Riferimento Bibliografico
Gillespie_BM, Walker_RM, Latimer_SL et al. Repositioning for pressure injury prevention in adults. Cochrane Database of Systematic Reviews 2020, Issue 6. Art. No.: CD009958. DOI: 10.1002/14651858.CD009958.pub3.
In sintesi
Una recente revisione Cochrane del 2020 ha indagato l’efficacia del riposizionamento per la prevenzione delle lesioni da pressione negli adulti. Lo studio ha evidenziato che non ci sono raccomandazioni sufficientemente chiare rispetto alla frequenza e alle posizioni da applicare nei contesti assistenziali.
L’outcome preso in considerazione riguardava l’incidenza di nuove lesioni da pressione a qualsiasi stadio confrontando diverse frequenze di riposizionamento e diverse posizioni.
Il contesto e il punto di partenza
Le lesioni da pressione o ulcere da decubito sono definite come un’area di danno tissutale localizzato causato da eccessiva pressione, frizione o rasatura a carico di qualsiasi area corporea. L’immobilità è uno dei maggiori fattori di rischio e il riposizionamento manuale è una comune strategia di prevenzione. Benché la mobilizzazione sia una prassi comune, non è ancora chiaro quale frequenza e posizioni siano efficaci per prevenire le lesioni nella popolazione adulta in qualsiasi contesto assistenziale. Non è chiaro, inoltre, se queste procedure siano costo-efficaci.
Caratteristiche dello studio
Si tratta dell’aggiornamento di una revisione di letteratura che riporta i risultati di una ricerca effettuata su otto studi primari in qualsiasi contesto assistenziale.
Il 12 febbraio 2019 gli autori hanno condotto una revisione della letteratura consultando, senza restrizioni, le seguenti banche dati: the Cochrane Wounds Specialised Register, the Cochrane Central Register of Controlled Trials (CENTRAL), MEDLINE, Embase e CINAHL Plus. Per identificare ulteriori studi sono stati consultati i registri dei trial in corso e gli studi non ancora pubblicati e sono stati passati in rassegna gli studi citati nelle bibliografie degli studi inclusi, nonché le revisioni, le metanalisi e i report sulle tecnologie sanitarie.
Alla fine del processo di selezione, la revisione ha incluso RCT e cluster RCT, pubblicati o inediti, che valutavano gli effetti di qualsiasi programma di riposizionamento o di diverse posizioni sui partecipanti misurando l’incidenza di lesioni da pressione in qualsiasi setting assistenziale.
Principali risultati
La revisione ha incluso 8 studi pubblicati tra il 2004 e il 2018 per un totale di 3.941 partecipanti di età compresa tra i 55 e i 90 anni in contesti assistenziali di cure acute e lungodegenza. Due studi hanno riportato un’analisi dei costi. Gli studi inclusi paragonavano due o più frequenze di riposizionamento (ogni 2 versus 3 ore, ogni 4 versus 6 ore, ogni 2 versus 4 ore) o posizioni (l’inclinazione di 30 gradi rispetto al decubito laterale a 90 gradi) confrontando i risultati alle cure standard. Per i limiti dovuti alla qualità delle prove, la revisione non ha raggiunto risultati consistenti e non ha quindi determinato chiare indicazioni rispetto alla frequenza di posizionamento e relative posizioni.
Quali novità
Questa revisione ha evidenziato che non è ancora chiaro quale posizione o frequenza di riposizionamento siano più efficaci nel ridurre l’incidenza di ulcere da pressione poiché le prove di efficacia a sostegno di una particolare posizione e frequenza di riposizionamento piuttosto che altre sono di bassa qualità e limitata quantità.
Quali limiti
Gli studi inclusi nella revisione erano di bassa qualità e la maggior parte di questi presentavano lacune sul metodo di studio. Tutti gli studi erano esposti ad alto rischio di bias. Inoltre, il numero di partecipanti arruolati era scarso. Gli studi selezionati, non indagavano questi aspetti:
• dolore legato alla procedura;
• soddisfazione;
• qualità della vita dei soggetti inclusi.
Quali le prospettive
È necessario indagare ulteriormente l’efficacia del riposizionamento e della frequenza con cui questo viene effettuato per prevenire le lesioni da pressione negli adulti poiché le prove su cui si basano le indicazioni correnti sono ambigue. È necessario inoltre condurre ulteriori studi per esplorare il rapporto costo-efficacia fra differenti frequenze di riposizionamento e le posizioni. La ricerca futura dovrebbe focalizzarsi sul misurare l’effetto del riposizionamento rispetto all’insorgenza delle lesioni e trovare quale sia il regime di riposizionamento migliore relativamente a frequenza e posizione.
A cura di Daiana Campani