Che la salute dei capelli sia legata a doppio filo alle fasi della vita è quasi un luogo comune. Quando pensiamo a una persona anziana, la immaginiamo con i capelli bianchi e radi.
Non c’è ancora una conoscenza completa di come ciò accada. Questo soprattutto perché le forme di alopecia, il processo di diminuzione della qualità (colore, spessore, resistenza) e della quantità di capelli, sono molte e diverse. Lo sono anche le sue possibili cause. Se in alcuni casi è, infatti, imputabile a cause ormonali, in altri giocano un loro ruolo la risposta immunologica, lo stato nutrizionale o addirittura psicologico del paziente.
Uno dei meccanismi coinvolti nella perdita dei capelli è il loro progressivo indebolimento, che può iniziare da una miniaturizzazione del bulbo pilifero che porta prima all’assottigliamento del fusto del capello e poi al suo distacco.
Per buona parte della propria vita, un capello è in continua crescita a partire dal suo bulbo pilifero. Questo processo, che viene normalmente innescato dall’effetto degli ormoni oppure da essi ostacolato nel caso della calvizie androgenetica, è dovuto alla presenza nel bulbo pilifero di specifiche cellule staminali.
“Il motore” della crescita dei capelli si indebolisce con l’età
Come quelle presenti in altri organi e tessuti, le cellule staminali del bulbo del capello sono cellule ancora non differenziate. Questo significa che non sono “pronte per svolgere il lavoro” di cellule del capello ma che hanno il compito di essere le progenitrici delle cellule che, invece, andranno a formare il capello vero e proprio.
Per farlo, ogni cellula staminale si divide in due cellule figlie e questo può accadere in due modi.
Una divisione simmetrica origina due cellule staminali, esattamente uguali tra di loro e alla cellula che le ha generate. Questo processo permette di mantenere costante il numero delle cellule staminali attive per contrastare la possibilità che qualcuna di loro venga meno col tempo.
La seconda possibilità per una cellula staminale è di effettuare una divisione asimmetrica, dalla quale si originano invece due cellule diverse tra di loro nelle dimensioni e in quello che sarà il loro destino: la più piccola tra le due sarà una cellula staminale come la sua progenitrice, mentre la cellula più grande perde la condizione di staminalità ed è, invece, destinata a maturare in una cellula del capello.
Sono le divisioni asimmetriche ad assicurare che il capello, divisione dopo divisione, cresca.
Questo significa che l’equilibrio tra divisioni simmetriche e asimmetriche è estremamente importante e deve essere mantenuto per garantire l’allungamento e la salute del capello nel corso della vita della persona.
Un recente studio della Tokyo Medical and Dental University ha portato alla luce che l’avanzare dell’età è collegato ad alterazioni di questo equilibrio.
Le cellule staminali del bulbo pilifero delle persone anziane, infatti, perdono via via la capacità di eseguire correttamente il processo di divisione asimmetrica e questo le porta a indebolirsi sempre più, diminuendo di numero e causando gli effetti di miniaturizzazione del capello che vengono riscontrati nelle persone affette da calvizie.
Fonte
Matsumura H, Liu N, Nanba D, Ichinose S, Takada A, Kurata S, Morinaga H, Mohri Y, De Arcangelis A, Ohno S, Nishimura EK – Distinct types of stem cell divisions determine organ regeneration and aging in hair follicles – Nature Aging, 2021; 1 (2): 190 DOI: 10.1038/s43587-021-00033-7