Riferimento bibliografico

Valmorbida E, Trevisan C, Imoscopi A, Mazzochin M, Manzato E, Sergi G. Malnutrition is associated with increased risk of hospital admission and death in the first 18 months of institutionalization. Clin Nutr. 2020 Dec;39(12):3687-3694. doi: 10.1016/j.clnu.2020.03.029. Epub 2020 Apr 4. PMID: 32291111.

 

In sintesi

La malnutrizione sembra associata a un rischio più elevato di ospedalizzazione e mortalità dopo il ricovero in una casa di cura. Il monitoraggio della circonferenza del polpaccio, in particolare, può aiutare nella diagnosi precoce di individui potenzialmente vulnerabili a esiti avversi correlati alla salute dopo l’istituzionalizzazione.

 

Il contesto e il punto di partenza

L’impatto negativo della malnutrizione sulla salute è coerente in tutte le classi di età. Inoltre, la sua prevalenza aumenta sostanzialmente nelle case di cura, dove può raggiungere l’80% in presenza di compromissione funzionale o cognitiva, e può influenzare la qualità della vita aumentando il rischio di fragilità, disabilità e mortalità.

L’identificazione della malnutrizione in età avanzata è cruciale e può aiutare a indirizzare gli interventi utili ad affrontare questa condizione e ridurne gli effetti dannosi.

Nel contesto delle case di cura vi è un’elevata prevalenza di demenza, multimorbilità e disabilità, che possono non solo aumentare il rischio di sviluppare malnutrizione, ma anche esacerbarne le conseguenze sugli esiti negativi correlati alla salute.

 

Le caratteristiche dello studio

Questo studio prospettico di 18 mesi ha incluso individui di età ≥65 anni ricoverati tra febbraio 2015 e aprile 2017 presso l’Istituto di Riposo per Anziani AltaVita-IRA, una casa di cura situata a Padova con servizi medici 24 ore su 24 forniti da geriatri. I criteri di esclusione per la selezione del campione erano: malattie terminali con aspettativa di vita inferiore al mese, nutrizione artificiale parenterale o enterale, insufficienza cardiaca acuta e gravi disturbi psichiatrici.

Una valutazione multidimensionale incentrata sullo stato clinico, funzionale e cognitivo è stata eseguita all’inizio dello studio. La valutazione ha incluso tra l’altro l’indice di massa corporea (BMI), la circonferenza della vita, la circonferenza del polpaccio, l’MNA Short-Form (MNA-SF) e i livelli di albumina sierica e linfociti. Le misurazioni antropometriche sono state ripetute a 6 mesi.

 

I risultati ottenuti

Durante il follow-up, 64 individui (44,4%) sono stati ricoverati in ospedale e 52 (36,1%) sono deceduti. I residenti che hanno segnalato bassi valori di MNA-SF e circonferenza del polpaccio al momento del ricovero in casa di cura hanno avuto probabilità di ospedalizzazione più di tre volte superiori rispetto alle loro controparti più sane. Gli adulti con bassa circonferenza del polpaccio hanno avuto anche mortalità più elevata (HR = 3,39, 95%CI: 1,80–6,39), mentre sono stati osservati risultati più attenuati per bassi valori di albumina sierica, MNA-SF e BMI. Ogni diminuzione di 1 cm nella circonferenza del polpaccio aumentava la mortalità a un anno del 29% (95%CI 1,04–1,60).

 

Limiti dello studio

I principali limiti dello studio risiedono nella ridotta dimensione del campione e il breve follow up; inoltre, nel follow up sono state valutate nel tempo solo le misure antropometriche e non tutti i parametri nutrizionali. Infine, bisogna considerare che lo studio, condotto in una casa di riposo con assistenza geriatrica continua, potrebbe non essere generalizzabile a contesti privi di tale assistenza medica e con solo assistenza infermieristica continua o ad orari, come più spesso si riscontra nella realtà.

 

Quali le novità

Questo studio dimostra che la malnutrizione al momento del ricovero in casa di cura può influenzare in modo sostanziale la necessità di ospedalizzazione e la mortalità a breve e medio termine. In particolare, i risultati suggeriscono che la circonferenza del polpaccio, come indice di malnutrizione proteico-energetica, può essere un predittore nutrizionale facile, accessibile e utile di questi risultati nei residenti appena istituzionalizzati.

 

Quali le prospettive

Identificare, monitorare e prevenire precocemente la malnutrizione tramite valutazioni standardizzate può ridurre il rischio di ricovero in ospedale e il decesso dei pazienti residenti nelle case di cura.

 

A cura di Elena Maramieri


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