Riferimento bibliografico

Ryan ELJ, Jackson D, Woods C, Usher KJ. Pre-registration nursing students’ perceptions and experience of intentional rounding: A cross-sectional study. Nurse Educ Pract. 2020 Jan;42:102691. doi: 10.1016/j.nepr.2019.102691. Epub 2019 Dec 24. PMID: 31931304

In sintesi

Questo studio è il primo lavoro di ricerca eseguito per indagare la percezione degli studenti infermieri rispetto alla pratica dell’Intentional Rounding (IR) e ai benefici correlati per infermieri e pazienti. I risultati mostrano che gli studenti infermieri riconoscono i benefici sia per infermieri, in termini di miglioramento della comunicazione tra paziente/famiglia/infermiere e di tempestività nel riconoscimento del deterioramento clinico, che per i pazienti in termini di sicurezza e qualità dell’assistenza infermieristica in generale (riduzione del senso di incertezza e ansietà di pazienti/familiari e maggiore efficacia nel riconoscere e soddisfare i bisogni dei pazienti). Gli studenti infermieri riconoscono le potenzialità di questa pratica clinica anche se ritengono necessaria una maggiore educazione e formazione alla pratica prima della loro introduzione al tirocinio, in modo da poter partecipare attivamente alle attività di reparto, per poterne trarre esperienza professionale.

 

Il contesto e il punto di partenza

L’IR è considerato a livello internazionale uno strumento di sicurezza per i pazienti ricoverati in setting per acuti e si concretizza con controlli a intervalli regolari, i round,  che hanno il fine di assicurare comfort e sicurezza a pazienti e familiari. Inoltre, negli ultimi anni l’IR è stato reintrodotto anche in risposta al gravoso problema delle cure mancate, cioè tutte quelle attività assistenziali, in capo agli  infermieri, che a causa di diversi fattori non vengono erogate o vengono erogate solo parzialmente oppure vengono rimandate.

La recente letteratura ha dimostrato che l’implementazione dell’Intentional Rounding aumenta la  sicurezza dei pazienti (ad esempio in termini di diminuzione delle cadute accidentali e dell’incidenza delle lesioni da decubito), migliora la  comunicazione tra paziente/famiglia e infermieri e la soddisfazione per l’assistenza ricevuta. Tuttavia alcune opinioni controverse pongono dei dubbi sulla sua reale efficacia e sull’applicabilità nella pratica clinica quotidiana. In particolare i fattori che vengono ritenuti come barriere all’utilizzo dell’IR sono il carico di lavoro richiesto, la documentazione dell’attività e la sua affidabilità e la scarsa chiarezza sulla possibilità di delegare i controlli dell’IR ad altro personale.

L’opinione degli infermieri rispetto all’IR è ormai nota e dato che spesso viene delegata agli studenti infermieri, vi è la necessità di conoscere anche quale sia la loro percezione nell’eseguire questa attività e identificare se il momento più adatto per la formazione e il training sia a livello universitario o durante il tirocinio.

L’obiettivo dello studio era di esaminare la percezione della pratica in termini di benefici per infermieri e pazienti.

 

Le caratteristiche dello studio

Si tratta di uno studio cross-sectional multicentrico svolto attraverso una survey su piattaforma on line che ha coinvolto, secondo un campionamento di convenienza, 6 corsi di laurea in infermieristica di altrettanti istituti universitari australiani. La survey è stata distribuita per mezzo mail, a studenti del secondo e terzo anno.

La survey consisteva in una prima parte di descrizione socio-demografica dell’intervistato, seguita dal questionario Nurses’ Perceptions of Patient Rounding Scale (NPPRS) composto da 42 items, divisi in tre sottoscale (benefici per il paziente, benefici per l’infermiere e comunicazione) la cui risposta si basava su scala Likert a 5 punti (la risposta 3 era considerata una risposta neutrale); il risultato finale possibile poteva cadere in un range tra 40 e 200 punti, dove al maggiore punteggio corrispondevano più risposte positive al questionario. La survey si chiudeva con 3 domande aperte sull’applicabilità dell’Intentional Rounding nella propria istituzione.

 

I risultati ottenuti

Un totale di 533 studenti ha risposto al questionario e 424 sono stati quelli completi e ritenuti validi per lo studio. In generale la percezione dell’IR per gli studenti infermieri in Australia è positiva (punteggio medio totale pari a 143.90 – SD 16.77). La maggior parte di essi ha indicato che l’IR è stato una parte integrante del percorso di tirocinio (71% dei rispondenti) e che ne hanno appreso lo scopo e i modi (74%). Andando più nello specifico, i punteggi delle sotto-scale, hanno riportato una percezione positiva rispetto alla comunicazione, riportando che l’IR migliora la comunicazione tra paziente, famiglia e infermiere e rende il paziente più tranquillo poiché sa che un infermiere andrà a valutarlo con regolarità.

Rispetto alla gestione infermieristica del paziente riportano che il controllo regolare ha permesso di intercettare tempestivamente il deterioramento dello stato clinico, ha consentito agli studenti di conoscere più a fondo i pazienti e di pianificare meglio la giornata. Anche rispetto al paziente la percezione dell’IR è risultata positiva: le risposte riportano che i pazienti hanno avuto una maggiore percezione dell’assistenza infermieristica erogata, ha permesso agli studenti di individuare i bisogni dei pazienti riducendo altresì il senso di ansietà sia dei pazienti che dei familiari.

Gli autori inoltre riportano che sono stati rilevati anche punti negativi, ad esempio la discrepanza tra quanto appreso in teoria e quanto visto nella pratica, la difficoltà di svolgere l’IR a causa del carico di lavoro, la mancata riduzione del numero di campanelli suonati e il deficit di formazione ed educazione alla pratica dell’IR (il 50% dei rispondenti ha dichiarato che la sua conoscenza dell’IR deriva dalla pratica clinica e non dalla formazione universitaria).

 

Limiti dello studio

Gli autori hanno individuato 3 limiti dello studio:

  1. Utilizzo del campionamento di convenienza che potrebbe aver introdotto il selection bias;
  2. La cosiddetta “survey fatigue”, che si è manifestata con una riduzione del numero dei questionari completati con l’avanzare del tempo di apertura dello studio;
  3. Difficoltà di comprensione di alcuni item dovuto al fatto che il questionario è stato studiato per infermieri laureati in USA, mentre nello studio è stato utilizzato con studenti infermieri australiani e alcune domande poste in senso negativo potrebbero essere state associate a risposte “incerte”.

Quali le novità

Lo studio ha permesso di far emergere il percepito degli studenti rispetto ad una pratica clinica ormai implementata in molti setting per acuzie degli ospedali australiani. L’educazione e la formazione universitaria, come la leadership e la collaborazione con lo staff del reparto di tirocinio, giocano un ruolo fondamentale nella corretta implementazione dell’IR.

 

Quali le prospettive

Lo studio indica che incentivare gli studenti universitari a mettere in pratica l’IR non solo fornisce un beneficio ai pazienti, ma anche agli studenti stessi, che possono crescere professionalmente imparando dalla propria esperienza con l’Intentional Rounding.

 

A cura di Dino Stefano Di Massimo

 

 


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