Il ruolo della Tau nella malattia di Alzheimer: Una revisione narrativa
Oggi è necessario disporre di biomarcatori fluidi affidabili per migliorare la diagnosi differenziale, la prognosi e la previsione della risposta al trattamento, in particolare nella gestione delle malattie neurogenerative che presentano un’estrema variabilità dei fenotipi clinici. Negli ultimi anni, la proteina Tau è stata progressivamente riconosciuta come un valido biomarcatore neuronale in diverse condizioni neurologiche, non solo nella malattia di Alzheimer (AD). Il liquido cerebrospinale e la Tau sierica sono stati ampiamente studiati in diversi disturbi neurodegenerativi, dalle proteinopatie classicamente definite, come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la demenza frontotemporale (FTD) e la malattia di Parkinson (PD), ma anche in condizioni infiammatorie come la sclerosi multipla (SM), come marcatore di danno assonale.
Nella SM, la Tau totale (t-Tau) può rappresentare, insieme ad altre proteine, un marcatore con valore diagnostico e prognostico. Nella SLA, la t-Tau e, soprattutto, il rapporto t-Tau fosforilata/t-Tau da sola o integrata con la proteina transattiva legante il DNA di ~43 kDa (TDP-43), possono rappresentare uno strumento sia per la diagnosi che per la diagnosi differenziale di altre malattie del motoneurone o tauopatie. Le prove indicano il ruolo cruciale della proteina Tau nella patogenesi del PD e di altri disturbi parkinsoniani. Questa revisione narrativa riassume le attuali conoscenze sulle malattie neurodegenerative non-AD e sulla proteina Tau.
Riferimento:
Virgilio, E., De Marchi, F., Contaldi, E., Dianzani, U., Cantello, R., Mazzini, L., & Comi, C. (2022). The Role of Tau beyond Alzheimer's Disease: A Narrative Review. Biomedicines, 10(4), 760. https://doi.org/10.3390/biomedicines10040760