Riferimento bibliografico

Htay M, Whitehead D. The effectiveness of the role of advanced nurse practitioners compared to physician-led or usual care: A systematic review. International Journal of Nursing Studies Advances. 2021;3(May):100034.

In sintesi

Questa revisione sistematica si è posta l’obiettivo di valutare l’efficacia di un’assistenza gestita da infermieri con competenze avanzate (advanced nurse practitioners), nei contesti di assistenza primaria e secondaria, rispetto a una assistenza gestita dai medici e/o da infermieri senza competenze avanzate (non-advanced nurse practitioners). Nonostante i limiti considerati, derivanti dai criteri di eleggibilità e dalla qualità metodologica degli RCT inclusi, gli infermieri con competenze avanzate avrebbero un impatto positivo su outcomes clinici e legati alla qualità dei servizi con soddisfazione del paziente, tempi di attesa e controllo/gestione delle patologie croniche. Per tale ragione, gli autori sottolineano l’importanza di implementare il ruolo dell’infermiere con competenze avanzate all’interno del panorama internazionale.

Il contesto e il punto di partenza

È noto come i servizi sanitari nazionali stiano attualmente subendo una pressione a causa di un aumento dei bisogni derivanti dal rapido invecchiamento demografico, da una crescente prevalenza di malattie croniche e dalla carenza di personale sanitario. Gli sforzi per far fronte a questi problemi hanno incluso considerazioni riguardo l’espansione di nuovi ruoli infermieristici. Gli advanced nurse practitioners sono infermieri che hanno acquisito conoscenze specialistiche e competenze cliniche avanzate attraverso percorsi formativi post-base a differenza dei non-advanced nurse practitioners che sono regolamentati dall’acquisizione della laurea triennale infermieristica. L’ advanced nurse practitioners è stato regolamentato dall’International Council of Nurses, implementato e adottato nei Paesi ad alto reddito come gli Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda e Paesi Bassi. Gli advanced nurse practitioners sono considerati essenziali per soddisfare le complesse esigenze assistenziali dei pazienti e generare miglioramenti complessivi nella qualità e nella sicurezza delle cure. L’efficienza e l’impatto di un maggiore utilizzo della pratica infermieristica avanzata è stata riconosciuta su scala internazionale ed è stato segnalato come gli infermieri di pratica avanzata sono presenti in circa il 70% del mondo. Sulla base della letteratura disponibile vi sono delle evidenze scientifiche a favore dell’efficacia dell’implementazione di infermieri con competenze avanzate in diversi setting clinici riguardo quattro variabili: costi, qualità dell’assistenza, soddisfazione dell’utente e dei tempi di attesa. Alla luce di queste premesse e dell’aumento del numero di studi pubblicati gli autori hanno ritenuto opportuno condurre una revisione sistematica focalizzando l’attenzione sui contesti di assistenza primaria e secondaria.

Le caratteristiche dello studio

È stata condotta una revisione sistematica per tutti gli articoli pubblicati negli ultimi due decenni (2000-2019) sottoposti a peer-review e disponibili in inglese. Sono stati consultati sei database scientifici (Medline, Embase, Cinahl, Cochrane Registry, Cochrane trials e Cochrane EPOC); non sono state poste restrizioni sull’età dei soggetti della ricerca in modo tale da permettere di cogliere un ventaglio più ampio di infermieri con competenze avanzate. Sono stati inclusi RCT che valutavano esiti come: utilizzo delle risorse, stato di salute, morbilità, mortalità, qualità della vita, soddisfazione dell’utente, conoscenza, aderenza, durata della degenza, riammissioni ospedaliere, frequenza, necessità di ricovero e costi. Sono stati esclusi studi non RCT, pubblicati non in lingua inglese e studi che riportavano dati non rilevanti per il quesito di ricerca. Al fine di valutare il rischio di bias negli RCT inclusi è stato utilizzato il Risk of Assessment Bias Tool for EPOC; il rischio di bias è stato espresso in termini di validità interna ed esterna. Dopo la valutazione della qualità metodologica degli studi inclusi, sono stati applicati i criteri GRADE, che rappresentano il quadro di trasparenza più diffuso e validato, per la valutazione della qualità della riproducibilità, dell’applicabilità e della generalizzabilità dei risultati degli studi inclusi. Sono state identificate 402 pubblicazioni e tra queste sono state selezionati 13 RCT per la conduzione della revisione sistematica.

I risultati ottenuti

13 RCT inclusi in questa revisione riguardano il Regno Unito, gli Stati Uniti e i Paesi Bassi. Gli infermieri di pratica avanzata erano collocati in diversi setting di assistenza come ambulatori di cure primarie, cliniche, clinica cardiotoracica, cliniche riabilitative e ambulatori ospedalieri. La maggior parte degli studi hanno incluso adulti di età superiore ai 18 anni, due studi hanno incluso pazienti pediatrici e tre studi hanno limitato il target di popolazione agli anziani di età > 60 anni con problemi legati all’incontinenza urinaria, alla gestione di una frattura d’anca o a problemi complessi che avrebbero comportato un ricovero in casa di cura. Tre studi hanno evidenziato che l’infermiere di pratica avanzata è stato il primo contatto per il paziente il quale successivamente è stato seguito nel suo iter assistenziale, in quattro studi è stato il contatto principale per coloro che richiedevano consulenze urgenti o di minore priorità, cinque studi hanno individuato che l’infermiere di pratica avanzata è stato responsabile della gestione e/o del follow-up di soggetti con malattia croniche e uno studio ha confermato che è stato responsabile del coordinamento e del supporto delle cure post acuzie. I risultati hanno dimostrato un’evidenza di qualità moderata che suggerisce che gli infermieri di pratica avanzata hanno migliorato i livelli di soddisfazione dei pazienti e gli indicatori clinici e/o di stato di salute.

Limiti dello studio

Gli autori hanno incluso studi disponibili solo in lingua inglese, il che potrebbe aver escluso studi rilevanti condotti in lingue diverse da quella inglese. In secondo luogo, la credibilità dei risultati di questa revisione è intrinsecamente legata alla qualità metodologica degli studi, alcuni dei quali presentavano un elevato rischio di bias e imprecisioni statistiche.

Quale la novità e le prospettive

Si tratta di una revisione che tratta una tematica attuale e innovativa. I risultati della revisione hanno sostenuto che gli infermieri di pratica avanzata sono fornitori di cure e, rispetto alle cure abituali, forniscono risultati non inferiori a quelli dei medici. Tra le varie implicazioni per la pratica clinica vi è la necessità di aumentare il reclutamento di infermieri di pratica avanzata in vari contesti clinici in modo tale da alleviare il carico dei medici e ridurre i tempi di attesa per i pazienti. I risultati dello studio si estendono anche rispetto alle implicazioni relative al costo dell’assistenza sanitaria e alla fornitura di servizi, poiché sembra che gli infermieri professionali con competenze avanzate possano contribuire a ridurre i costi e a migliorare l’efficienza del sistema sanitario. Poiché le evidenze attuali sono prevalentemente di qualità moderata sono necessari ulteriori studi per valutare l’impatto clinico dell’utilizzo estensivo del ruolo di infermiere di pratica avanzata.     A cura di Isabella Santomauro


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