Riferimento bibliografico

Behrouzi, B., & Udell, J. A. (2021). Moving the Needle on Atherosclerotic Cardiovascular Disease and Heart Failure with Influenza Vaccination. Current atherosclerosis reports, 23(12), 78. https://doi.org/10.1007/s11883-021-00973-w

 

In sintesi

Sulla spinta dell’osservazione di una relazione negativa tra malattie cardiovascolari e infezione virale da SARS CoV-2 (per cui tra i pazienti ricoverati per COVID vi è un’alta frequenza di eventi cardiovascolari e, d’altra parte, i pazienti con storia di malattie cardiovascolari sono maggiormente esposti a rischio di infezione e di eventi avversi cardiopolmonari), gli autori, analizzando la letteratura internazionale, hanno verificato come la stessa correlazione valga anche per l’infezione da virus dell’influenza e hanno ribadito l’importanza di sottoporre a vaccinazione annuale contro l’influenza a tutti coloro che soffrono di disturbi cardiovascolari perché efficace nel ridurne la mortalità.

 

Il contesto e il punto di partenza

La recente pandemia da SARS-COV-2 ha evidenziato una stretta correlazione tra malattie cardiovascolari e infezioni da virus respiratori: da una parte, infatti, nei pazienti ricoverati per COVID è stata riscontrata una maggior incidenza di eventi cardiovascolari. D’altro canto, soggetti con malattie cardiovascolari sono a maggior rischio di infezione e di conseguenti complicanze cardiovascolari. Ciò genera un pericoloso circolo vizioso. Questa revisione della letteratura ci ricorda che la correlazione non riguarda solo il virus SARS-COV-2 ma anche altre infezioni virali, come quelle stagionali di influenza: ecco perché il vaccino annuale ricopre un ruolo preventivo fondamentale per le persone con patologie cardiovascolari. 

 

Le caratteristiche dello studio

Sono stati presi in considerazione studi osservazionali e trial clinici internazionali recentemente pubblicati sulla frequenza di eventi cardiovascolari maggiori, quali infarto miocardico, ictus e scompenso cardiaco, nei pazienti ricoverati per influenza e sul ruolo protettivo del vaccino anti-influenzale nella popolazione con malattie cardiovascolari.

 

I risultati

Secondo uno studio cross-sectional su più di 80000 adulti ospedalizzati per influenza tra il 2010 e il 2018 negli Stati Uniti (US Influenza Hospitalization Surveillance Network – FluSurv-NET), si registrano eventi cardiovascolari in circa 1 paziente su 8 ricoverati per influenza: nel dettaglio sono stati osservati più comunemente lo scompenso cardiaco (6,2%) e l’infarto miocardico (5,7%). Sono stati inoltre registrati casi di crisi ipertensive, miocarditi e pericarditi virali. La comparsa di complicanze cardiovascolari è inoltre associata, nei pazienti con influenza, ad un aumento della durata del ricovero, alla necessità di ricovero in terapia intensiva e a un aumento di mortalità.  

Gli autori hanno inoltre valutato l’impatto della vaccinazione antinfluenzale sul rischio di eventi cardiovascolari. Una recente metanalisi ha dimostrato come il vaccino sia efficace nel ridurre la mortalità per tutte le cause (rischio ridotto del 25%) e la mortalità per cause cardiovascolari (rischio ridotto del 18% secondo gli studi osservazionali e del 56% secondo i trial clinici) nei pazienti con influenza. Questo effetto è confermato anche dal sopracitato studio CDC-FluSurv-NET study, che ha documentato la riduzione del rischio di scompenso cardiaco e cardiopatia ischemica in soggetti vaccinati rispetto a soggetti non vaccinati.

Considerato che spesso i pazienti anziani possono mostrare una risposta immunitaria meno efficace al vaccino, sono in corso di valutazione formulazioni a più alta dose, che possano essere utilizzate in soggetti con una risposta immunitaria più debole. Il trial INVESTED ha valutato l’efficacia relativa di una formulazione quadrivalente standard o trivalente ad alta dose sulla prevenzione degli eventi cardiovascolari, senza dimostrare una sostanziale differenza tra le due preparazioni. Tuttavia sono ancora in corso trial che valutano specificatamente questo aspetto; inoltre, sono in corso di valutazione ulteriori preparati vaccinali, più potenti, che potrebbero dare dei vantaggi in particolare nei soggetti cardiopatici.

Data la sicurezza, accessibilità e rapporto tra il costo e l’efficacia, il vaccino anti-influenzale può quindi essere considerato un’arma fondamentale di prevenzione cardiovascolare, sia per chi è a rischio sia per la popolazione generale.

 

Quali prospettive

Nonostante il COVID abbia distolto l’attenzione dall’influenza, questa continua a rappresentare una minaccia per la salute globale di tutti, e in particolare dei soggetti più fragili. Bisogna continuare a investire sul vaccino contro l’influenza, sia in termini di ricerca sia in termini di campagne annuali di comunicazione, anche in considerazione dei buoni risultati dimostrati dal vaccino nella prevenzione dei disturbi cardiovascolari. 

A cura di Enrico Spinoni


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