Riferimento bibliografico
Evangelista AR, Moreira ACA, Freitas CASL, Val DR, Diniz JL, Azevedo SGV. Sexuality in old age: knowledge/attitude of nurses of Family Health Strategy. Revista da Escola de Enfermage USP. 2019;
In sintesi
La produzione di conoscenze sulla sessualità in età avanzata è aumentata nell’ultimo decennio, data l’urgente necessità di saperne di più su questo argomento per migliorare la qualità della vita degli anziani. Tuttavia, questo studio mostra che potrebbero esserci ancora lacune nel modo in cui gli infermieri affrontano questo tema.
Il contesto e il punto di partenza
La sessualità è una componente essenziale dell’esistenza umana che varia a seconda del contesto sociale, culturale e religioso; è presente nelle diverse fasi della vita di uomini e donne, trascende il corpo, il contatto fisico ed è una combinazione di piaceri: armonia nella relazione, affetto, aspetti culturali e sociali.
La convinzione che la sessualità sia riservata ai giovani contribuisce al pregiudizio che in età avanzata sia da considerare una pratica insolita e immorale. Gli anziani sono considerati dalla società come soggetti asessuati o che praticano raramente la loro sessualità e anche gli operatori sanitari sono solitamente disattenti a questo aspetto, aumentando il disagio la vulnerabilità di questa popolazione.
Gli infermieri dovrebbero essere attenti, senza pregiudizi e preparati a fornire il supporto necessario agli anziani per quanto riguarda gli intensi cambiamenti legati ai loro corpi e ai fattori biologici che possono interferire con la sessualità.
Le caratteristiche dello studio
Lo studio preso in considerazione è trasversale e descrittivo ed è stato condotto tra settembre e ottobre 2016, nel Basic Care Service della città di Sobral, nello Stato del Ceará (CE) in Brasile con l’obiettivo di valutare conoscenze e attitudini degli infermieri di famiglia riguardanti la sessualità negli anziani.
Sono stati utilizzati due questionari autosomministrati: il primo ha richiesto informazioni socio-demografiche e professionali. Il secondo strumento è stato l’ASKAS – Aging Sexual Attitudes and Knowledge Scale, nella sua versione brasiliana.
I risultati ottenuti
Lo studio ha coinvolto 56 infermieri, prevalentemente di genere femminile, con un’età media di 37,75 anni.
La maggior parte di questi infermieri (76,79%) ha, oltre alla laurea, un master, ma solo pochi professionisti (1,79%) ha una specializzazione in geriatria e nessuno possiede laurea magistrale o dottorato.
La maggior parte degli infermieri ha riferito di essere in grado di orientare un anziano con domande sulla propria sessualità e di affrontare l’argomento durante le consulenze infermieristiche, ma solo il 25% di questi ha svolto attività di educazione sanitaria con gruppi di anziani.
Alcuni campi indagati dal questionario ASKAS, ad esempio l’interesse per l’attività sessuale nelle donne con età superiore a 65 anni, l’associazione tra masturbazione e insorgenza di demenza e l’impotenza, hanno messo in evidenza conoscenze errate o antiquate.
Queste credenze potrebbero essere state influenzate soprattutto dai media, che promuovono lo stereotipo di una sessualità associata solo a “corpi giovani”.
Limiti dello studio
I limiti dello studio evidenziati sono stati:
- scenario limitato a una città
- dimensione del campione molto piccola
Quale la novità
Si tratta certamente di un’indagine innovativa, che focalizza l’attenzione su una questione che lascia ampi spazi di riflessione relativi alla sessualità, che da sempre è considerata un tabù, qualsiasi sia l’età anagrafica.
Nonostante sia noto un aumento delle disfunzioni sessuali con l’avanzare dell’età, sono molteplici le ricerche sul piacere sessuale che confermano che è solo una minoranza della popolazione anziana a percepire un effettivo disagio.
Il ruolo dell’infermiere è dunque essenziale non solo nel garantire la giusta privacy, ma anche nel guidare e informare coloro che nutrono ancora dubbi e perplessità in merito al tema della sessualità.
Quali le prospettive
Dovrebbero essere condotte nuove ricerche per contribuire alla discussione del problema nell’ambito infermieristico, considerando che gli infermieri dovrebbero fornire assistenza agli anziani tenendo conto di tutti i bisogni umani, inclusa la sessualità.
Inoltre, le complessità dei diversi contesti vissuti dagli infermieri di famiglia indicano la necessità di approfondire l’argomento in altre realtà.
Alla luce di quanto sopra, i processi di formazione infermieristica in materia di sessualità in età avanzata devono coniugare teoria e pratica, valorizzando gli aspetti sociali e culturali della popolazione assistita che sarebbero di fondamentale importanza per un’assistenza sanitaria di qualità superiore.
A cura di Melissa Farghaly e Doriana Montani