SOC Theory: l’ottimizzazione selettiva con compensazione mette al centro l’individuo
Per invecchiare bene (secondo il concetto di successful aging) ci sono alcune strategie efficaci che la persona può mettere in atto in modo autonomo per contrastare lo stress generato dalle limitazioni, o dalle malattie, che possono insorgere con l’avanzare dell’età: dai vuoti di memoria alla difficoltà nei movimenti, dalla perdita dell’udito o della vista al declino cognitivo. Tali strategie si fondano sulle operazioni di selezione, ottimizzazione e compensazione che insieme costituiscono un modello teorico denominato SOC Theory.
Si tratta di una teoria psicologica dello sviluppo e dell’invecchiamento da molti studiosi ritenuta funzionale, e da altri paradossale: da un lato l’attivazione dei processi di selezione, ottimizzazione e compensazione richiede risorse; dall’altro è proprio attraverso questi processi che la persona anziana recupera risorse per affrontare la quotidianità, mantenere le relazioni sociali e migliorare di conseguenza la sua qualità di vita.
Selezione, Ottimizzazione e Compensazione (SOC)
I primi a parlare di SOC Theory sono stati Paul e Margret Baltes, una coppia di psicologi tedeschi dello sviluppo, nel 1990. Il modello teorico è stato poi approfondito nel 1997 dallo stesso Paul Baltes, e nel 1998 (in quegli anni Baltes era direttore del Max Planck Institut di Berlino) in collaborazione con Alexandra Freund con l’intento di arrivare a una teoria psicologica in grado di comprendere e rappresentare le esperienze positive di invecchiamento, e applicabile a una serie di domini funzionali come la capacità cognitiva, la motivazione a vivere e a prendersi degli impegni, la volontà di emozionarsi.
La base teorica su cui poggia il modello è che durante l’arco della vita ogni persona si trova ad affrontare molteplici eventi positivi e negativi, ovvero una serie di opportunità (per esempio, l’educazione e la scolarizzazione) e di limitazioni (per esempio, gli incidenti e le malattie) che possono essere affrontate con successo attraverso l’applicazione sinergica di tre componenti essenziali: la selezione, l’ottimizzazione e la compensazione.
La selezione implica la capacità di stabilire degli obiettivi, e di selezionare quali fra questi perseguire con disciplina: obiettivi che possono essere di tipo elettivo (elective) se fanno parte di mete desiderate e ambite, oppure basati su un’esperienza di perdita (loss-based), ovvero il risultato di processi di adattamento a fronte di limitazioni o vincoli che spingono la persona a cambiare percorso e selezionare nuove mete. L’ottimizzazione rimanda alla capacità di allineare desideri e risorse disponibili (interne ed esterne alla persona) per il raggiungimento degli obiettivi fissati. La compensazione si riferisce invece all’uso di strategie e risorse alternative per raggiungere gli obiettivi stabiliti, quando lungo il percorso si devono gestire delle perdite, o affrontare delle limitazioni. Ogni componente ha una sua specificità funzionale, ma Freund & Bates sostengono che i migliori risultati – in termini di impatto sulla qualità di vita della persona che invecchia – si ottengono con l’applicazione sinergica di tutte e tre le componenti all’interno delle strategie adottate.
Autoregolamentazione e invecchiamento positivo
C’è un’ulteriore componente funzionale che gioca un ruolo significativo nella gestione degli eventi della vita, siano essi opportunità o limitazioni, e può favorire un processo di invecchiamento positivo: l’autoregolamentazione della persona. È l’individuo che si trova a reagire agli stimoli e ai cambiamenti dell’ambiente che lo circonda, ed è sempre l’individuo che è in grado di plasmare l’ambiente secondo i propri bisogni.
La SOC Theory suggerisce che è la capacità autoregolatoria della persona a consentire la massimizzazione dei risultati derivanti dal raggiungimento degli obiettivi fissati (per esempio, mantenersi in buona salute), e di compensare le perdite derivanti dalle limitazioni incontrate durante l’arco della vita, favorendo in questo modo un processo di invecchiamento positivo e funzionale.
Le persone che mettono in atto delle strategie alternative per eseguire un compito e raggiungere un obiettivo – selezionando, ottimizzando e compensando – riescono a mantenere più a lungo la propria flessibilità cognitiva, e a contrastare o rallentare il declino cognitivo.
In pratica, quali comportamenti mette in atto la persona anziana secondo il modello teorico di Baltes, e come può applicarlo a proprio favore? Stabilendo delle priorità e focalizzando l’azione solo su alcuni obiettivi e compiti (selezione); utilizzando le proprie risorse interne con la consapevolezza che sono limitate e finite, e quelle esterne disponibili e opportune (ottimizzazione); infine modificando la propria strategia e integrandola con nuove risorse (compensazione): per esempio, dotandosi di nuovi occhiali e apparecchi acustici; di applicazioni informatiche che consentano di ingrandire i testi, o di ascoltarli al volume preferito; di carrelli per spostarsi in sicurezza nell’ambiente domestico; oppure delegando ad altri – un aiuto domestico, un assistente, un parente, un membro dei servizi sociali del comune di appartenenza – alcune operazioni quotidiane recuperando così tempo ed energie per socializzare, svolgere esercizi fisici e altro.
Può essere utile l’esempio citato da Paul Baltes (1997, p. 371) e fornito dal noto pianista Arthur Rubinstein (1887-1982), il quale nel corso di un’intervista rilasciata quando aveva 80 anni spiegò come riusciva ancora a tenere concerti suonando il piano in modo eccelso. Il maestro spiegò che aveva scelto di non suonare più tutto il repertorio che eseguiva precedentemente, scegliendo solo quei brani che conosceva meglio e amava di più eseguire (selezione), inoltre si esercitava più a lungo e solo su alcuni brani, eseguendo in pubblico solo questi (ottimizzazione), infine per contrastare il rallentamento motorio delle mani aveva escogitato una strategia che prevedeva l’esecuzione delle parti lente dei brani in modo ancora più lento, affinché le parti veloci sembrassero ancora più veloci (compensazione).
Conclusione
L’ottimizzazione selettiva con compensazione è – fra molti – un modello teorico che mette al centro l’individuo e la sua intenzionalità. La persona anziana viene incoraggiata ad affrontare e gestire in modo proattivo i cambiamenti interni ed esterni dovuti al processo naturale di invecchiamento, con una nuova consapevolezza e saggezza (Baltes & Freund, 2003). Di fronte al passaggio del tempo e alle perdite dolorose che spesso lo accompagnano, l’individuo può e deve mantenere la propria identità, i propri valori e i propri obiettivi, concentrandosi autonomamente sulle risorse disponibili, semplificando alcune operazioni, cambiando strategia e imparando nuove pratiche.
La ricerca applicata oggi suggerisce che la SOC theory può essere utilizzata con successo all’interno della psicoterapia, in particolare quella ad indirizzo cognitivo e comportamentale, del counseling e di percorsi formativi di life-coaching indirizzati alla gestione positiva dei cambiamenti della vita.
A cura di Patrizia Salvaterra
Bibliografia
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