Riferimento bibliografico
Wang YH, Liu YH, Yang YR, Wang RY. Effects of square-stepping exercise on motor and cognitive function in older adults – A systematic review and meta-analysis. Geriatr Nurs. 2021 Nov-Dec;42(6):1583-1593.
In sintesi
Il rischio di caduta è uno dei rischi legati all’invecchiamento e al declino delle funzioni cognitive e fisiche.
La revisione sistematica in oggetto analizza diversi studi in cui viene applicato, su una popolazione anziana, l’Esercizio Square-Stepping (Square-stepping exercise – SSE) e valuta i diversi vantaggi che può offrire in termini di miglioramento della sfera cognitiva e fisica, ma soprattutto in termini di riduzione del rischio di caduta.
Contesto e punto di partenza
L’invecchiamento può gradualmente causare il declino delle funzioni cognitive, ma anche fisiche come diminuzione della forza muscolare, agilità ed equilibrio. Inoltre, il decadimento cognitivo e la conseguente difficoltà a eseguire le attività quotidiane possono causare un aumento del rischio di caduta e provocare possibili lesioni. È necessario definire esercizi e allenamenti efficaci per persone anziane, volti a minimizzare il declino motorio e cognitivo durante l’invecchiamento, al fine di preservare le funzioni residue dell’anziano. L’esercizio fisico è stato raccomandato come intervento per migliorare e mantenere la performance sia fisica che cognitiva.
Caratteristiche dello studio
Lo studio analizzato è una recente revisione sistematica con meta-analisi, in cui viene applicato lo Square Stepping Exercise, un allenamento sviluppato per migliorare la funzione degli arti inferiori e ridurre il rischio di caduta negli anziani. Consiste nell’esecuzione di un movimento di step in specifiche sequenze in diverse direzioni (avanti, indietro, lateralmente e diagonalmente), eseguito su un tappeto diviso in 40 quadrati (25 cm x 25). Seguendo l’istruttore, i partecipanti devono memorizzare le sequenze e riprodurle avendo cura di alzare adeguatamente i talloni durante l’esercizio.
Risultati
La revisione sistematica include 10 studi primari per un totale di 423 partecipanti, di cui 201 nel gruppo di intervento SSE e 222 nel gruppo di controllo.
L’età media dei partecipanti è da 65,7 a 74,3 anni nel gruppo di intervento, mentre da 67,4 a 78,4 anni nel gruppo di controllo.
Lo studio ha valutato i risultati della applicazione dell’esercizio SSE nei pazienti in diversi ambiti: sfera cognitiva e abilità mnemonica, funzionalità pratica, tempo di reazione, flessibilità, equilibrio statico e dinamico, rischio di caduta, velocità di andatura, forza muscolare degli arti inferiori, agilità e infine resistenza aerobica.
I risultati mostrano che gli esercizi SSE sono associati a maggiori benefici sull’equilibrio dinamico, sull’equilibrio statico, l’agilità e la prevenzione del rischio di cadute rispetto al gruppo di controllo, mentre non sono emerse differenze significative per gli altri aspetti indagati.
Limiti
Lo studio presenta alcuni limiti, come il ridotto numero degli studi inclusi, soprattutto per quanto riguarda gli studi sulla funzione cognitiva. Pertanto, sono necessari ulteriori studi per valutare l’effetto degli esercizi SSE sulla funzione cognitiva. Vi sono anche informazioni limitate al follow-up. Alcuni effetti andrebbero valutati in un lasso tempo più lungo. Ciò potrebbe contribuire a una mancata registrazione di effetti benefici. Sono stati inclusi studi non randomizzati, che potrebbero aver portato a dei bias nei risultati.
Inoltre l’eterogeneità del gruppo di controllo potrebbe aver ridotto la portata dell’effetto dell’esercizio SSE negli studi inclusi nella meta-analisi. Infine, alcuni studi inclusi facevano parte dello stesso dataset, e ciò potrebbe causare una limitazione alla generalizzabilità dei risultati.
Quali le novità e le prospettive
Le novità tratte dalla revisione analizzata sono importanti, poiché dimostrano un’efficacia significativa del trattamento ad un prezzo modesto, senza coinvolgere particolari attrezzature o attività complesse.
È fondamentale che tale attività si possa attuare anche in ambito domiciliare senza particolare sforzo, in questo modo può essere applicata anche autonomamente o da un caregiver in qualsiasi momento della giornata. Gli esercizi SSE potrebbero fornire una prevenzione del rischio di caduta, un mantenimento o addirittura un miglioramento delle funzioni psicomotorie dell’anziano o della persona che si avvicina all’invecchiamento. Le prospettive di una popolazione anziana sana sono fondamentali per migliorare la qualità di vita sia dei soggetti interessati, sia dei caregiver, che possono vivere l’invecchiamento dei loro cari nel modo più sereno e compliante possibile.
A cura di Carmela Rinaldi, Doriana Montani, Giulia Nasta