Riferimento bibliografico
Rieckert A, Reeves D, Altiner A et al. Use of an electronic decision support tool to reduce polypharmacy in elderly people with chronic diseases: cluster randomised controlled trial. BMJ 2020;369:m1822 (Published 18 June 2020)
Il contesto e il punto di partenza
Molte persone anziane si trovano in poli-trattamento farmacologico, in genere su indicazione di diversi specialisti.
La situazione non è ideale, specie se il paziente non ha un unico medico di riferimento che la gestisce: alcuni farmaci possono interagire tra loro, altri contenere lo stesso principio attivo e in ogni caso aumenta il rischio di una imperfetta adesione ai trattamenti prescritti. Per cui capita che gli effetti negativi del poli-trattamento superino i vantaggi introdotti da ogni singola terapia.
La questione è nota e, per affrontarla, si è coniato il termine “deprescrizione”: quando in un paziente gli effetti negativi della poli-terapia farmacologica superano quelli positivi, si procede all’identificazione di tutti i farmaci che sta assumendo e ci si chiede se ce ne siano alcuni che possano essere sospesi, perché inappropriati rispetto agli obiettivi di cura, lo stato di salute del paziente, le sue preferenze e aspettative di vita.
La deprescrizione è condotta in genere dal medico di famiglia: in suo aiuto, è stato messo a punto un software di supporto decisionale, di cui è stata valutata l’utilità.
Le caratteristiche dello studio
Si tratta di un trial randomizzato e controllato di tipo pragmatico, cioè calato nella realtà, che ha coinvolto 359 medici di medicina generale di 6 città: Bolzano (Italia), Rostock e Witten (Germania), Salisburgo (Austria) e Manchester (Gran Bretagna). In totale sono stati arruolati 3.900 pazienti di più di 75 anni, a cui era stata prescritta la regolare assunzione di almeno 8 farmaci.
La randomizzazione è avvenuta sui medici, per cui a una metà è stato chiesto di utilizzare il supporto decisionale elettronico che contiene una revisione Evidence-based di tutti i farmaci, chiamato PRIMA-eDS (Polypharmacy in chronic diseases: Reduction of Inappropriate Medication and Adverse drug events in older populations by electronic Decision Support)
mentre all’altra è stato chiesto di svolgere la propria attività senza il supporto decisionale elettronico.
La raccolta dei dati è durata due anni.
L’end-point primario scelto per lo studio è un indicatore composto dal numero di morti e di ricoveri non programmati nei 24 mesi sotto esame; inoltre è stato misurato anche il numero di farmaci tolti (“deprescritti”) e gli eventuali effetti sulla salute.
I risultati ottenuti
Tra i due gruppi non ci sono state differenze significative dei due valori che compongono l’end point primario, mentre la deprescrizione è stata maggiore nel gruppo dei medici che ha utilizzato il supporto decisionale elettronico, senza avere ripercussioni negative sulla salute dei loro pazienti.
Quali prospettive
Tra i punti di forza dello studio va segnalata la durata dell’osservazione, maggiore rispetto a quella di altri studi analoghi (anche se probabilmente non sufficiente per mostrare un vantaggio in termini di riduzione della mortalità) e il fatto che si è trattato di un trial calato nelle diverse realtà ambulatoriali. Quindi l’indicazione che ne esce sulla deprescrizione in sé e sulla possibilità di ricorrere a un software per facilitarne la sua applicazione, è incoraggiante e facilmente esportabile.
A cura di Giulia Candiani