Riferimento bibliografico

Eimer S, Mahmoodi-Shan GR, Abdollahi AA. The Effect of Self-Care Education on Adherence to Treatment in Elderly Patients with Heart Failure: A Randomized Clinical Trial. Iran J Nurs Midwifery Res. 2023;28(5):610-615.

 

In sintesi

L’autocura rappresenta un aspetto fondamentale nella gestione di malattie croniche come l’insufficienza cardiaca. Una scarsa autogestione della terapia o uno scarso controllo dei sintomi sono considerate tra le principali cause di riammissione ospedaliera nei pazienti con insufficienza cardiaca. Questo studio clinico randomizzato controllato mira ad esplorare l’effetto di un intervento formativo rivolto agli anziani con insufficienza cardiaca al fine di migliorarne il livello di autocura.

 

Il contesto e il punto di partenza

La popolazione anziana è in aumento in tutto il mondo e rappresenta la fascia più colpita dall’insufficienza cardiaca, un problema di salute pubblica che spesso porta ad ospedalizzazione e decesso. I pazienti affetti da tale condizione hanno un tasso di mortalità del 10-15% e un tasso di riammissione ospedaliera del 30-40%.
Il rischio di sviluppare insufficienza cardiaca nel corso della vita è stimato all’11,4% per gli uomini ed al 15,4% per le donne; inoltre è prevista una crescita della prevalenza dal 2,42% al 2,97% entro il 2030.
Un elemento cruciale nel trattamento dell’insufficienza cardiaca è l’autocura, definita come il processo attraverso il quale la persona assistita assume un ruolo attivo nella gestione della propria condizione di salute. Questo può includere una serie di comportamenti e azioni che il paziente adotta per controllare i sintomi, prevenire le complicanze e migliorare la qualità della vita. Tra le attività di autocura per i pazienti con scompenso cardiaco sono inclusi: il monitoraggio regolare dei segni e dei sintomi della malattia; il controllo della pressione arteriosa, degli edemi, del peso corporeo; l’aderenza al regime terapeutico prescritto (come l’assunzione di farmaci, la dieta e l’esercizio fisico); la gestione dello stress e l’adozione di stili di vita sani. Numerosi studi hanno evidenziato una scarsa aderenza all’autocura nelle persone affette da insufficienza cardiaca; infatti, insieme alla mancata aderenza al trattamento, è una delle maggiori cause di riammissione dei pazienti in ospedale. Gli infermieri possono migliorare il decorso della malattia e l’autocura dei pazienti attraverso la formazione terapeutica.

 

Le caratteristiche dello studio

L’obiettivo dello studio è valutare l’efficacia della formazione all’autocura sull’aderenza al trattamento tra gli anziani con insufficienza cardiaca.
A questo scopo presso tre ospedali iraniani è stato condotto uno studio clinico parallelo, con un gruppo di intervento ed un gruppo di controllo, svolto tra luglio 2018 e febbraio 2019.
Sono stati arruolati per lo studio 90 pazienti con età superiore a 60 anni, affetti da scompenso cardiaco di classe I o II, ricoverati nel reparto di cardiologia e con punteggio del questionario di aderenza al trattamento ideato e validato da Seyed-Fatemi et al., ≤ 49, che indica una scarsa aderenza all’autocura. Sono state escluse dallo studio le persone con disturbi psichiatrici. I pazienti sono stati assegnati ai gruppi di intervento e di controllo (45 pazienti nel gruppo di intervento e 45 nel gruppo di controllo) attraverso una randomizzazione a blocchi permutati e generazione di sequenze casuali.
Tutti i pazienti hanno compilato il questionario sull’aderenza al trattamento prima della formazione. Il gruppo d’intervento ha ricevuto la formazione in reparto prima della dimissione, e a casa per i 2 mesi successivi attraverso un pacchetto formativo specifico ed un cd, con possibilità di ricevere consulenza telefonica da parte del team di ricerca. Il gruppo di controllo ha ricevuto invece una formazione tradizionale in reparto. Successivamente alla formazione, 2 mesi dopo la dimissione, tutti i pazienti hanno compilato di nuovo il questionario di aderenza al trattamento.

 

I risultati ottenuti

I risultati dello studio hanno dimostrato un miglioramento statisticamente significativo, con un punteggio di 78,32 dopo la formazione nel gruppo di intervento e un punteggio di 55,6 nel gruppo di controllo a due mesi dalla dimissione (p=0.001). Inoltre, nel gruppo di intervento il punteggio medio del questionario era 39,71 prima della formazione e 78,32 dopo la formazione, da cui si evince un miglioramento del livello di aderenza al trattamento.
Infine, lo studio ha dimostrato che l’utilizzo di una formazione pre-dimissione con un pacchetto formativo specifico e la possibilità di ricevere successivi chiarimenti telefonici è efficace nella promozione dell’’autocura e dell’aderenza al trattamento nei pazienti anziani con insufficienza cardiaca.

 

Limiti dello studio

Uno dei principali limiti di questo studio è la mancanza di precisione nella compilazione del questionario, dovuta ad una ridotta pazienza, alle condizioni cliniche di malattia e all’età media elevata dei partecipanti . Un altro limite è stato il grado di alfabetizzazione basso in gran parte del campione, che ha causato una difficoltà nella comprensione del questionario, nonostante il ricercatore abbia letto il questionario ad ogni partecipante.
Inoltre, il questionario è stato somministrato a 2 mesi dalla dimissione. Ciò potrebbe aver limitato la possibilità di valutazione a lungo termine.

 

Quale la novità

L’articolo evidenzia l’importanza di un intervento formativo specifico volto a promuovere l’autocura tra i pazienti anziani affetti da insufficienza cardiaca. Il contesto attuale mostra una crescita della popolazione anziana e un aumento delle malattie croniche, che rendono necessario sviluppare interventi formativi mirati, forniti da professionisti competenti, come gli infermieri, che possano offrire consulenze ai pazienti anziani anche a distanza. Questi interventi dovrebbero tenere conto delle specifiche esigenze e capacità di ogni persona, al fine di migliorare la qualità di vita degli anziani affetti da malattie croniche e ridurre le riammissioni ospedaliere.

 

Quali le prospettive

L’articolo apre la strada a ulteriori ricerche sull’efficacia di interventi formativi personalizzati rivolti alla popolazione anziana con patologie cardiache. Potrebbe essere interessante esplorare anche modalità innovative nell’implementazione di programmi educativi, per esempio l’uso della telemedicina.
Inoltre, in un contesto di importante cambiamento sociale accentuato nel periodo post-pandemico, sarebbe utile esaminare il ruolo dell’infermiere case manager e dell’infermiere di famiglia e comunità nei processi educativi rivolti agli anziani con malattie croniche, sia in ambito ospedaliero sia in ambito territoriale.
Infine, sarebbe utile valutare l’aderenza al trattamento nel lungo periodo, ad esempio, a 6 mesi o 1 anno dalla formazione.

 

A cura di Passet Fabio, Pocorobba Amanda, Torregrossa Romilda


Iscriviti alla Newsletter

* Richiesti
Scegli la newsletter
Consenso all’utilizzo dei dati

Aging Project userà le informazioni che fornisci al solo scopo di inviarti la newsletter richiesta.

Puoi annullare l'iscrizione in qualsiasi momento cliccando sul link che trovi nel footer dell'email. Per informazioni sulla Privacy Policy clicca qui.

Cliccando su "Acconsenti", accetti anche che le tue informazioni saiano trasferite a Mailchimp per l'elaborazione. Ulteriori informazioni sulle privacy di Mailchimp qui