Riferimento bibliografico

Bienstock J, Heuer A. A review on the evolution of simulation-based training to help build a safer future. Medicine 2022;101:25(e29503), https://journals.lww.com/md-journal/fulltext/2022/06240/a_review_on_the_evolution_of_simulation_based.46.aspx 

In sintesi

La simulazione in campo medico è uno strumento pedagogico molto efficace che si è evoluto in modo significativo al passo coi tempi. Sebbene la formazione basata sulla simulazione in ambito sanitario sia cresciuta in modo esponenziale nel XXI secolo, essa esiste da secoli (già Aristotele e Ipparco parlavano della sua utilità). L’articolo si propone di riflettere sulla storia e sull’evoluzione della simulazione in ambito sanitario ed esamina le sue applicazioni attuali, al fine di fornire le basi per lo sviluppo di nuovi metodi di pedagogia medica.

Il contesto e il punto di partenza

La formazione professionale basata sulla simulazione (SBT) è stata riconosciuta quale comprovato metodo in grado di migliorare qualità e sicurezza in molti settori strategici, a cominciare dall’aviazione civile e militare. Sebbene l’industria aerospaziale sia molto più “giovane” rispetto alla scienza medica e infermieristica, il training basato sulla simulazione è diventato lo standard nell’addestramento di piloti e aviatori. E non è un caso che l’industria aerospaziale sia diventata anche una delle più sicure, nonostante i rischi eccezionali a essa connessi. Tuttavia, in ambito sanitario e assistenziale, la SBT ha faticato a farsi spazio in maniera adeguata, seppure sia impiegata da molto tempo. I risultati potenziali devono ancora attestarsi su livelli ottimali; basti pensare che circa un paziente su dieci in tutto il mondo subisce un danno durante la cura in ospedale. In pratica, un ricovero in ospedale potrebbe rivelarsi molte volte più pericoloso del viaggio in aereo.
La mancata attenzione strategica nei confronti dello sviluppo dell’educazione sanitaria basata sulla simulazione non ha permesso di coglierne appieno i benefici. Ciò è emerso anche dai risultati della revisione sistematica compiuta da Heuer et al. Simulation-based Training Within Selected Allied Health Professions: una revisione sistematica delle Evidence-Systematic review (2022), che ha identificato grandi differenze nell’uso delle simulazioni e ha evidenziato l’utilizzo insufficiente della SBT da parte di diverse discipline sanitarie, sottolineando al contempo l’importanza di un uso più rapido e diffuso.

Le caratteristiche dello studio

L’articolo di Bienstock e Heuer ha il merito di inquadrare la SBT da una prospettiva storica, che secondo gli autori può facilitare la comprensione della sua importanza. Una riflessione storica sull’evoluzione dei mezzi della SBT – ci sentiamo di condividere – può costituire un punto di svolta da cui partire per le nuove scoperte e l’ampliamento della SBT in campo sanitario. 

Solo negli ultimi decenni la maggior parte delle discipline mediche sta sviluppando una visione collettiva su quale sia il ruolo della simulazione, su come addestrare, educare, validare le procedure, rinforzare e far progredire le competenze. Per raggiungere questi scopi, necessari al fine di ottimizzare le performance di unità di intervento e di assistenza, sempre più discipline sanitarie, tra cui anestesiologia, pneumologia, cardiologia, cardiochirurgia e pediatria, utilizzano la simulazione per formare, ma soprattutto, allenare e mantenere le abilità degli operatori, nonché per valutarne le competenze. 

L’opposizione iniziale incontrata dalla simulazione nel settore sanitario sta scomparendo con l’avanzare delle tecnologie e dei metodi di formazione avanzati, che incontrano un uso sempre più diffuso di realtà virtuale, realtà aumentata, oltre ai manichini – che la tecnologia rende sempre più realistici – e all’impiego di pazienti simulati. La simulazione si sta spostando, quindi, verso modelli ibridi che incorporano tutti questi strumenti (manichini, attori), stanze adibite all’utilizzo di scenari ad alta fedeltà ricostruiti grazie a software e devices di realtà virtuale e realtà aumentata.

Gli elementi di forza

Uno degli elementi di forza dell’articolo è l’aver accentuato il ruolo di SBT non solo nell’affinamento e nel mantenimento delle technical skills, ma anche nel promuovere il lavoro di squadra, la comunicazione tra tutti gli operatori sanitari in gioco, quello che si direbbe “il fattore umano”, che è elemento imprescindibile nelle situazioni di soccorso in emergenza e disastri, come nelle condizioni assistenziali più routinarie. Le carenze nella comunicazione risultano essere tra i principali fattori che contribuiscono agli eventi avversi e ai decessi. Gli errori medici, che causano morte o lesioni, spesso derivano proprio da errori di comunicazione e da un lavoro di squadra di scarsa qualità. SBT allora come campo di apprendimento attivo per la gestione dei rapporti tra professionisti, ma anche tra medico e paziente. Infatti, ai professionisti della sanità si richiede di padroneggiare conoscenze specifiche e abilità procedurali, ma anche di comunicare efficacemente con i pazienti, i caregivers e gli altri operatori sanitari

Gestione del paziente e teamworking sono gli aspetti innovativi che l’articolo enfatizza quali risultati più promettenti che possono emergere dallo sviluppo della SBT. Questo tipo di approccio alla SBT è noto come interprofessionale (SBTT). L’uso corretto delle tecniche SBTT può migliorare l’erogazione di un’assistenza centrata sul paziente. 

Le prospettive future

Oggi, anche in Italia, esistono molti centri di simulazione collegati con ospedali e università, ma meno di quanto potrebbero o dovrebbero essere. Tra i più all’avanguardia è sicuramente il Centro SIMNOVA di UPO a Novara, che si avvale di tutte le tecniche di simulazione elencate sopra e si presta a qualunque tipo di scenario di intervento, dai casi emergenza e di disastri ai casi di gestione ospedaliera e casalinga di pazienti cronici. Nel centro SIMNOVA si sono svolte anche ricerche sull’efficacia dei nuovi mezzi di simulazione. Di prossima pubblicazione uno studio sperimentale che – possiamo affermare in anteprima – ha mostrato un’indubbia efficacia di apprendimento nei soggetti sperimentali che seguivano approcci educativi di simulazioni a bassa, media e alta fedeltà: più realistica è la simulazione, maggiore è l’impatto sul soggetto e l’efficacia del suo apprendimento. Ma anche con bassa fedeltà di scenari, esercizi di simulazione hanno consentito un miglioramento nell’apprendimento.

A cura di Emiliano Loria


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