Tumore al seno: la mammografia di controllo per le over75 guarite si può evitare?
Ogni anno in Italia sono diagnosticati circa 55.000 nuovi casi di tumore al seno. Grazie ai programmi di screening e alla maggior consapevolezza delle donne, la maggior parte neoplasie maligne della mammella è diagnosticata in fase iniziale, permettendo interventi chirurgici conservativi e terapie efficaci, che garantiscono una elevata probabilità di sopravvivenza. Circa 9 donne su 10 sono vive dopo 5 anni dalla diagnosi e 8 su 10 lo sono a 10 anni, per un totale di circa 834.000 donne attualmente viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore della mammella.
Molte di queste pazienti sono anziane e proseguono regolari controlli di follow-up, volti ad identificare precocemente la presenza di recidiva di malattia anche a distanza di molto tempo dall’intervento chirurgico iniziale.
La mammografia risulta uno strumento radiologico indispensabile per l’identificazione delle ricadute di malattia. Grazie ai miglioramenti tecnologici degli ultimi anni, l’esposizione alle radiazioni ionizzanti si è notevolmente ridotta durante l’esame. Tuttavia, l’esecuzione di questo esame è spesso fonte di stress per le pazienti, soprattutto anziane, a causa del disagio psicologico e organizzativo che può arrecare. In aggiunta, l’epidemia da COVID-19 non ha fatto che aggravare le difficoltà logistiche e il timore delle pazienti nel recarsi in ospedale.
Un Team di esperti internazionali ha stilato recentemente le linee guida della Società Internazionale di Geriatria Oncologica, volte ad ottimizzare le strategie di sorveglianza nelle pazienti anziane (75 anni o più) con pregressa diagnosi di tumore mammario localizzato. Gli esperti raccomandano di sospendere la mammografia di routine in tutte le pazienti con pregresso tumore mammario quando la loro aspettativa di vita non supera i 5 anni e di considerare la sospensione in quelle pazienti con aspettativa di vita compresa tra 5 e 10 anni. Il Team raccomanda invece di proseguire regolarmente le mammografie di controllo nelle pazienti con aspettativa di vita superiore a 10 anni.
Gli esperti suggeriscono che il programma di sorveglianza debba comunque essere discusso con la singola paziente, al fine di vagliare attentamente il rapporto rischio/beneficio di ciascuna nel proseguire la sorveglianza, con un processo decisionale individualizzato e condiviso.
A cura di Carlo Cattrini
Fonte
Freedman RA, Minami CA, Winer EP, et al. Individualizing Surveillance Mammography for Older Patients After Treatment for Early-Stage Breast Cancer: Multidisciplinary Expert Panel and International Society of Geriatric Oncology Consensus Statement. JAMA Oncol. Published online January 28, 2021. doi:10.1001/jamaoncol.2020.7582