Ipertensione negli anziani: quali obiettivi?
In un recente Editoriale della rivista Age and Ageing, Mattace-Raso e Rajkumar hanno discusso le attuali evidenze relative al controllo della pressione nei pazienti anziani.
L’ipertensione arteriosa (IA) è un noto fattore di rischio di malattie cardiovascolari, oltre che di demenza. Tuttavia, nei soggetti grandi anziani, i potenziali benefici del controllo pressorio sono più controversi. Sebbene gli studi, infatti, sembrino concordi nel suggerire che un adeguato controllo riduca mortalità e morbidità anche negli ultra80enni, è meno chiaro quale obiettivo porsi.
Mentre trials clinici sembrerebbero suggerire un beneficio da una strategia di controllo pressorio più aggressiva, dati derivanti da grandi coorti osservazionali mostrano un incremento di mortalità in soggetti anziani con valori pressori < 130/80 mmHg. Sulla base di tali osservazioni, le attuali linee guida di diverse società scientifiche internazionali propongono di fissare il target pressorio nell’anziano a valori non inferiori a 130/80 mmHg.
Nell’editoriale, viene inoltre sottolineata l’importanza di considerare il paziente nel suo complesso: soggetti di pari età possono avere specifiche molto diverse tra loro. Pertanto, in conclusione, gli autori suggeriscono di valutare il paziente nella sua complessità, eseguire adeguate misurazioni della pressione, possibilmente anche in posizione eretta e ambire ad un obiettivo di trattamento di 140/90 mmHg solo se ben tollerato, tenendo presente che in soggetti di età >80 anni, un target > 150/90 mmHg in ortostatismo potrebbe essere più appropriato.
a cura di Mattia Bellan
Fonte
Francesco Mattace-Raso, Chakravarthi Rajkumar, Medicine is a science of uncertainty and an art of probability. Blood pressure management in older people, Age and Ageing, Volume 50, Issue 1, January 2021, Pages 59–61, https://doi.org/10.1093/ageing/afaa203