Eimear Leyden, Petra Hanson, Louise Halder, Lucy Rout, Ishbel Cherry, Emma Shuttlewood, Donna Poole, Mark Loveder, Jenny Abraham, Ioannis Kyrou, Harpal S. Randeva, FT Lam, Vinod Menon, Thomas M. Barber. Older age does not influence the success of weight loss through the implementation of lifestyle modification. Clinical Endocrinology, 2020; DOI: 10.1111/cen.14354
In sintesi
In persone affette da eccesso ponderale, l’età superiore ai 60 anni non pregiudica la possibilità di perdere peso attraverso interventi di implementazione sullo stile di vita, suggerendo che l’età non è una barriera alla perdita di peso.
Il contesto e il punto di partenza
L’obesità contribuisce ad una cattiva salute ed è legata a diverse comorbilità, fra cui quelle metaboliche, osteoarticolari, neoplastiche, psico-sociali e di qualità della vita. L’entità di queste problematiche è influenzata dall’invecchiamento al punto che, secondo alcuni, l’obesità è essenzialmente una forma di invecchiamento precoce, che riduce l’aspettativa di vita secondo modalità simile al processo di invecchiamento. Non è dunque sorprendente che l’enfasi posta dalla cultura sanitaria moderna sull’importanza dell’invecchiamento sano ponga in crescente risalto la necessità di ottimizzare la gestione dell’obesità nei pazienti più anziani. In questo contesto, l’adozione di uno stile di vita finalizzato alla perdita di peso corporeo è un punto nodale per organizzare un’efficace gestione dell’obesità negli individui più anziani. Il presente studio ha inteso verificare l’effetto dell’età avanzata sulla capacità di perdere peso attraverso interventi sullo stile di vita.
Le caratteristiche dello studio
Si tratta di uno studio retrospettivo condotto mediante l’analisi delle cartelle cliniche di 242 persone affette da obesità che afferivano al Servizio di Obesità dell’ospedale universitario di Coventry e Warwickshire, nel Regno Unito, fra il 2005 e il 2016. I pazienti sono stati seguiti attraverso interventi sullo stile di vita, incluso il supporto dietetico e psicologico. I ricercatori hanno confrontato la perdita di peso ottenuta nel periodo di osservazione in due gruppi di pazienti suddivisi secondo un’età inferiore ai 60 anni e un età compresa tra 60 e 78 anni. I risultati dello studio, dunque, rappresentato un’evidenza ottenuta da dati del mondo reale, generati durante la pratica clinica di routine.
I risultati ottenuti
La maggior parte dei pazienti erano affetti da un’obesità morbigena, identificata da un indice di massa corporea (body mass index, BMI) uguale o superiore a 40 Kg/m2. Come spesso capita di osservare in simili studi comparativi, nel gruppo di età maggiore il peso iniziale era inferiore e la prevalenza di diabete mellito era maggiore rispetto al gruppo più giovane. Attraverso interventi implementati sullo stile di vita, i ricercatori hanno documentato una perdita media percentuale di peso sovrapponibile fra i due gruppi, equivalente a 7.3% nel gruppo di pari o superiore a 60 anni e 6.9% nelle persone di età inferiore. I ricercatori non hanno notato correlazioni tra l’età di accesso al Servizio ed il calo di peso conseguito.
Limiti dello studio
Questo è uno studio retrospettivo effettuato su una popolazione numericamente contenuta, i cui risultati potrebbero essere potenzialmente diversi in una coorte più ampia e con un età oltre i 78 anni. Inoltre, sarebbe stato interessante approfondire l’effetto del calo di peso sulle dinamiche di comparsa, progressione e/o regressione del diabete. Infine, non si può escludere che il gruppo di persone più anziane arruolate costituisse un’élite, cioè fosse in partenza già caratterizzato da condizioni di salute migliori e pertanto in grado di aderire meglio alla tipologia di intervento.
Quale la novità
Esiste una visione generalizzata che la necessità di ridurre il peso in eccesso abbia un’importanza marginale nella persona anziana. Questa prospettiva “ageista” implica idee pregiudiziali sulla capacità degli anziani di perdere peso attraverso modifiche dietetiche e aumento dell’esercizio fisico. Al contrario, avvicinare la persona anziana a programmi di supporto per il calo di peso può favorire il mantenimento della salute e del benessere, facilitando un invecchiamento sano e mitigando l’effetto negativo delle comorbidità.
Quali le prospettive
La perdita di peso è importante a qualsiasi età. Dunque, l’età non dovrebbe essere una barriera alla gestione dello stile di vita dell’obesità e tale processo andrebbe agevolato in modo proattivo.
Studi futuri dovrebbero affrontare ogni possibile influenza legata all’età sulla capacità di aderire ai cambiamenti dello stile di vita a lungo termine, dopo la sua attuazione iniziale.
A cura di Paolo Marzullo