Riferimento Bibliografico
Chen CT, Tung HH, Fang CJ, Wang JL, Ko NY, Chang YJ, Chen YC. Effect of music therapy on improving sleep quality in older adults: A systematic review and meta-analysis. J Am Geriatr Soc. 2021 Jul;69(7):1925-1932.
In sintesi
Lo studio vuole evidenziare l’effetto dell’ascolto della musica sulla qualità del sonno nell’anziano: la musicoterapia sedativa può essere una strategia efficace per migliorarla.
Il contesto e il punto di partenza
I disturbi del sonno sono un sintomo comune negli anziani a causa dei cambiamenti legati all’età nella regolazione circadiana. Si stima che il 40-70% degli anziani abbia problemi di sonno, e che oltre il 40% degli anziani residenti in comunità soffra di insonnia. Disturbi comuni sono “svegliarsi spesso nel cuore della notte” o “svegliarsi presto la mattina”. Problemi di sonno irrisolti negli anziani hanno un impatto negativo sia sulla qualità della vita, sia sul deterioramento cognitivo sia sul disagio emotivo, nonché sul un declino della funzione fisica, con un aumento del rischio di caduta.
L’ascolto di musica sedativa può essere una strategia efficace per migliorare la qualità del sonno negli anziani. Con questa espressione ci si riferisce comunemente a musica caratterizzata da tempo lento, 60-80 battiti al minuto, volume basso e melodia morbida.
Sulla base della teoria psicofisiologica, l’ascolto di musica sedativa può migliorare il sonno modulando l’attività del sistema nervoso simpatico e il rilascio di livelli neuroendocrini di cortisolo, abbassando così il livello di ansia e le risposte allo stress. Gli studi finora condotti non concordano riguardo l’effetto dell’ascolto della musica sul miglioramento della qualità del sonno tra gli anziani residenti in comunità: alcuni sostengono che ascoltare la musica favorisce una migliore qualità del sonno, altri hanno mostrato che gli adulti più anziani che ascoltavano musica fortemente caratterizzata dal ritmo (cioè suono di tamburi o strumenti a percussione) non sperimentavano un miglioramento significativo della qualità del sonno rispetto al gruppo di controllo.
Lo scopo di questo studio, ambientato in Asia, è valutare gli effetti dell’ascolto della musica sulla qualità del sonno negli anziani attraverso una revisione sistematica con meta-analisi.
Le caratteristiche dello studio
È stata condotta una ricerca su 5 database elettronici: Ovid Medline, Embase, Cochrane Library, Scopus e Index to Taiwan Periodical Literature System. I database sono stati selezionati per identificare gli articoli pertinenti pubblicati fino al 20 febbraio 2021.
Per la ricerca sono stati utilizzati i tre concetti principali di: persone anziane, musica e disturbi del sonno. Sono stati utilizzati 5 termini MeSH e 17 termini liberi per individuare gli articoli pertinenti.
Sono stati inclusi nello studio:
- pubblicazioni peer-reviewed in lingua cinese o inglese;
- studi randomizzati controllati (RCT) condotti su adulti di età pari o superiore a 60 anni che vivono in comunità, affetti da disturbi del sonno, divisi in un gruppo sperimentale (che ha ricevuto un intervento musicale) ed un gruppo di controllo (che ha ricevuto cure standard o nessun trattamento), ed il cui esito primario era un miglioramento della qualità del sonno.
Sono stati esclusi: studi condotti su pazienti con diagnosi di disfunzione cognitiva, come il morbo di Alzheimer o il morbo di Parkinson, e pazienti con problemi di udito.
I risultati ottenuti
Sono stati inclusi nella sintesi 5 studi RCT per un totale di 288 anziani.
142 partecipanti sono stati inclusi nei gruppi di musicoterapia e 146 sono stati arruolati nei gruppi di controllo. I tipi di intervento musicale includevano l’esecuzione dal vivo di musica ritmica (conga, campanaccio, djembe, ashiko, tan-tans, dunun, shaker e blocchi di legno), musica classica occidentale o cinese, meditativa, da orchestra, eseguita con sintetizzatore, di arpa, di pianoforte, jazz e new age.
La durata dell’ascolto variava da 30 minuti a 1 ora per un periodo compreso tra 2 giorni e 3 mesi. La qualità del sonno è stata misurata utilizzando l’indice di qualità del sonno di Pittsburgh (PSQI).
I cinque studi inclusi hanno rivelato che l’ascolto di musica ha migliorato significativamente la qualità soggettiva del sonno negli anziani.
Gli studi inoltre hanno confrontato gli effetti dei due diversi tipi di musica: fortemente caratterizzata da ritmo o sedativa. Quest’ultima migliora significativamente la qualità del sonno, rispetto alla musica centrata sul ritmo.
In quattro di questi studi è stato anche confrontato l’effetto di diversi periodi di musicoterapia sul miglioramento della qualità del sonno; i risultati hanno mostrato che l’ascolto di musica per più di 4 settimane è stato più efficace nel migliorare la qualità del sonno rispetto a ricevere la musicoterapia per una durata più breve.
Limiti dello studio
Questo studio presenta alcune limitazioni. In primis la ricerca è stata circoscritta agli studi pubblicati in cinese e in inglese; i tipi di musicoterapia variavano e non è stato esaminato l’effetto dei generi musicali sulla qualità del sonno; la qualità soggettiva del sonno di base dei partecipanti a questi studi era confrontabile alla condizione di baseline, il che potrebbe aver influenzato il risultato; tutti gli studi includevano partecipanti residenti in comunità quindi il campione non era rappresentativo degli anziani che vivono in altri ambienti.
Quale la novità
La revisione ha evidenziato che l’ascolto di musica sedativa, come è spiegabile sulla base della teoria psicofisiologica, aumenta le risposte di rilassamento e distrazione, che possono ridurre l’attività neuroendocrina nel sistema nervoso autonomo, con conseguente riduzione dell’ansia, rilassamento muscolare, distrazione del pensiero e miglioramento della qualità del sonno. Inoltre, è emerso che l’ascolto di musica sedativa cambia le fasi del sonno e prolunga la percentuale di sonno profondo.
Quali le prospettive
La musicoterapia è relativamente poco costosa e sicura, è una strategia efficace ed è facile da gestire da parte del paziente anziano, di un caregiver o di un operatore sanitario. La terapia musicale potrebbe essere quindi la prima linea di terapia da raccomandare negli anziani con disturbi del sonno, il che ridurrebbe la necessità o la dipendenza da sedativi e sonniferi.
A cura di Alessandra Coppa e Grazia Di Punzio