Medicina generale: la continuità delle cure migliora la gestione delle demenze

Il rapporto tra medici di medicina generale e pazienti è fondamentale per la salute a lungo termine delle persone. Questo vale anche per le demenze, malattie tipiche dell’età avanzata: secondo uno studio inglese pubblicato sul British Journal of General Practice, le persone con demenza che sono state costantemente visitate dallo stesso medico di famiglia nel corso di un anno hanno avuto meno bisogno di farmaci (con una conseguente riduzione degli effetti collaterali tipici di questi ultimi, come incontinenza, sonnolenza e cadute) e sono stati ricoverati di meno nei reparti di pronto soccorso. 

Le demenze colpiscono circa il 2-3% delle persone di 65 anni e il 30-50% delle persone over 85 anni. A causa del progressivo invecchiamento della popolazione generale, questo numero è destinato ad aumentare: si stima che, entro il 2050, le persone con demenza saranno il triplo rispetto a oggi. I pazienti con diagnosi di demenza hanno spesso condizioni di comorbilità associate alla demenza che complicano i trattamenti, esponendoli a un rischio maggiore di inappropriatezza terapeutica e rendendoli più dipendenti dai servizi sanitari. In particolare, gli episodi di delirio associati alle demenze sono piuttosto comuni in queste patologie e rappresentano sia un rischio per il paziente che un onere per i sistemi sanitari: i pazienti che sviluppano delirio hanno una mortalità più elevata rispetto a quelli con sola demenza e richiedono risorse aggiuntive del Sistema Sanitario Nazionale (SSN).

Per questi motivi, il miglioramento dell’assistenza ai pazienti con demenza è considerato una priorità per l’erogazione dell’assistenza sanitaria. Per garantire una migliore cura ai pazienti con demenza e al tempo stesso ridurre gli oneri del SSN (soprattutto per quello che riguarda i ricoveri ospedalieri), la soluzione migliore sembrerebbe risiedere nella continuità delle cure, ovvero l’assistenza continua, nel corso del tempo, da parte dello stesso medico di medicina generale. In diversi studi, infatti, è emerso come la continuità delle cure favorisca un buon rapporto tra paziente con demenza e medico e sviluppi nel paziente un maggiore senso di responsabilità. Nonostante ciò, sono ancora limitate le conoscenze sulla relazione tra la continuità delle cure del medico di medicina generale e gli effetti sui pazienti con demenza.

È per questo che i ricercatori dell’Università di Exeter hanno realizzato questo studio di coorte retrospettivo che utilizzava cartelle cliniche anonime raccolte nel Clinical Practice Research Datalink, un servizio di ricerca di dati relativi ai pazienti di medicina generale nel Regno Unito. Il team di ricerca ha analizzato oltre 9.000 cartelle cliniche di persone con diagnosi di demenza di età pari o superiore a 65 anni, con lo scopo di studiare l’impatto della continuità delle cure del medico di medicina generale sul trattamento e sugli esiti sanitari in esse nel corso di un anno. Oltre a questo sono stati esplorati gli effetti della continuità delle cure sulla gestione delle condizioni di comorbidità associate alle demenze e sulla polifarmacoterapia

Dai dati raccolti è emerso che le persone che erano in cura dallo stesso medico nel corso del tempo avevano il 35% in meno di probabilità di sviluppare delirio, il 58% in meno di probabilità di soffrire di incontinenza e quasi il 10% di probabilità in meno di avere un ricovero in pronto soccorso. In più, i pazienti con maggiore continuità di cure presentavano minori tassi di polifarmacoterapia e un minor rischio di inappropriatezza terapeutica. 

In conclusione, dallo studio è emerso che una maggiore continuità delle cure da parte del medico di medicina era associata a prescrizioni più sicure e tassi più bassi di eventi avversi. I risultati dello studio, quindi, sembrano confermare il ruolo fondamentale dell’assistenza del medico di medicina generale in questo tipo di malattie e gettano luce su come migliorare il trattamento delle demenze.

A cura di Chiara Di Lucente

 

Fonte:

Delgado J, Evans PH, Gray DP, Sidaway-Lee K, Allan L, Clare L, Ballard C, Masoli J, Valderas JM, Melzer D. Continuity of GP care for patients with dementia: impact on prescribing and the health of patients. Br J Gen Pract. 2022 Jan 27;72(715):e91-e98. doi: 10.3399/BJGP.2021.0413. PMID: 35074796.


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