Televisione, giornali, social media, ricerca e divulgazione scientifica continuano a utilizzare i termini sedentarietà e inattività fisica come due sinonimi, ma è davvero così?
La risposta a questa domanda è molto semplice: no, non lo sono.
Cosa sono sedentarietà e inattività fisica
La sedentarietà e l’inattività fisica sono concetti correlati ma distinti, entrambi sono fattori di rischio e il loro confronto aiuta a comprendere meglio gli effetti sulla salute e sullo stile di vita. Vediamo insieme qualche definizione.
La sedentarietà è definita come qualsiasi comportamento svolto in posizione seduta e/o reclinata caratterizzato da una spesa energetica inferiore a 1,5 MET equivalenti metabolici (unità di misura del dispendio energetico). Questi comportamenti all’interno della nostra società moderna sono sempre più frequenti. Se pensiamo alla nostra quotidianità, ognuno di noi trascorre parecchie ore giornaliere assumendo comportamenti sedentari. La sedentarietà è connaturata a molte della attività che svolgiamo quotidianamente, come guidare l’auto, guardare la televisione e svolgere la maggior parte dei lavori d’ufficio.
L’inattività fisica invece viene definita come il non raggiungimento delle raccomandazione dei livelli di attività stabiliti per ogni differente fascia d’età. Queste raccomandazioni, promosse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, affermano che gli adulti di età compresa tra 18 e 64 anni dovrebbero svolgere almeno 150 minuti di attività fisica aerobica di intensità moderata durante la settimana, o svolgere almeno 75 minuti di attività fisica aerobica di intensità vigorosa durante la settimana, o una combinazione equivalente di attività di intensità moderata e vigorosa (MVPA).
Ad esempio per la fascia dei bambini e delle bambine dai 5 ai 17 anni i minuti raccomandati di MVPA sono 60 giornalieri.
Seguendo queste definizione, diventa chiaro che l’inattività e il comportamento sedentario sono concetti molto diversi.
Qualche dato alla mano
Le conseguenze dell’inattività fisica
L’Organizzazione Mondiale della Sanità monitora regolarmente i trend di inattività fisica e, secondo recenti dati, quasi un terzo (31%) della popolazione adulta mondiale – 1,8 miliardi di adulti – è fisicamente inattivo quindi non raggiunge almeno 150 minuti di attività fisica di intensità moderata a settimana. Se questo trend continuerà, si prevede che la percentuale di adulti che non soddisfano i livelli raccomandati di attività fisica salirà al 35% entro il 2030.
Per questo motivo l’inattività fisica oggi è un importante fattore di rischio modificabile per le seguenti condizioni:
- Mortalità per tutte le cause in particolare decessi dovuti malattie cardiovascolari
- Malattie non trasmissibili
- Salute mentale
- Ictus
- Ipertensione
- Diabete di tipo 2
- Coronaropatia,
- Diversi tipi di cancro
- Demenza
- Depressione
Le conseguenze della sedentarietà
La sedentarietà è associata a un rischio più elevato di mortalità per tutte le cause e per malattie cardiovascolari. Inoltre, è associata allo sviluppo di obesità, diabete di tipo 2, ipertensione, sindrome metabolica e dislipidemia.
Inoltre, recenti studi scientifici confermano come uno stile di vita sedentario è associato a un aumento del rischio di sviluppare diverse condizioni patologiche, tra cui:
- Bambini e negli adolescenti
Aumento dell’adiposità
Peggiore salute cardiometabolica
Ridotta fitness cardio-vascolare
Ridotti comportamenti prosociali
Riduzione della durata del sonno
- Adulti
Aumento della mortalità per tutte le cause
Aumento della mortalità per malattie cardiovascolari
Aumento dell’incidenza di malattie cardiovascolari
Aumento della mortalità per cancro
Maggiore incidenza diabete di tipo 2
Dunque possiamo davvero dire che stare seduti è letale per la salute?
Una recente metanalisi ha mostrato che il rischio di mortalità aumenta per coloro che trascorrono circa 7-8 ore in posizione seduta al giorno. Questo potrebbe far pensare che il comportamento sedentario come il sedersi sia pericoloso solo se protratto per molto tempo. In realtà anche questi comportamenti sono da ritenersi pericolosi ben prima delle 7-8 ore.
Inoltre recenti evidenze scientifiche suggeriscono che trascorrere molto tempo impegnato in attività sedentarie riduce i benefici del movimento anche in persone con buoni livelli di attività fisica e dunque il comportamento sedentario è esso stesso un fattore di rischio per lo sviluppo di determinate patologie, indipendentemente dal livello di attività fisica svolto.
Sebbene l’attività di intensità moderata/vigorosa sembri attenuare i rischi del comportamento sedentario, volumi irrealisticamente grandi di MVPA sono necessari per eliminare completamente i rischi del comportamento sedentario, si stima all’incirca 60-75 minuti giornalieri di MVPA. Far sì che una persona che è sedentaria per 10 ore al giorno e non fa MVPA, risponda alle raccomandazioni dell’OMS sull’attività fisica è un grande risultato dal punto di vista della MVPA e della salute, ma è anche una sfida dal punto di vista del cambiamento di comportamento.7
Implicazioni pratiche in sanità pubblica
In sintesi il comportamento sedentario non è un sinonimo di inattività fisica, ma entrambi dovrebbero essere affrontati simultaneamente nelle strategie di salute pubblica.
Anche se rimangono ancora molte domande, le prove epidemiologiche accumulate suggeriscono che un’elevata sedentarietà ha un impatto negativo soprattutto sulla salute cardio-metabolica. In questo scenario il soggetto inattivo e altamente sedentario è a maggior rischio e necessita di particolare attenzione negli sforzi di salute pubblica. Dall’altra parte quantità sostanziali di MVPA non solo hanno chiari benefici per la salute ma attenuano anche i rischi connessi ad elevati volumi di tempo trascorso in attività sedentarie anche se è necessario sottolineare che incentivare la pratica di attività fisica moderata/vigorosa da sola non è sufficiente a eliminare i rischi del comportamento sedentario. Una raccomandazione di sanità pubblica più completa potrebbe essere quella di trovare un sano equilibrio tra stare seduti, stare in piedi e altre attività fisiche di intensità sia leggera sia moderata/intensa durante il giorno.
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