Riferimento bibliografico
Nakamura JS, Hong JH, Smith J, et al. Associations Between Satisfaction With Aging and Health and Well-being Outcomes Among Older US Adults. JAMA Netw Open. 2022;5(2):e2147797. doi:10.1001/jamanetworkopen.2021.47797
In sintesi
Questo recente studio longitudinale di coorte ha valutato l’esistenza di una correlazione tra qualità dell’invecchiamento e benessere psicofisico. In particolare, viene riconosciuto il valore della soddisfazione per il proprio invecchiamento da parte dell’individuo nel determinare miglioramenti in alcuni comportamenti salutari (es. attività fisica frequente), condizioni di salute fisica (es. ridotto rischio di mortalità) e fattori di benessere psicosociale.
Il contesto e il punto di partenza
Dai tempi della scoperta dell’effetto placebo conosciamo l’importanza di un atteggiamento positivo nei confronti di un farmaco o anche di un evento e di quanto ciò sia funzionale per ottenere il massimo effetto benefico personale. Molte pagine della letteratura scientifica sono state scritte su questo argomento. Tuttavia, JS Nakamura e colleghi sono stati tra i primi ad aver avuto l’intuizione di correlare la soddisfazione di un individuo per il proprio invecchiamento, intesa come l’insieme delle convinzioni auto-riferite che le persone hanno riguardo alla propria senescenza (es. qualità della vita, energia, felicità, sentimenti di utilità), con degli esiti di salute positivi sia dal punto di vista fisico sia da quello psichico.
Caratteristiche e metodi
I partecipanti finali inclusi in questo studio, selezionati dall‘ “Health and Retirement Study” (un campione nazionale di adulti statunitensi di età superiore ai 50 anni), sono stati 13752, considerando solo coloro che hanno completato la compilazione dei dati psicosociali. Circa il 50% degli intervistati HRS è stato selezionato in modo casuale per un colloquio individuale nel 2008, mentre l’altra metà degli intervistati è stata valutata nel 2010; dopo l’intervista, i partecipanti hanno completato un questionario psicosociale. I dati del 2008 e del 2010 sono stati combinati per aumentare la dimensione del campione e la potenza statistica, con le 2 coorti che risultavano comparabili su tutte le misure di studio.
Per valutare il grado di soddisfazione dell’invecchiamento è stata utilizzata una scala di 8 elementi, cinque dei quali provenivano dalla sottoscala Attitude Towards Own Aging della Philadelphia Geriatric Center Morale Scale e altri 3 provenivano dal Berlin Aging Study. Le risposte venivano fornite dai partecipanti tramite una scala Likert a 6 punti (dove 1 indica fortemente in disaccordo e 6 indica fortemente d’accordo). Sono state inoltre considerate diverse covariate, tra le quali età, sesso, razza, etnia, stato civile, reddito, ricchezza totale, livello di istruzione, stato occupazionale, assicurazione sanitaria, regione geografica, frequenza al servizio religioso, personalità e abuso infantile.
Risultati ottenuti
Considerando questo ampio campione longitudinale e nazionale di adulti statunitensi over 50 (età media del campione = 65 anni), quelli che avevano punteggi più alti relativi alla soddisfazione dell’invecchiamento mostravano significativi miglioramenti: salute fisica (ridotto rischio di ictus), comportamenti salutari (attività fisica più frequente) e benessere psicosociale (minore solitudine); tuttavia, non c’erano prove sostanziali di associazioni con altri indicatori di salute fisica (ipertensione), comportamenti di salute (fumo) e fattori sociali (frequenza di contatto con gli amici).
Limiti dello studio
Tra quelli che possiamo riscontrare come limiti di questo studio, bisogna senz’altro segnalare che quasi tutti gli esiti di salute fisica e di comportamenti salutari sono stati auto-segnalati (quindi suscettibili di pregiudizi di auto-segnalazione). Inoltre il follow-up è stato limitato a un periodo di 4 anni e infine c’è il potenziale per confondere con altre variabili che non sono state prese in considerazione (quest’ultimo elemento tuttavia è stato bilanciato attraverso l’implementazione di un disegno di studio longitudinale e l’uso di strumenti statistici come una robusta regolazione covariata e analisi del valore E).
Quali novità
I risultati di questo studio concordano con quelli di altri: la soddisfazione dell’invecchiamento è associata ad alcuni aspetti di salute (ridotto rischio di mortalità, problemi di funzionamento fisico e cognitivo, salute auto-valutata più elevata), comportamentali (attività fisica, problemi di sonno) e psicologici (maggiore soddisfazione della vita, sintomi depressivi inferiori). D’altra parte, si è osservata una divergenza da studi precedenti che hanno osservato associazioni tra soddisfazione dell’invecchiamento e alcune condizioni fisiche (obesità), comportamenti di salute (alto consumo di alcool), e integrazione sociale.
Quali prospettive
Questo studio sottolinea come una maggiore soddisfazione del proprio invecchiamento sia associata a un miglioramento della salute e del benessere psicofisico, suggerendo quindi la possibile utile applicazione su larga scala di interventi mirati a incrementare questa attitudine positiva. La soddisfazione dell’invecchiamento può quindi essere un obiettivo importante per gli interventi futuri volti a migliorare la salute e il benessere in età avanzata.
A cura di Marco Romero