Danno renale acuto: un fattore di rischio sempre più riconosciuto per lo sviluppo e la progressione a malattia renale cronica
Il danno renale acuto (AKI, Acute Kydney Injury) ha un peso sulla salute in aumento, con alti tassi di morbilità e mortalità a livello mondiale. L’AKI è un fattore di rischio per lo sviluppo di malattia renale cronica (CKD, Chronic Kidney Disease) e la progressione fino allo stadio finale della malattia renale (ESRD, End Stage Renal Disease). È necessaria un’azione rapida per trovare opzioni di trattamento per l’AKI, oltre ad anticipare lo sviluppo di CKD e altre complicazioni. Pertanto, questo è essenziale per capire la fisiopatologia della AKI per il passaggio a CKD. Nel corso degli ultimi anni la ricerca ha rivelato il ruolo di riparazioni maladattative nella morte cellulare, nella disfunzione endoteliale, nella senescenza cellulare dell’epitelio tubulare, nei processi infiammatori e fibrosi finale. Sono stati scoperti diversi meccanismi patologici che rivelano obiettivi per potenziali interventi. Inoltre, ci sono stati sforzi clinici per la prevenzione dell’AKI e la progressione, tra cui lo sviluppo di nuovi biomarcatori e modelli di previsione. In questa review forniamo una panoramica dei meccanismi fisiopatologici coinvolti nella fibrosi renale. Inoltre, discutiamo rispetto alle lacune della ricerca e agli approcci terapeutici promettenti per AKI e la progressione a CKD.
Riferimento:
Kurzhagen JT, Dellepiane S, Cantaluppi V, Rabb H. AKI: an increasingly recognized risk factor for CKD development and progression. J Nephrol 2020; 33(6): 1171-1187.