Il 10 settembre si celebra la quindicesima Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, promossa dall’IASP (International Association for Suicide Prevention) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Quest’anno la riflessione sul tema non può prescindere dal riferimento alla pandemia da SARS-CoV-2: i dati divulgati durante il Convegno di Suicidologia e Salute Pubblica, in edizione digitale dal 7 al 12 settembre, mostrano che dall’inizio di marzo ad oggi si sono registrati, in Italia, 71 suicidi e 46 tentativi di suicidio. Molti di questi episodi sono avvenuti da parte di operatori sanitari e persone emotivamente fragili, che hanno vissuto con sconforto e paura l’isolamento sociale e le difficoltà economiche derivanti dalla sospensione delle attività lavorative.

Anche se il fenomeno del suicidio è un problema di salute pubblica che riguarda giovani e meno giovani in maniera piuttosto trasversale, i problemi connessi all’età avanzata possono esporre maggiormente ai fattori di rischio.

Fra le condizioni predisponenti al suicidio troviamo:

  • La perdita di autonomia e di autodeterminazione
  • Il deterioramento della salute fisica e cognitiva
  • La bassa autostima
  • La necessità di ospedalizzazione
  • La riduzione delle relazioni sociali
  • Il cambio delle abitudini, come il trasferimento in una residenza per anziani

Questi elementi possono indurre sentimenti di tristezza, disperazione e angoscia, fino a sfociare nel pensiero del suicidio.

In questi ultimi mesi la cronaca ha più volte riportato casi di suicidio negli anziani. L’isolamento imposto dal lockdown ha certamente contribuito a generare stati depressivi in molti soggetti. Lì dove sono mancate la presenza di una rete familiare o sociale e la partecipazione a una comunità, sono venuti meno due tra i più importanti fattori protettivi contro il suicidio.

A ciò si aggiunge la reticenza tipica degli anziani nel chiedere aiuto e rivolgersi a centri di supporto.

Per prevenire il suicidio occorre quindi un approccio multidisciplinare che chiami in causa medici di medicina generale, psicologi, psichiatri, operatori sociali, educatori, sociologi, comuni cittadini. Non a caso il tema scelto dall’IASP per l’edizione 2020 è “Lavorare insieme per prevenire il suicidio”: ognuno di noi deve sentirsi attore chiave nella messa a punto degli interventi di supporto verso coloro che vivono una sofferenza insopportabile.

 

Fonti

IASP International Association for Suicide Prevention

World Suicide Prevention Day (WSPD) – WHO

Foto di Pressfoto – Freepik.com

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