Riferimento bibliografico:

Tighe CA, Brindle RC, Stahl ST, Wallace ML, Bramoweth AD, Forman DE, Buysse DJ. Multidimensional Sleep Health and Physical Functioning in Older Adults. Gerontol Geriatr Med. 2021 May 20;7:23337214211016222. doi: 10.1177/23337214211016222. PMID: 34095350; PMCID: PMC8142238.

 

In sintesi

Il nuovo paradigma della salute multidimensionale del sonno ha suscitato l’interesse della comunità scientifica in diversi ambiti, uno tra questi è relativo al possibile effetto sull’invecchiamento. Questo studio ha messo in relazione la salute del sonno e le capacità fisiche negli anziani. Per fare ciò, la performance fisica è stata valutata utilizzando parametri oggettivi come la velocità del cammino, la forza di prensione e la forza degli arti inferiori. La salute del sonno è stata concettualizzata come un “modello multidimensionale”, i cui domini includevano: i tempi del sonno e la loro regolarità, la qualità del sonno, la vigilanza diurna, l’efficienza e la durata del sonno. I risultati di questo studio suggeriscono che la salute del sonno multidimensionale può contribuire al funzionamento fisico negli anziani.

 

Il contesto e il punto di partenza

Una delle sfide più rilevanti per la società contemporanea è rappresentata dall’invecchiamento della popolazione. Questa rivoluzione demografica ha portato a un crescente interesse nei confronti del cosiddetto “invecchiamento positivo o di successo”, determinato da una compartecipazione di diversi fattori tra cui: un basso rischio di malattia e disabilità ad essa correlata, il mantenimento di un’elevata capacità funzionale cognitiva e fisica e la partecipazione attiva nella società. In questa prospettiva, la salute del sonno è uno dei fattori che può contribuire al mantenimento delle capacità fisiche. L’approccio al sonno tramite una visione multidimensionale descrive il comportamento sonno-veglia di una persona in modo più completo rispetto alla valutazione di singoli aspetti. Infatti, è possibile che si verifichi un disturbo in un dominio della salute del sonno, mentre altri siano mantenuti.
Diversi studi presenti in letteratura hanno messo in relazione “la salute del sonno multidimensionale” con morbilità cardio-metabolica, mortalità per tutte le cause e mortalità cardiovascolare. Ad oggi, un altro studio ha collegato una migliore salute del sonno multidimensionale a un migliore funzionamento fisico, utilizzando tuttavia esclusivamente misure riportate dal paziente e, pertanto, soggettive. In questo studio è stata valutata l’associazione tra la salute del sonno multidimensionale e le prestazioni fisiche, tramite dei parametri oggettivi, in una popolazione di anziani.

 

Le caratteristiche dello studio

Gli autori hanno analizzato dati ricavati da due studi longitudinali condotti negli Stati Uniti (MIDUS 2 e MIDUS Refresher), includendo 158 adulti di età pari o superiore a 65 anni. Tutti i partecipanti allo studio sono stati sottoposti a interviste anamnestiche, questionari autosomministrati ed esami fisici. La performance fisica è stata valutata mediante: misurazione della velocità di una camminata di 50 piedi (circa 15 metri); stima della forza degli arti inferiori tramite un test che prevede di alzarsi 5 volte da una sedia; misurazione della forza di prensione mediante dinamometri. I dati relativi ai domini della salute del sonno sono stati ricavati tramite diari del sonno e misurazione diretta di parametri mediante actigrafi (strumenti simili ad orologi da polso dotati di appositi software), nell’arco di tempo di una settimana. Quindi, sono stati derivati ​​score compositi multidimensionali della salute del sonno. I dati sono stati corretti per età, sesso, razza, indice di massa corporea (BMI), sintomi depressivi e sintomi/condizioni di comorbidità e poi correlati ai parametri di performance fisica.

 

Risultati

La maggior parte della popolazione in esame (65,8%) ha avuto una buona salute del sonno su almeno quattro dei sei domini analizzati (i tempi del sonno e la loro regolarità, la qualità del sonno, la vigilanza diurna, l’efficienza e la durata del sonno), suggerendo un livello relativamente alto di salute del sonno. La salute multidimensionale del sonno è risultata correlata significativamente alla velocità del cammino (livelli più elevati di salute del sonno erano associati a una maggiore velocità dell’andatura), ma non alle misure della forza degli arti inferiori o della forza di presa. In particolare, si è osservato che l’efficienza del sonno e la durata del sonno rappresentavano i domini maggiormente correlati alla velocità di cammino.

 

Limiti dello studio

In primo luogo, il campione dello studio è relativamente piccolo e riflette una diversità razziale minore di quanto ci si aspetterebbe nella popolazione generale degli anziani negli Stati Uniti. Infine, la popolazione ha dimostrato una salute del sonno relativamente buona in generale, limitando potenzialmente la capacità di rilevare associazioni significative con le misure del funzionamento fisico (ad esempio la forza degli arti inferiori o la forza di presa).

 

Quali le novità

I risultati di questo studio suggeriscono che la salute del sonno valutata secondo un paradigma multidimensionale può influenzare la performance fisica negli anziani che, a sua volta, rappresenta un fattore determinante della qualità dell’invecchiamento.

 

Prospettive future

Questi dati rappresentano una base da cui partire per meglio definire la relazione tra salute del sonno e performance fisica.
Inoltre, studi di intervento potrebbero aiutare a determinare se la salute del sonno valutata multidimensionalmente sia o meno modificabile e, in tal caso, se suoi miglioramenti possano migliorare la capacità funzionale e, in definitiva, promuovere un invecchiamento di successo negli anziani.

 

A cura di Francesca Boarda

 

 


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