"Guerra al coltello" contro la tromboinfiammazione per proteggere la funzione endoteliale dei pazienti con COVID-19

Riassumiamo la rilevanza della tromboinfiammazione nei pazienti con COVID-19 e discutiamo i potenziali meccanismi di lesione endoteliale come punto chiave per lo sviluppo della disfunzione del polmone e degli organi lontani, con un focus sull’infezione virale diretta e sulla lesione mediata da citochine. L’intreccio tra infiammazione e coagulazione e la resistenza all’eparina forniscono un razionale per considerare altri approcci terapeutici al fine di preservare la funzione endoteliale e limitare la microtrombosi, soprattutto nelle forme gravi. Queste strategie includono eparina nebulizzata, N-acetilcisteina, scambio di plasma e/o plasma fresco congelato, derivati plasmatici per aumentare il livello di anticoagulanti endogeni (inibitore della via del fattore tissutale, proteina C attivata, trombomodulina, antitrombina), dipiridamolo, bloccanti del complemento, diversi tipi di cellule staminali e vescicole extracellulari. Una terapia integrata che includa questi farmaci ha il potenziale di migliorare gli esiti nella COVID-19.

Riferimento:

Guglielmetti G, Quaglia M, Sainaghi PP, Castello LG, Vaschetto R, Pirisi M, Della Corte F, Avanzi GC, Stratta P, Cantaluppi V. "War to the knife" against thromboinflammation to protect endothelial function of COVID-19 patients. Crit Care 2020; 24(1): 365.


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