Riferimento bibliografico

Effects of television viewing on brain structures and risk of dementia in the elderly: Longitudinal analyses. Hikaru Takeuchi; Ryuta Kawashima.

 

In sintesi

La televisione è oggi onnipresente nella vita moderna. Tuttavia, i suoi effetti negativi sui meccanismi cognitivi sono stati ampiamente oggetto di studi. Recenti studi di coorte su larga scala effettuati sugli anziani hanno collegato abitudini di visione prolungata della TV a successivi cali delle funzioni cognitive, tra cui funzioni esecutive, memoria visiva e memoria verbale a breve termine. Una visione più lunga della TV è associata a un volume cerebrale inferiore e ad altre proprietà microstrutturali che si osservano nell’invecchiamento e nella demenza nelle aree fronto-polari.

 

Il contesto e il punto di partenza

È socialmente e scientificamente importante identificare e descrivere gli effetti della visione della TV sul declino cognitivo, sulle proprietà neurali e sullo sviluppo della demenza negli anziani.

 

Le caratteristiche dello studio

Per questo studio sono stati utilizzati i dati della UK Biobank, ottenuti da uno studio di coorte prospettico su una popolazione di mezza età residente nel Regno Unito.
Il tempo trascorso a guardare la TV è stato valutato tramite la seguente domanda: “In una giornata tipo, quante ore trascorri a guardare la TV?”.
Il genere è stato accertato attraverso dati autoriportati.
Lo stato socioeconomico, il livello di istruzione, il reddito familiare, lo stato occupazionale, l’equivalente metabolico delle ore di lavoro, il numero di persone in famiglia, l’indice di massa corporea, lo stato di salute auto riportato e la durata del sonno sono stati estratti o calcolati e inclusi come covariate.
Le analisi statistiche dei dati di imaging sono state eseguite con dati di imaging MRI. Per cercare associazioni tra la durata della visione della TV e i cambiamenti nella scansione delle immagini cerebrali sono state impiegate analisi di regressione multipla longitudinale dell’intero cervello.

 

I risultati ottenuti

Sono stati inclusi un totale di 373.345 partecipanti. La durata della visione della TV è stata divisa in quattro categorie: 0-1 h, 2-3 h, 4-5 h, 6 + h. I risultati hanno mostrato solide associazioni tra la durata della visione della TV e il rischio successivo di demenza.
Le analisi di imaging cerebrale hanno rivelato che la visione più lunga della TV è associata a un successivo maggiore declino dell’indice di densità dei neuriti (ICVF) nelle vaste aree della corteccia temporale-laterale destra e della corteccia temporale-mediale, aree rilevanti per linguaggio, comunicazione, memoria. Si ipotizza che ciò potrebbe essere dovuto a una diminuzione del flusso sanguigno derivante da un declino dell’attività cerebrale o dalla sottile occlusione dei capillari cerebrali. Inoltre, sebbene la direzione del cambiamento di ICVF possa non essere uniforme, l’ICVF generalmente diminuisce con l’invecchiamento, e si riduce anche nei pazienti con demenza, in linea con l’atrofia neurale.

 

Limiti dello studio

Si tratta di uno studio longitudinale osservazionale. Sebbene siano stati corretti un’ampia gamma di potenziali fattori confondenti, come il livello di attività fisica, lo status socioeconomico e la quantità di sonno, altri fattori che spingono a una maggiore visione della TV non corretti potrebbero avere influenzato i risultati, portando di per sé a cambiamenti neurocognitivi.

 

Quali le novità

In questo studio è stata avanzata la comprensione degli effetti della visione della TV, arrivando a dimostrare che che una visione prolungata in età media o avanzata è associata a un declino in aree particolarmente implicate nel linguaggio e nella memoria, e ad un successivo rischio aumentato di demenza.

 

Quali le prospettive

Si dovrebbe prestare attenzione agli anziani che hanno l’abitudine quotidiana di guardare la TV per periodi di tempo prolungati.

 

A cura di Elena Maramieri


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