Riferimento bibliografico

Marini S, Barone G, Masini A, Dallolio L, Bragonzoni L, Longobucco Y, Maffei F. The Effect of Physical Activity on Bone Biomarkers in People With Osteoporosis: A Systematic Review. Front Endocrinol (Lausanne). 2020 Oct 23; 11:585689. doi: 10.3389/fendo.2020.585689. PMID: 33193098; PMCID: PMC7644859.

In sintesi

La letteratura scientifica suggerisce un possibile effetto positivo dell’esercizio sulla formazione ossea.  Per tale motivo, ai pazienti con osteoporosi il trattamento medico deve essere affiancato allo svolgimento di regolare attività fisica.

Normalmente usati per il monitoraggio della progressione di malattia o dell’effetto del trattamento farmacologico nelle persone affette da osteoporosi, i biomarcatori possono rivelarsi utili per monitorare anche gli effetti dell’attività fisica su tale condizione.

Contesto e punto di partenza

Ad oggi, l’osteoporosi è uno dei maggiori problemi di Sanità Pubblica nel paziente anziano. Questa condizione richiede un approccio multimodale, che comprenda non solo la terapia farmacologica, ma anche l’attività fisica. È stato osservato, infatti, che un basso livello di attività fisica è un importante fattore di rischio di osteoporosi. L’esercizio, inoltre, sembra agire positivamente sul metabolismo osseo tramite vari meccanismi ancora non del tutto chiariti.

I cosiddetti “biomarkers” (biomarcatori) ossei trovano attualmente impiego nella pratica clinica per monitorare la progressione di malattia, indicando i processi di catabolismo o anabolismo osseo.

Sperimentalmemte, essi possono essere usati per misurare l’effetto osteogenico dell’attività fisica sul metabolismo osseo.

Le caratteristiche dello studio

Lo studio è una revisione sistematica, che ha preso in esame lavori su pazienti con diagnosi conclamata di Osteoporosi (T score ≤ 2,5) sottoposti a cicli di attività fisica e a misurazione di biomarcatori ossei almeno una volta durante lo studio.

Sono stati selezionati 136 articoli, ma solo tre trial randomizzati controllati hanno una qualità tale da essere inclusi della revisione.

I risultati ottenuti

Da uno degli studi inclusi emerge un aumento degli indici di formazione ossea e una diminuzione di quelli di riassorbimento a seguito di esecuzione di esercizi aerobici submassimali. Negli altri due studi si riscontrava, invece, un generico aumento della fosfatasi alcalina totale (non specifica dell’osso). Nonostante la necessità di approfondimento della tematica, tali risultati suggeriscono la possibilità di monitorare anche attraverso l’utilizzo dei biomarcatori il beneficio dell’attività fisica nei pazienti con osteoporosi. Successivamente, ulteriori studi andrebbero indirizzati a individuare protocolli di esercizi univoci per tipologia, frequenza e intensità.

Quale la novità

L’utilizzo dei biomarcatori ossei nelle persone affette da osteoporosi, non solo nel monitoraggio clinico di malattia ma anche per lo studio degli effetti dell’attività fisica, costituisce una nuova frontiera di ricerca meritevole di approfondimenti.

Quali le prospettive

Attraverso il monitoraggio di tali indicatori molecolari durante l’attività fisica, in futuro si potrà idealmente arrivare a individuare un efficace protocollo di attività fisica da proporre a tutti i pazienti affetti da osteoporosi.

A cura di Alessio Baricich e Daria Cuneo

 

 


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