Un mal di testa persistente, un neo dall’aspetto insolito: quante volte, alla ricerca di risposte rapide, ti sei rivolto al dottor Google? Non sei solo: ogni giorno, milioni di italiani digitano sintomi e sospetti diagnostici sui motori di ricerca, cercando risposte alle loro preoccupazioni sulla salute. Ma in questa giungla di informazioni digitali, come distinguere una fonte autorevole da una potenzialmente pericolosa? La risposta è da ricercare nell’alfabetizzazione sanitaria.

Internet ha reso più accessibile e diretto l’accesso alle informazioni sulla salute, trasformando il modo in cui ci rapportiamo al nostro benessere. Nell’era digitale disponiamo di strumenti straordinari: possiamo accedere a studi scientifici, confrontare esperienze e metterci in contatto con chi vive situazioni simili alla nostra. Tuttavia, questa accessibilità può trasformarsi in un’arma a doppio taglio: dietro contenuti apparentemente neutrali si possono nascondere interessi commerciali, con la promozione di cure miracolose non approvate dalla comunità scientifica.

Il fenomeno dell’infodemia – il sovraccarico di informazioni – complica ulteriormente il quadro, generando confusione invece che chiarezza e portando potenzialmente a diagnosi errate e a pericolosi ritardi nel consultare un medico. Non meno preoccupante è la diffusione delle fake news: la disinformazione trova terreno fertile sui social media, dove contenuti emotivamente coinvolgenti ma privi di fondamento scientifico si propagano rapidamente, inducendo le persone ad adottare rimedi non solo inefficaci, ma potenzialmente nocivi.

L’alfabetizzazione sanitaria: comprendere per scegliere

L’alfabetizzazione sanitaria rappresenta la nostra bussola nel mare delle informazioni mediche: è la capacità di comprendere e utilizzare i dati sulla salute per fare scelte consapevoli e informate. Questa competenza va oltre la semplice conoscenza del linguaggio medico-scientifico: include la capacità di riconoscere le fonti autorevoli e distinguere i contenuti attendibili da quelli inaffidabili. Fondamentale è anche saper contestualizzare le informazioni, adattandole al proprio caso specifico. Ad esempio, comprendere che un sintomo apparentemente banale può nascondere diverse cause, valutabili solo da un professionista. O ancora, saper riconoscere quando un rimedio pubblicizzato sui social non ha validità scientifica, al di là delle recensioni entusiaste.

Come orientarsi nel mondo delle informazioni sanitarie online

Innanzitutto, la chiave per orientarsi online è riconoscere le fonti autorevoli. Le informazioni più attendibili provengono dalle istituzioni sanitarie nazionali e internazionali, dalle università e dai centri di ricerca, dalle riviste scientifiche sottoposte a revisione tra pari (un metodo per valutare la validità e la qualità di un lavoro scientifico destinato alla pubblicazione) e dai portali specializzati gestiti da esperti del settore.

Successivamente, sviluppare uno sguardo critico sui contenuti è essenziale. Di fronte a un’informazione, chiediamoci: chi è l’autore? Quali sono le sue credenziali professionali? Qual è l’obiettivo della comunicazione? Verifichiamo i dati citati e controlliamo la data di pubblicazione o aggiornamento. Anche il tono del messaggio è un elemento chiave: le fonti affidabili presentano le informazioni in modo equilibrato, evitando sensazionalismi o promesse miracolose.

In Italia, diverse piattaforme offrono informazioni valide e attendibili. Il portale ISSalute dell’Istituto Superiore di Sanità rappresenta un punto di riferimento autorevole, affiancato dall’iniziativa “Dottore, ma è vero che…?” della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, dedicata a sfatare le fake news. Un altro esempio concreto di fonte attendibile è il nostro sito: un sito dell’Università del Piemonte Orientale che pubblica informazioni utili e aggiornate, unendo il rigore scientifico alla trasparenza.

Il ruolo insostituibile del medico

La relazione con il medico curante rimane il cardine della nostra salute: per quanto il web offra una vastità di informazioni, nulla può sostituire il valore di una visita medica. Pochi minuti di consultazione possono infatti fornire più chiarezza di ore di ricerche online.

La medicina è una scienza complessa, dove ogni informazione va interpretata e adattata al singolo individuo. Ciò che online appare semplice e lineare nasconde spesso sfumature e complessità che solo un professionista può cogliere. I medici sono formati per valutare quelle sottili differenze che sfuggono ai non esperti, rendendo il loro ruolo indispensabile nella gestione della nostra salute.

Verso un uso responsabile delle informazioni sanitarie online grazie a una corretta alfabetizzazione sanitaria

Se l’era digitale apre nuovi orizzonti, ci chiede anche di sviluppare nuove competenze. Valutare criticamente le informazioni online non è più un’opzione, ma una necessità. Non a caso, le scuole stanno integrando l’alfabetizzazione digitale nei loro programmi, aiutando i nativi digitali a orientarsi nel vasto mondo delle informazioni online. Questa sfida è ancora più rilevante per le generazioni che non sono cresciute con il digitale: chi ha meno familiarità con il web deve prestare particolare attenzione alle informazioni che incontra online, sviluppando un approccio consapevole e critico alla ricerca di informazioni sulla salute. Per supportare questo percorso, le istituzioni sanitarie stanno sviluppando strumenti sempre più intuitivi, come app e portali interattivi, che rendono le informazioni mediche non solo più accessibili, ma anche più facilmente verificabili.

In un’epoca in cui “Dottor Google” è spesso il primo a cui ci rivolgiamo, imparare a navigare con attenzione sul web, prendere decisioni informate e resistere alla disinformazione sono una necessità per tutelare la nostra salute.

 

Fonti: Evento sulla health literacy – UPO incontra Novara – Relatrice: Patrizia Brigoni

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