Riferimento bibliografico
Lee, S., & Yu, S. (2021). Effectiveness of Information and Communication Technology (ICT) Interventions in Elderly’s Sleep Disturbances: A Systematic Review and Meta-Analysis. Sensors (Basel, Switzerland), 21(18), 6003. https://doi.org/10.3390/s21186003.
In sintesi
Un sonno sufficiente e ristoratore è fondamentale per il funzionamento ottimale di tutti i sistemi corporei. Circa il 50% dei soggetti anziani lamenta un disturbo del sonno; l’esistenza di poli-patologie, (in particolare il deterioramento cognitivo e la demenza) e la poli-farmacoterapia, rende difficoltosa la gestione dell’insonnia nel paziente anziano. La scarsa qualità del sonno e la sua durata (troppo breve o lunga) sono associati a peggiori esiti cardiovascolari e metabolici. Le cattive abitudini del sonno sono anche associate ad aumentata mortalità, disturbi infiammatori, alterazioni della salute mentale e riduzione della qualità della vita. I disturbi del sonno, molto frequenti nei pazienti anziani, costituiscono quindi un problema di salute che potrebbe essere gestito, quando possibile, evitando l’utilizzo di farmaci. Gli interventi di ICT (tecnologie della comunicazione e dell’informazione) analizzati da questo studio hanno dimostrato effetti positivi sulla gestione dei disturbi del sonno negli anziani, confermando in particolare la loro efficacia, sugli indicatori direttamente correlati alla durata e la qualità del sonno (come l’indice di gravità dell’insonnia – ISI), sulla riduzione della depressione e quindi sul miglioramento della qualità della vita del paziente anziano.
I disturbi del sonno e l’ICT
L’insonnia è caratterizzata da difficoltà nell’iniziare (latenza), nel mantenere il sonno oppure nei risvegli mattutini (EMA), con conseguenti disturbi diurni. Indipendentemente dal tipo di insonnia, è stato ipotizzato che l’ipereccitazione cognitiva sia un fattore chiave che contribuisce ai sintomi dell’insonnia. Un tempo sufficiente e la qualità del sonno sono fattori che influenzano la vita quotidiana. Recenti studi hanno segnalato l’utilizzo di interventi basati sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) per gestire i disturbi del sonno negli anziani. Sulla base di una revisione sistematica del 2012 è stata dimostrata l’efficacia della terapia cognitivo comportamentale computerizzata per il trattamento dell’insonnia (CCBT-I). Altri studi hanno dimostrato che i comportamenti del sonno possono essere facilmente monitorati e caratterizzati attraverso la tecnologia, con un potenziale intervento attraverso l’utilizzo di dispositivi mobili.
Le caratteristiche dello studio
Si tratta di una revisione sistematica di RCT (Trial Clinici Randomizzati ) e studi quasi-sperimentali con meta-analisi effettuata su dodici studi. Due autori hanno selezionato e valutato in modo indipendente studi pertinenti sulla base di criteri di inclusione determinati, quali: studi che coinvolgevano anziani di età pari o superiore a 60 anni, studi sugli interventi ICT progettati per gestire l’insonnia degli anziani e studi che includevano protocolli e revisioni dei recenti interventi ICT. Gli autori hanno estratto anche risultati come: la qualità del sonno (valutata mediante il Pittsburgh Sleep Quality Index – PSQI), la gravità dell’insonnia, la depressione (utilizzando la Geriatric Depression Scale – SGDS), la qualità della vita, il grado di soddisfazione e il modello del sonno (ore di sonno, fasi del sonno). La valutazione della qualità degli RCT inclusi nella revisione è stata effettuata utilizzando lo strumento Cochrane risk of bias (RoB) per studi randomizzati controllati.
I risultati ottenuti
1) Terapia cognitivo-comportamentale basata su Internet (CBT-I)
La meta-analisi di sei RCT, così come l’analisi dei quattro studi quasi-sperimentali, ha dimostrato che la terapia cognitivo-comportamentale basata su internet (CBT-I) ha determinato una riduzione significativa dell’indice di gravità dell’insonnia (ISI), un miglioramento significativo della qualità del sonno (miglioramento del tempo di sonno totale e riduzione del tempo di veglia dopo l’inizio del sonno – WASO) e del Quality of Life–Mental Component Score (QoL-MCS). Inoltre lo studio ha valutato gli effetti della CBT integrata, erogata attraverso videochiamate a persone anziane con insonnia e depressione, dimostrando un miglioramento significativo nel sonno post-trattamento e nel follow-up di tre mesi rispetto ai soggetti appartenenti al gruppo delle cure abituali; i risultati della meta-analisi degli RCT ha mostrato una significativa riduzione della depressione nel gruppo CBT-I rispetto al gruppo di controllo.
2) Stimolazione Audiovisiva (AVS)
In uno dei due studi che applicavano l’AVS sul sonno, dopo l’esposizione ad AVS per trenta minuti, nel gruppo sperimentale è stato osservato un aumento significativo delle onde delta rispetto al gruppo di controllo, nel secondo studio in cui è stata applicata l’AVS con neurofeedback, la gravità dell’insonnia è diminuita al range dell’insonnia subcritica dopo un mese di intervento dell’AVS. Tali risultati dimostrano che l’induzione attiva di AVS può migliorare la qualità del sonno e ridurre la disfunzione diurna.
3) Intervento video e musicale
Un RCT ha esaminato un intervento che consisteva nell’esposizione a musica rilassante per trenta minuti ed è stata osservata una significativa riduzione del tempo di ritardo meccanico del sonno nel gruppo di intervento rispetto al gruppo di controllo.
4) Luce guida automatizzata innovativa (Gight)
Uno studio sull’applicazione della luce guida notturna (utilizzando luci Led automatizzate) allo scopo di ridurre la paura di cadere degli anziani ha dimostrato un miglioramento significativo della qualità del sonno.
Limiti dello studio
Gli autori hanno rilevato, tra i limiti dello studio, la diversa metodologia nella somministrazione degli interventi atti a trattare i disturbi del sonno; è stata riscontrata eterogeneità in alcuni studi inclusi nella meta-analisi, caratterizzata da ampi intervalli di confidenza e dimensioni del campione sbilanciate nei gruppi sperimentali e di controllo. Un ulteriore limite rilevato è che l’analisi è stata condotta utilizzando solo studi pubblicati in inglese o coreano.
Gli stessi autori suggeriscono che sono necessari più studi randomizzati controllati con campioni di grandi dimensioni che valutino singolarmente ogni intervento e con follow-up a lungo termine per valutare l’efficacia dell’applicazione degli interventi (singoli o combinati) di ICT per la gestione dell’insonnia nell’anziano.
Quali le novità
Questa revisione sistematica fornisce una sintesi quantitativa aggiornata dei dati esistenti sull’efficacia di diversi interventi basati sulle ICT, inclusa la terapia cognitivo comportamentale basata su internet (CBT-I), per il trattamento dell’insonnia e la prevenzione della depressione ad essa correlata negli anziani. Questo studio contribuisce a identificare interventi non farmacologici efficaci che possono essere adottati dagli infermieri per migliorare l’efficacia della gestione dei disturbi del sonno nel paziente anziano. La tecnologia rappresenta una risorsa strategica che potrebbe supportare l’infermiere a rilevare e soddisfare i bisogni di salute e di assistenza del paziente anziano, delle famiglie e delle comunità.
Quali le prospettive
Gli interventi ICT hanno mostrato effetti positivi sui disturbi del sonno degli anziani e sulla loro qualità di vita. L’applicazione delle ICT nel settore sanitario potrebbe rappresentare una strategia per il trattamento non farmacologico della depressione e insonnia negli anziani. Negli ultimi decenni i contesti di cura si stanno orientando sempre di più verso l’assistenza infermieristica di comunità, pertanto tali tecnologie potrebbero rappresentare degli strumenti efficaci per la promozione, miglioramento e mantenimento di comportamenti sani come il buon sonno.
A cura di Paride Buonomo e Chiara Gallione
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