Invecchiamento non significa declino cognitivo generalizzato: al contrario, alcune funzioni cognitive migliorano con l’avanzare degli anni, come il buon vino.

L’idea era già nell’aria in ambito scientifico, ma mancavano studi su larga scala capaci di dimostrarlo: ad agosto è stato pubblicato su Nature Human Behaviour un nuovo studio su un ampio campione costituito da 700 persone tra i 58 e i 98 anni.

Quali sono queste funzioni? Lo studio ha utilizzato il modello neuropsicologico dei network attentivi proposto da Posner e Peters negli anni Novanta. Secondo questo modello i processi attentivi sono controllati da tre circuiti distinti anche da un punto di vista neurologico: un circuito esecutivo controlla i comportamenti finalizzati, eliminando le distrazioni o le informazioni conflittuali e permettendo di focalizzarci sui nostri obiettivi; il circuito per il mantenimento dell’allerta garantisce la prontezza di risposta attraverso uno stato di maggiore vigilanza; infine un ultimo circuito controlla l’orientamento, permettendoci di volgere la nostra attenzione ad una particolare zona nello spazio.

“Usiamo tutti e tre i processi costantemente”, ha spiegato lo psicolinguista João Veríssimo dell’ Università di Lisbona, autore dello studio. “Per esempio, quando si guida un’auto, l’allerta è l’aumento della vigilanza nel momento in cui ci si avvicina a un incrocio. L’orientamento si attiva quando si sposta l’attenzione su un movimento inaspettato, come un pedone. E la funzione esecutiva permette di inibire le distrazioni come gli uccelli o i cartelloni pubblicitari in modo da poter rimanere concentrati sulla guida”.

Il nuovo studio ha mostrato che solo il sistema di allerta tende a peggiorare con l’età, mentre sia l’inibizione esecutiva sia l’orientamento migliorano, probabilmente perché si tratta di funzioni che possono venire allenate: più a lungo le usiamo più diventiamo bravi. Invecchiando miglioriamo nel mantenere l’attenzione a lungo e a orientarla nello spazio, ma non siamo più così pronti a rispondere a stimoli imprevisti. 

Non è poco: basti pensare che proprio l’inibizione degli stimoli inutili e l’orientamento sono necessarie per prendere decisioni, per l’autocontrollo, la memoria, la lettura, la matematica e perfino la navigazione!

 

Fonte:

John Verssimo, Paul Verhaeghen, Noreen Goldman, Maxine Weinstein, Michael T. Ullman. Evidence that ageing yields improvements as well as declines across attention and executive functionsNature Human Behaviour, 2021; DOI: 10.1038/s41562-021-01169-7

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