Pillole di scienza

Percorsi di prevenzione e cura
Lo studio analizza la relazione diadica tra paziente e caregiver nello scompenso cardiaco. Un rapporto collaborativo migliora la gestione della malattia, riduce i ricoveri e favorisce il benessere di entrambi. Un approccio condiviso è essenziale per ottimizzare l’assistenza.
Lo studio MEMORA evidenzia che l’esposizione cumulativa a farmaci anticolinergici e sedativi è associata a un declino cognitivo più rapido negli anziani. La riduzione delle prescrizioni non necessarie potrebbe prevenire il deterioramento cognitivo, ma servono strategie mirate e studi sulla deprescrizione.
Lo studio evidenzia che il volontariato è un’attività benefica per gli anziani, migliorando la soddisfazione di vita, l’autostima e la socialità. I benefici emergono nel medio-lungo termine e supportano l’idea che il volontariato possa essere prescritto per favorire un invecchiamento sano.
L’esercizio fisico è un valido strumento per migliorare le funzioni cognitive e la mobilità nelle persone con demenza. Studi suggeriscono che allenamento aerobico e multicomponente siano particolarmente efficaci, con 2-3 sessioni settimanali di 60 minuti.
L’educazione sessuale negli anziani è essenziale per contrastare l’aumento delle MST. Barriere culturali e scarsa consapevolezza ostacolano la prevenzione. Servono interventi personalizzati, peer education e soluzioni digitali per migliorare informazione e sicurezza.
La vaccinazione antinfluenzale riduce il rischio di infezione, la mortalità e i costi sanitari diretti e indiretti, incluse le assenze dal lavoro. Lo studio condotto in Catalogna conferma l’importanza della vaccinazione come strategia efficace per la salute pubblica
Lo studio SMARRT ha testato un intervento personalizzato multidominio per anziani con fattori di rischio di demenza. I risultati mostrano miglioramenti cognitivi, riduzione dei rischi e maggiore qualità di vita. La strategia promette nuove prospettive per la prevenzione dell’AD.
Uno studio sulla terapia forestale ha dimostrato che l’esposizione a un ambiente naturale può ridurre i livelli di cortisolo, l’ansia e migliorare l’efficienza del sonno nelle donne in menopausa con insonnia, rappresentando un’alternativa non farmacologica efficace
Uno studio mostra che la dieta mediterranea e quella a basso contenuto di grassi riducono mortalità e infarto miocardico non fatale nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare. La dieta mediterranea è efficace anche nella riduzione del rischio di ictus
L’invecchiamento a casa per anziani fragili comporta spese extra non coperte dal sistema sanitario, tra cui assistenza domiciliare, farmaci, trasporti e adattamenti domestici. Questi costi gravano su pazienti e caregiver, evidenziando una sfida economica e sociale globale.

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