Riferimento bibliografico

Carneiro-Barrera A, Amaro-Gahete FJ, Guillén-Riquelme A, Jurado-Fasoli L, Sáez-Roca G, Martín-Carrasco C, Buela-Casal G, Ruiz JR. Effect of an Interdisciplinary Weight Loss and Lifestyle Intervention on Obstructive Sleep Apnea Severity: The INTERAPNEA Randomized Clinical Trial. JAMA Netw Open. 2022 Apr 1;5(4):e228212.

In sintesi

L’obesità è la causa principale della sindrome delle apnee ostruttive del sonno; un intervento multidisciplinare finalizzato atto alla perdita di peso e alle modifiche dello stile di vita risulta efficace nel trattamento della sindrome delle apnee notturne (OSAS) moderate e severe nei pazienti sovrappeso e obesi.

Il contesto e il punto di partenza

Le apnee notturne ostruttive (OSA) sono dovute ad un collasso ricorrente durante la notte delle vie aeree superiori; ciò espone il corpo all’ipossia e ad un aumentato rischio di malattie cardiovascolari. La terapia di prima linea è la CPAP notturna, che mantiene pervie le vie aeree; tuttavia, l’aderenza alla terapia risulta essere subottimale e i benefici a lungo termine rimangono incerti. La perdita di peso e gli interventi sullo stile di vita sembrerebbero migliorare le OSA e si stanno conducendo diversi trial per dimostrare l’efficacia di un intervento multidimensionale. In questo contesto si inserisce lo studio INTERAPNEA.

Le caratteristiche dello studio

Lo studio INTERAPNEA è un trial clinico randomizzato aperto in gruppi paralleli, condotto presso il centro ospedaliero di Granada (Spagna) tra aprile 2019 e ottobre 2020, con lo scopo di valutare l’effetto a 8 settimane di un intervento multidisciplinare di calo ponderale e cambiamento dello stile di vita associato alla terapia gold standard delle OSAS, la CPAP. La popolazione dello studio è rappresentata da uomini di età compresa tra i 18 e 65 anni con OSA moderata e severa (Apnea, Hypopnea Index, AHI >15 eventi/h) in terapia con CPAP e con un BMI di 25 o superiore. I criteri di esclusione sono la già partecipazione ad un programma di calo ponderale, disturbi psicologici e psichiatrici e la coesistenza di un disturbo del sonno. I partecipanti sono stati randomizzati in due gruppi: il gruppo controllo che ha ricevuto la terapia standard, la sola CPAP, e l’intervento combinato.

I risultati ottenuti

Degli 89 pazienti selezionati e inclusi nello studio (40 nel gruppo intervento, 49 nel gruppo controllo), hanno completato in 75 il follow up a 8 settimane e in 60 il follow up a 6 mesi. Il gruppo di trattamento ha ottenuto una maggiore riduzione dell’AHI score (51% di riduzione con -21.2 eventi/h) rispetto al controllo (-2,5 eventi/h) a 8 settimane dall’avvio dello studio. A 6 mesi di distanza, la riduzione dell’AHI è stata del 57% nel gruppo di intervento con una riduzione media di -23,8 eventi/h. Nel gruppo di intervento 18 partecipanti su 40 non hanno più richiesto la CPAP all’end point di 8 settimane e 6 hanno avuto la completa remissione dell’OSAS; mentre a 6 mesi dall’intervento 21 pazienti su 34 hanno discontinuato la CPAP e 10 hanno ottenuto la completa remissione dell’OSAS. Infine, rispetto al gruppo controllo, nel gruppo di intervento si è registrato un miglioramento più significativo della composizione e peso corporeo, della qualità di vita e una maggior riduzione della pressione arteriosa.

Limiti dello studio

Un limite è la sola inclusione di uomini tra i partecipanti; inoltre, il campione riguarda esclusivamente popolazione spagnola, non essendo uno studio multicentrico a livello internazionale. La durata dello studio, infine, non permette di trarre conclusioni solide riguardo ai benefici a lungo termine dell’intervento multidimensionale.

Quale la novità

I precedenti studi clinici sugli interventi di comportamento nelle OSA presentavano limiti dovuti al disegno di studio e agli stringenti criteri di inclusione ed esclusione; qui si è prestata particolare attenzione al disegno di studio, allo scopo di rendere potenzialmente generalizzabili i risultati. Un’ulteriore novità è l’inclusione dell’evitamento del fumo e dell’alcol, fattori che non erano stati precedentemente considerati nonostante la loro associazione riconosciuta con l’insorgenza e il peggioramento dell’OSA.

Quali le prospettive

Lo studio fornisce una motivazione chiara e convincente per l’uso di un approccio alternativo multidisciplinare e multidimensionale efficace nel trattamento delle OSA, di impatto sulla salute della popolazione e facilmente adattabile alle impostazioni pratiche del mondo reale.

A cura di Mattia Perazzi


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