Riferimento bibliografico
Montayre J, Knaggs G, Harris C, Li W, Tang LM, de Almeida Neto A, Antoniou M. What interventions and programmes are available to support older nurses in the workplace? A literature review of available evidence. Int J Nurs Stud. 2023 Mar;139:104446. doi: 10.1016/j.ijnurstu.2023.104446. Epub 2023 Jan 21. PMID: 36746012; PMCID: PMC9862664.
In sintesi
L’invecchiamento della forza lavoro, lo stallo dei tassi di ingresso di nuovo personale, l’aumento della diffusione di malattie non trasmissibili nella nostra società e il supporto inadeguato dato agli infermieri più anziani renderanno sempre più difficile per gli infermieri soddisfare in sicurezza le esigenze dei pazienti. Le malattie croniche, il declino della funzione fisica legato all’età, l’aumento di peso, la riduzione della forza muscolare, l’aumento del rischio di infortuni che mettono fine alla carriera e le limitate opportunità di sviluppo professionale sono tra i fattori che contribuiscono al pensionamento degli infermieri più anziani.
Sono necessari interventi e programmi per sostenere gli operatori più anziani che vogliono rimanere attivi , per migliorare la sicurezza sanitaria di infermieri e pazienti e per affrontare l’imminente carenza di infermieri.
Le prove raccolte hanno indicato che modalità di lavoro flessibili e alternative spesso portano ad un miglioramento della salute e del benessere degli infermieri più anziani e possono prolungare la durata delle loro carriere.
È stato riscontrato anche che i programmi di tutoraggio guidati da infermieri più anziani aumentano il benessere, riducono il rischio di provare sentimenti di alienazione sul posto di lavoro e prolungano la vita lavorativa degli infermieri più anziani.
I programmi che affrontano una serie di problemi organizzativi vissuti proprio dagli infermieri più anziani sono probabilmente quelli più efficaci nel migliorare il benessere e la fidelizzazione degli stessi infermieri, rispetto a programmi che affrontano esclusivamente i problemi di salute fisica e mentali individuali.
Il contesto e il punto di partenza
L’invecchiamento della forza lavoro, l’aumento della diffusione di malattie croniche nella società e il supporto inadeguato per gli infermieri più anziani renderanno sempre più difficile per il sistema sanitario soddisfare in modo sicuro le esigenze dei pazienti. Sono necessari interventi e programmi per sostenere gli infermieri che vogliono rimanere nella forza lavoro.
Qual è dunque lo stato dell’arte riguardo ai programmi sviluppati per migliorare l’invecchiamento degli infermieri?
Quali sono le barriere e i fattori abilitanti associati ai programmi di successo che sostengono gli infermieri?
Quali sono le prove disponibili circa la sostenibilità ed attuazione a lungo termine degli interventi migliorativi?
Le caratteristiche dello studio
L’obiettivo di questa revisione della letteratura è quello di individuare e sintetizzare le evidenze disponibili sui programmi valutati e sugli interventi attuati per sostenere la salute, il benessere e il mantenimento della forza lavoro infermieristica che invecchia.
La ricerca è stata condotta su banche dati quali CINHAL, Scopus, ProQuest Central, PunMed, EBSCOHost e APA PsycInfo applicando il PICO per gli studi quantitativi e il framework PIC (partecipanti, concetti di intervento e contesti di ricerca di interesse) per gli studi qualitativi.
Le parole chiave introdotte nelle stringhe di ricerca includevano i termini “vecchio”, “infermiera”, “programma”, “intervento” e “supporto”.
La valenza degli studi è stata valutata da due revisori separati attraverso gli strumenti di valutazione della qualità JBI.
Nella revisione è stata inclusa la letteratura dal 2000 al 2021.
I risultati ottenuti
Gli studi selezionati hanno indicato che un programma basato su modalità di lavoro flessibili e ridotte, interventi di tutoraggio nurse-lead e mentoring, momenti di esercizio fisico, consigli sul miglioramento degli stili di vita, formazione sulla prevenzione di lesioni ed infortuni, uno sviluppo professionale continuo e ritiri con esercizi di team-building portano a un miglioramento della salute e del benessere degli infermieri più anziani in termini fisici e psicologici (si riporta il beneficio e l’impatto sugli infermieri tra gli interventi proposti in termini di significatività statistica e analisi qualitativa).
Tra gli aspetti facilitanti per gli infermieri più anziani ritroviamo, come più apprezzato, un orario di lavoro flessibile, attività modificate e soddisfacenti, la creazione di ruoli specifici e adattati per cui la percezione dei partecipanti nel luogo di lavoro coincide con “l’essere rispettati, trattati in modo equo e riconosciuti come professionisti di valore, ma con delle esigenze particolari”. Questo status di insider è stato un fattore significativo per il prolungamento della carriera.
I programmi di mentoring e supporto nei confronti degli infermieri più giovani hanno conferito un impatto benefico, gratificante, significativo, piacevole, con sentimenti di speranza, ottimismo ed entusiasmo negli infermieri più anziani, che hanno deciso di prolungare la loro permanenza all’interno dell’azienda.
Gli interventi costituiti da implementazione dell’attività fisica e miglioramento dello stile di vita hanno prodotto un grande miglioramento in termini di benessere emotivo, una riduzione dell’irritazione verbale emotiva e cognitiva, un significativo miglioramento della salute fisica e mentale, una riduzione dei livelli di stress, ansia e depressione. Le attività incluse comprendono corsi di Tai Chi, sessioni anche a distanza con un team di psicologi, educazione allo yoga, attività motoria a distanza con l’utilizzo della Nintendo Wii e video di educazione alla salute.
Tutto ciò però non è privo di fattori ostacolanti, come: difficoltà di conciliare il tempo necessario per queste attività con i turni di lavoro e gli impegni familiari, sensazione di impegno eccessivo, preoccupazioni finanziarie, percezione del programma come non necessario, disponibilità limitata di accordi di lavoro flessibile.
I programmi di sostegno per essere efficaci devono essere sviluppati e sostenuti a lungo termine da una adeguata sensibilità a livello organizzativo e di adattamento del singolo professionista.
Limiti dello studio
Lo studio ha preso in considerazione documenti pubblicati solo in lingua inglese o lavori in lingua francese di cui è stata reperita la traduzione inglese.
Un’altra limitazione riguarda la scarsità nella letteratura di studi che abbiano valutato e riportato esplicitamente i risultati, in particolare studi che hanno impiegato ampi interventi organizzativi volti a un cambiamento culturale.
Infine, dato il rapido aumento della pubblicazione di documenti relativi al COVID, la letteratura infermieristica e sanitaria potrebbe aver implicitamente incluso le questioni degli infermieri anziani in questi documenti, andando oltre lo scopo della strategia di ricerca.
Quale la novità
In conclusione, possiamo ragionevolmente sostenere che interventi olistici, che riconoscono l’esperienza lavorativa, che promuovono il senso di avere uno scopo sul lavoro e puntano a ottenere sia risultati fisici sia psicologici possono sostenere positivamente, dando supporto agli infermieri più anziani nell’essere soddisfatti, nel ritenersi un valore aggiunto e nel godere degli ultimi anni nella professione in modo gratificante e sostenibile.
Quali le prospettive
Per il futuro è necessario implementare studi di intervento che valutino in modo specifico i risultati in termini di salute psicologica ed emotiva, aspetti che gli infermieri anziani ritengono rilevanti e urgenti a livello personale e organizzativo.
È necessario, inoltre, un cambiamento di paradigma nella misurazione della produttività del personale infermieristico, così da aumentare il valore attribuito ai contributi unici degli infermieri che lavorano in ambito clinico in termini di condivisione con i più giovani delle loro conoscenze, abilità e competenze acquisite.
A cura di Chiara Di Gioacchino e Carmela Rinaldi