Con l’età, la pelle cambia e perde molte delle caratteristiche proprie della giovinezza: diventa più secca e sottile, si formano delle rughe, compaiono le macchie scure, specialmente sul viso.
Questi cambiamenti sono legati all’età (crono-invecchiamento), ma risentono anche dell’effetto dell’esposizione ai raggi solari (foto-invecchiamento). Infatti, anche se non ce ne rendiamo conto, nel corso della nostra vita ci esponiamo ripetutamente al sole e ciò danneggia la pelle con effetto di tipo cumulativo. Per questi motivi, le sedi esposte alla luce (viso, capo, mani, avambracci) sono quelle in cui i segni dell’invecchiamento cutaneo saranno più facilmente visibili.
Fra le manifestazioni patologiche più frequenti dell’invecchiamento cutaneo (sia crono-invecchiamento che foto-invecchiamento) troviamo la cheratosi attinica. Questa si presenta sotto forma di una piccola chiazza rosea o rossastra sormontata da squame grigiastre più o meno fini, ruvida al tatto e solitamente asintomatica. Nonostante sia estremamente frequente e di comune osservazione nella pratica clinica, spesso passa inosservata.
Secondo i dati pubblicati in letteratura, la cheratosi attinica interessa oltre un quarto dei pazienti che si rivolgono al dermatologo in Italia Tuttavia, questa condizione è spesso sottovalutata dai pazienti stessi, che tendono a considerarla solamente un “problema estetico”.
In realtà la cheratosi attinica è una lesione cutanea con potenziale capacità di degenerare in una forma maligna, come uno spinalioma o basalioma. Sebbene il rischio di trasformazione della cheratosi attinica sia piuttosto basso, aumenta significativamente in presenza di numerose lesioni, distribuite vicine o sparse su una determinata area del corpo. In quest’ultimo caso si parla di campo di cancerizzazione, ossia un’area di pelle in cui l’effetto nocivo della luce solare (fotoinvecchiamento) è stato maggiore e ha determinato numerosi danni cellulari. Queste aree tipicamente si presentano sul volto o anche sul capillizio, specialmente in individui calvi, ossia in zone cronicamente esposte al sole.
Ovviamente anche fattori individuali, quali la pelle chiara e tendente a scottarsi facilmente, oppure l’abitudine a esporsi al sole in maniera incongrua (es. durante le ore centrali della giornata) e l’esposizione cronica (tipica di agricoltori, pescatori e altre categorie professionali) giocheranno un importante ruolo nel favorire lo sviluppo di cheratosi attinica e del campo di cancerizzazione.
Cosa fare in caso di cheratosi attinica?
Esistono numerosi trattamenti specifici per la cheratosi attinica e per il campo di cancerizzazione, al Dermatologo spetterà la scelta della terapia migliore per il singolo caso.
In generale, elementi singoli o sporadici possono essere sottoposti a trattamento fisico, quale l’applicazione di azoto liquido, ignicausticazione, laserterapia, che sono in grado di eliminare direttamente le lesioni con una guarigione rapida nell’arco di poche settimane.
Invece, il campo di cancerizzazione necessiterà di un trattamento dell’intera area coinvolta, che consiste in terapie locali con diversi meccanismi di azione per eliminare le cellule alterate. Queste terapie richiedono mediamente 1-2 mesi.
Infine, in caso di sospetta degenerazione della cheratosi attinica, il dermatologo potrà consigliare l’asportazione e un successivo esame istologico, in modo da poter eradicare completamente l’area coinvolta.
In ogni caso, il riscontro e il trattamento della cheratosi attinica e del campo di cancerizzazione costituiscono un’importante indicazione per sottoporsi a controlli periodici della pelle, dato il danno cutaneo già documentato. Inoltre, è essenziale adottare misure di protezione solare, utilizzando fotoprotettori adeguati, per prevenire ulteriori danni e ridurre il rischio di nuove lesioni.
Glossario:
- Cronoinvecchiamento: processo intrinseco legato al naturale invecchiamento dell’organismo.
- Fotoinvecchiamento: invecchiamento cutaneo legato al danno estrinseco da parte della radiazione solare.
- Spinalioma e basalioma: costituiscono i tumori cutanei più comuni nelle persone di età superiore ai 50 anni. Si sviluppano a partire dalle cellule epiteliali (lo strato più superficiale della pelle) e sono anche chiamati “epiteliomi”. Spesso richiedono l’asportazione chirurgica con esame istologico e la prognosi può essere buona, non richiedendo generalmente l’uso di altre terapie.
- Campo di cancerizzazione: concetto descritto inizialmente per la patologia orale, indica la presenza di elementi cellulari alterati dal danno solare (danno sub-clinico) posti in prossimità di lesioni cutanee evidenti.
Bibliografia
Fargnoli MC et al. Prevalence and risk factors of actinic keratosis in patients attending Italian dermatology clinics. Eur J Dermatol 2017 Dec 1;27(6):599-608