Riferimento bibliografico

Wassim Gana, Arnaud De Luca, Camille Debacq, Fanny Poitau, Pierre Poupin, Amal Aidoud , Bertrand Fougère. Analysis of the Impact of Selected Vitamins Deficiencies on the Risk of Disability in Older People. Nutrients 2021 Sep; 13(9): 3163.

In sintesi

La malnutrizione e in particolare le carenze vitaminiche hanno un importante impatto sull’invecchiamento. È perciò fondamentale arrivare a una diagnosi precoce di tale condizione per poter avviare interventi clinici appropriati per ridurre il rischio di fragilità e disabilità nel paziente anziano.

Il contesto e il punto di partenza

Nelle persone anziane la malnutrizione è piuttosto frequente e può condurre a una riduzione delle capacità funzionali e a una maggiore morbilità e mortalità. Inoltre, i vari cambiamenti nella composizione corporea associati all’invecchiamento, quali perdita o aumento di peso, riduzione di massa muscolare e aumento di massa grassa, determinano sarcopenia. Tutto ciò riveste un ruolo chiave nella patogenesi della fragilità e nello sviluppo di disabilità. Tra i micronutrienti maggiormente coinvolti nei processi di invecchiamento e nella patogenesi della sarcopenia e quindi della fragilità, troviamo le vitamine D, C, E e B (B6/B9/B12); sicuramente tra le più a rischio di carenza negli anziani nei paesi ad alto reddito.

Vitamina D

Vitamina liposolubile sintetizzata principalmente attraverso l’esposizione alla luce solare. Le principali fonti alimentari di vitamina D sono pesce, carne rossa, fegato, tuorli d’uovo, formaggio, latte e funghi. La maggior parte delle persone anziane ha una massa grassa elevata: questa modifica della composizione corporea, unita al ridotto apporto alimentare e alla scarsa esposizione alla luce solare, porta a una diminuzione della biodisponibilità della vitamina D a causa del suo sequestro nel tessuto adiposo.

Vitamina C

La vitamina C (acido ascorbico) è una vitamina idrosolubile introdotta esclusivamente con la dieta. Le principali fonti alimentari di vitamina C sono frutta, verdura e patate. Il deficit di tale micronutriente è spesso conseguenza di una ridotta assunzione con la dieta o correlato a stati infiammatori.

Vitamina E

Anche per la vitamina E (α-tocoferolo e γ-tocoferolo) la dieta è l’unica fonte di introduzione. Si trova principalmente negli oli vegetali, noci, semi, grano, avocado e spinaci. Tra le cause più frequenti di deficit di vitamina E nell’anziano troviamo malattie epatiche colestatiche, malassorbimento, alterazioni del metabolismo dei grassi.

Vitamina B12

La vitamina B12 (cobalamina) è una vitamina idrosolubile introdotta esclusivamente con la dieta, attraverso prodotti animali. Nei pazienti più anziani, la carenza di vitamina B12 è correlata al malassorbimento (per atrofia gastrica o utilizzo di alcuni farmaci come inibitori di pompa, antagonisti H2 e metformina) e alla riduzione dell’attività del fattore intrinseco gastrico. Un basso apporto dietetico è meno frequente ed è in particolar modo correlato a diete vegetariane o vegane.

Vitamina B9

La vitamina B9 (acido folico) è una vitamina idrosolubile; gli esseri umani non possono sintetizzare i folati e dipendono dall’assunzione dietetica. A differenza della vitamina B12, le riserve di folati sono basse e devono essere mantenute dall’assunzione giornaliera. Si trovano principalmente nelle verdure verdi, arachidi e legumi. Tra le persone anziane, le principali cause di deficit sono l’assunzione inadeguata con la dieta, l’alcolismo, il malassorbimento e le interazioni farmacologiche.

Vitamina B6

La vitamina B6 (piridossal-fosfato) è una vitamina idrosolubile, non sintetizzata dall’uomo e introdotta attraverso diversi alimenti come carne, prodotti caseari, patate, noci, fagioli e alcuni tipi di frutta e verdura. Le principali cause di deficit sono un apporto dietetico inadeguato, alcolismo, malattie epatiche e renali, artrite reumatoide, HIV e interazioni farmacologiche.

Le caratteristiche dello studio

In questa revisione della letteratura è stata esaminata l’importanza dei micronutrienti e sottolineato come spesso risultino carenti nelle persone anziane, per svariati motivi. La corretta alimentazione e l’introduzione di vitamine, che svolgono un ruolo immunitario, anti-infiammatorio e antiossidante chiave, possono avere un impatto benefico sul processo di invecchiamento.

Quali le novità

La correzione dei deficit nutrizionali, attraverso una combinazione di macro e micronutrienti, può ottimizzare il recupero funzionale e prevenire la fragilità e la disabilità.
A questo si aggiunge l’importanza dello screening e di una diagnosi precoce di malnutrizione che permetta di avviare interventi adeguati a migliorare la funzionalità dell’organismo.

Quali le prospettive future

Le carenze vitaminiche hanno un cruciale impatto sull’invecchiamento ma questo problema è potenzialmente reversibile. È necessaria un’ulteriore ricerca circa gli interventi nutrizionali attuabili e una più approfondita comprensione del ruolo di ciascuna vitamina nel processo di invecchiamento.

Un inquadramento nutrizionale individuale potrebbe consentire la diagnosi delle principali carenze e l’avvio di interventi clinici appropriati per ridurre il rischio di fragilità.

A cura di Valentina Romano


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