Riferimento bibliografico

Landry MJ, Ward CP, Cunanan KM, Durand LR, Perelman D, Robinson JL, Hennings T, Koh L, Dant C, Zeitlin A, Ebel ER, Sonnenburg ED, Sonnenburg JL, Gardner CD. Cardiometabolic Effects of Omnivorous vs Vegan Diets in Identical Twins: A Randomized Clinical Trial. JAMA Netw Open. 2023 Nov 1;6(11):e2344457. doi: 10.1001/jamanetworkopen.2023.44457. Erratum in: JAMA Netw Open. 2023 Dec 1;6(12):e2350422. PMID: 38032644; PMCID: PMC10690456.

 

In sintesi

Le diete “plant-based” hanno recentemente acquisito popolarità non solo per il loro ridotto impatto ambientale, ma anche per i loro benefici sulla salute. Esistono numerose evidenze che dimostrano come diete vegane siano associate a un ridotto rischio cardiovascolare, dovuto principalmente a un maggior consumo quotidiano di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, frutta secca e semi. Una dieta vegana è tipicamente associata a un ridotto introito calorico, mentre ha un più elevato apporto in termini di fibre, vitamine e minerali. In questo studio sono state messe a confronto una dieta vegana e una dieta onnivora equilibrata per valutarne il differente impatto sul sistema cardiovascolare.

 

Il contesto e il punto di partenza

I più significanti problemi legati alla salute che interessano attualmente la nostra generazione sono legati alle malattie non trasmissibili e al cambiamento climatico; entrambi sono collegati strettamente alla dieta. Le diete ricche di prodotti plant-based e povere di derivati animali possono massimizzare i benefici dell’alimentazione per la salute e per l’ambiente.

 

Le caratteristiche dello studio

L’articolo, pubblicato da JAMA Network Open, è un trial clinico randomizzato, basato sulla popolazione, con riferimento a un singolo centro, che ha coinvolto 22 coppie di gemelli geneticamente identici (44 persone), scegliendo con criterio di casualità un gemello per ogni dieta: vegana o onnivora. I partecipanti sono stati arruolati per 8 settimane. Per le prime 4 settimane dello studio sono stati consegnati pasti preparati, mentre per le successive 4 settimane i partecipanti si sono occupati di preparare i propri pasti. Durante lo studio i partecipanti sono stati seguiti da figure competenti che hanno potuto garantire loro una dieta equilibrata, senza imporre una restrizione calorica per ottenere una perdita di peso. L’obiettivo dello studio era confrontare gli effetti cardiometabolici di una dieta vegana e di una dieta onnivora, entrambe equilibrate, durante un periodo di 8 settimane.

 

I risultati ottenuti

Il risultato principale ottenuto è stata la significativa diminuzione dei valori di colesterolo LDL nei partecipanti sottoposti a dieta vegana rispetto ai partecipanti sottoposti a dieta onnivora, che si è verificata già dopo 4 settimane.

Come risultato secondario significativo è stata osservata una maggiore riduzione di peso corporeo e una riduzione dei livelli plasmatici di insulina a digiuno nei partecipanti vegani rispetto agli onnivori.

Riduzioni non statisticamente significative sono state osservate nel livello di colesterolo HDL a digiuno, vitamina B12 e TriMetilAmmina-N-Ossido (TMAO) dei partecipanti vegani rispetto agli onnivori.

Un altro dato non statisticamente significativo è stato l’aumento dei livelli di trigliceridi plasmatici a digiuno nei partecipanti vegani rispetto agli onnivori.
In entrambi i gruppi di studio si è osservato un apporto calorico ridotto rispetto alla dieta abituale.

È stata osservata una maggiore soddisfazione personale nei partecipanti che hanno aderito a una dieta onnivora equilibrata rispetto ai partecipanti che hanno seguito una dieta vegana.

 

Limiti dello studio

Il campione studiato nel trial è stato selezionato tra soggetti sani e, dato il basso numero di soggetti arruolati, non risulta rappresentativo della popolazione generale.

Il periodo di studio è stato breve e non è stato impostato un periodo di follow-up per valutare effetti a più lungo termine. Gli effetti cardiometabolici positivi non possono essere attribuiti solamente alla dieta vegana, considerando la stretta relazione con la riduzione del peso corporeo e l’aumentato apporto di alimenti vegetali in entrambe le diete.

Non sono state considerate differenze legate allo stato socioeconomico ed educativo.

 

Quale la novità

In questo studio sono stati eliminati i fattori confondenti legati a sesso, età e genetica ed è stato ridotto l’impatto di fattori ambientali, confrontando gemelli identici. Sono stati comunque osservati benefici applicando una dieta vegana a partecipanti già precedentemente sani e nonostante il metro di paragone fosse una dieta onnivora equilibrata. È fondamentale sottolineare come un maggior apporto di prodotti vegetali nella dieta abbia un impatto cardiometabolico positivo.

 

Quali le prospettive

I medici potrebbero prendere in considerazione la raccomandazione di una dieta plant-based per ridurre i fattori di rischio cardiometabolici, senza dimenticare le conseguenze positive anche sull’ambiente. In questo studio sono stati arruolati soggetti in buona salute, in futuro si potrebbe considerare di valutare gli effetti di una dieta vegana in pazienti con un più alto profilo di rischio cardiovascolare.

 

A cura di Sara Parmeggiani


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