Riferimento bibliografico

Moreira SV, Justi FRDR, Gomes CFA, Moreira M. Music Therapy Enhances Episodic Memory in Alzheimer’s and Mixed Dementia: A Double-Blind Randomized Controlled Trial. Healthcare (Basel). 2023;11(22):2912. Published 2023 Nov 7. doi:10.3390/healthcare11222912

 

In sintesi

Nonostante il decadimento cognitivo non faccia parte del fisiologico processo dell’ invecchiamento, la sua prevalenza nell’anziano lo rende un problema di salute pubblica, tanto più che l’aspettativa di vita sta costantemente aumentando. Lo studio in oggetto punta in primo luogo a valutare come un intervento specifico e strutturato di musicoterapia possa rallentare il declino della memoria episodica, operativa e autobiografica negli anziani con e senza decadimento cognitivo. L’outcome secondario dello studio è invece rappresentato dagli effetti della musicoterapia sulle funzioni esecutive, sull’umore, sulle attività del vivere quotidiano e sul carico del caregiver.

 

Il contesto e il punto di partenza

Nel contesto di una società che invecchia, diversi studi hanno dimostrato che gli interventi di musicoterapia sono efficaci nel trattamento degli aspetti comportamentali e psicologici della demenza, incluse agitazione e depressione; in particolare, la musica sembra compensare il declino età-relato per quanto riguarda la velocità di processazione del pensiero, la memoria (quest’ultima soprattutto in caso di morbo di Alzheimer, dove le aree cerebrali correlate alla musica paiono essere relativamente risparmiate, quantomeno negli stadi precoci) e le facoltà cognitive.

 

Le caratteristiche dello studio

Lo studio di cui ci occupiamo è uno studio clinico randomizzato in doppio cieco condotto su una piccola popolazione del Brasile, composta da 25 soggetti affetti da decadimento cognitivo (inteso come Mild Cognitive Impairment associato a malattia di Alzheimer, malattia di Alzheimer con coinvolgimento vascolare, ovvero demenza mista, o malattia di Alzheimer “pura”) e 18 soggetti sani, per la maggior parte donne, tutti di età superiore ai 60 anni.
Tutti i partecipanti sono stati allocati casualmente al gruppo sperimentale, che prendeva parte all’intervento di musicoterapia, o al gruppo di controllo, che riceveva il trattamento tradizionale con i rispettivi esperti di fiducia.
Lo studio è stato diviso in tre momenti, ovvero pre-test, intervento di musicoterapia/ trattamento tradizionale, e post-test, effettuato circa sei settimane dopo il pre-test.
L’intervento di musicoterapia, in particolare, si componeva di 12 sessioni da 30-40 minuti l’una (in media due a settimana in due giorni distinti), in cui canzoni popolari brasiliane venivano presentate da un musicoterapista certificato, sia dal vivo sia registrate, e, contestualmente, venivano utilizzati altri strumenti come figure e fotografie; in seguito anche il caregiver veniva istruito a riproporre l’attività a domicilio.
Per valutare le tipologie di memoria prese in considerazione (episodica, operativa e autobiografica) e le altre funzioni cognitive e comportamentali, sono stati utilizzati diversi scale e test, alcuni già validati (es. Figure Memory Test del Brief Cognitive Screening Battery) e altri sviluppati appositamente dagli autori dello studio (es. Speech and Sing Memory Test, Musical Autobiographical Memory Test).

 

I risultati ottenuti

I risultati dello studio hanno confermato quanto ci si attendeva, ovvero una riduzione della velocità di declino cognitivo dal punto di vista della memoria nel gruppo sperimentale.
Come atteso, i soggetti sani hanno mostrato una migliore performance rispetto al gruppo di soggetti affetti da decadimento cognitivo in quasi tutte le variabili, fatta eccezione per gli score relativi alla Geriatric Depression Scale.
Per quanto riguarda gli outcome primari, gli effetti dell’intervento di musicoterapia sono rimasti ristretti ai test utilizzati per valutare la memoria episodica, come il Figure Memory Test, in cui tutto il gruppo sperimentale ha mostrato un miglioramento dal pre- al post-test, e lo Speech and Sing Memory Test, dove è stato riscontrato un miglioramento soltanto nei pazienti con malattia di Alzheimer e demenza mista. Questi dati suggeriscono che i suoni e gli aspetti musicali degli stimoli possano essere meglio preservati nel caso della memoria episodica, in quanto il soggetto può focalizzarsi sui loro aspetti fonologici e ritmici.
È importante notare come l’intervento di musicoterapia non abbia avuto effetti sulle misure di outcome secondario, anzi, qualsiasi miglioramento da questo punto di vista dovrebbe essere considerato secondario al miglioramento degli aspetti mnemonici.

 

Limiti dello studio

Lo studio presenta dei limiti che riguardano la composizione e la numerosità del campione, in quanto è stato condotto su un gruppo eterogeneo di soli 42 soggetti di origine brasiliana, di cui il 90% di sesso femminile.

 

Quali le novità

A differenza degli studi precedenti sull’argomento, questo non inserisce la musicoterapia all’interno di un programma più vasto di intervento sugli aspetti cognitivi e valuta le varie sotto-tipologie di memoria con test dedicati; in particolare, la memoria episodica viene intesa come “a doppio recupero”, con e senza la ri-esperienza dell’evento target. Inoltre lo studio prevede la presenza di un gruppo di controllo sia pre- sia post-test.

 

Quali le prospettive

In primo luogo, interessante sarebbe proseguire il follow-up a lungo termine dei soggetti assegnati al gruppo sperimentale per monitorare l’impatto di questo “guadagno di memoria” sugli aspetti cognitivi e sull’umore.
Sarebbe utile anche dimostrare quali specifici aspetti dell’intervento di musicoterapia messo in atto siano cruciali per il successo del trattamento, in quanto lo studio dimostra semplicemente l’efficacia dell’insieme degli interventi (rapporti stabiliti, skills dei ricercatori, tecniche utilizzate, recettività dei partecipanti). In ogni caso, i trattamenti basati sulla musicoterapia sembrano promettenti per quanto riguarda la stimolazione della memoria episodica in soggetti anziani affetti da decadimento cognitivo.

 

A cura di Francesca Morani


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