Riferimento bibliografico

Bell G, Singham T, Saunders R, John A, Stott J. Positive psychological constructs and association with reduced risk of mild cognitive impairment and dementia in older adults: A systematic review and meta-analysis. Ageing Res Rev. 2022 May;77:101594. doi: 10.1016/j.arr.2022.101594. Epub 2022 Feb 19. PMID: 35192960.

In sintesi

Se da un lato le prove dell’esistenza di un’associazione tra depressione e rischio di demenza sono cresciute negli ultimi anni, dall’altro si sa meno sull’associazione tra fattori psicologici positivi e incidenza di demenza.

Il contesto di partenza

La paura atavica dell’uomo nei confronti delle patologie della mente ha sempre causato una notevole curiosità nei confronti di quest’ultime. Tuttavia, mentre i disturbi psichiatrici (specialmente se gravi e degenerativi) vengono ancora percepiti come qualcosa di “estraneo” e lontano da sé, la demenza, in conseguenza della sua maggior incidenza, continua a suscitare un forte interesse sia da parte degli addetti ai lavori sia da parte della popolazione generale.

Con l’aumentare dell’età media della popolazione nei paesi Occidentali, sempre maggior interesse è stato rivolto allo studio dei fattori correlati allo sviluppo di demenza, in particolar modo per quelli che presentano un buon margine di modificabilità.

Questa revisione, condotta da Georgia Campana et al., si propone di sintetizzare le evidenze riguardanti l’associazione tra costrutti psicologici positivi (PPC) e il successivo rischio di sviluppare deficit cognitivo (MCI: mild cognitive impairment) e demenza negli adulti di età pari o superiore a 50 anni.

Metodi e Risultati

Le ricerche di letteratura sono state condotte in Medline, PsycINFO e Scopus fino a marzo 2021, includendo articoli riportanti l’associazione tra almeno un PPC e il successivo rischio di MCI o demenza nelle persone di età superiore ai 50 anni senza deterioramento cognitivo al basale.

I risultati delle meta-analisi hanno rivelato che avere uno scopo nella vita era significativamente associato a un ridotto rischio di demenza (HR = 0,81, IC 95% [0,78, 0,85], p <,001), tuttavia i risultati per l’effetto positivo non erano significativi (HR = 0,94, IC 95% [0,76, 1,15], p = 0,54).

Limiti dello studio

Il limite principale di questo studio è stato che la valutazione di diversi costrutti psicologici positivi (PPC) ha dato risultati contrastanti, indi per cui sarebbe più opportuna un’ulteriore valutazione più individuale di questi fattori.

Quali prospettive future

Capire quali fattori possono svolgere un ruolo protettivo nella loro associazione con il rischio di decadimento cognitivo lieve e demenza potrebbe avere importanti implicazioni per quanto concerne gli interventi di prevenzione della demenza.

A cura di Marco Romero

 


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