Esercizio, cadute e risvolti economici in età avanzata

Le cadute nell’anziano sono tra le più frequenti cause di infortuni, disabilità e morte e avvengono in almeno un over 65 su tre, con costi personali, psico-sociali e sanitari altissimi.

Numerosi lavori scientifici hanno dimostrato da tempo la convenienza, in termini di guadagno di salute, dei programmi di esercizio strutturato per la prevenzione delle cadute. Su mandato dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), il BMJ (British Medical Journal) ha eseguito una revisione sistematica sugli studi disponibili fino a luglio 2021, pubblicata poi l’anno successivo.

Attraverso una rigorosa metodologia standardizzata, ha analizzato il rapporto costo-beneficio nella prevenzione delle cadute basata sul solo esercizio fisico in persone over 60. Nel dettaglio, si è valutato il costo di un programma di esercizio per la prevenzione rispetto al costo globale di una caduta traumatica, nonché l’importo del programma stesso rispetto alle cure abituali, sia nelle persone che vivono in casa che in strutture protette.

I risultati hanno portato gli autori a confermare quanto riportato da altri studi sulla ampia convenienza dei programmi di prevenzione delle cadute, basati sull’esercizio, rispetto alle cure abituali, soprattutto nella popolazione degli anziani over 80 e più a rischio di cadute, con maggior effetto sulle persone che vivono a casa propria rispetto a chi vive in strutture protette. Inoltre, i programmi di esercizio multicomponente (forza, resistenza, equilibrio, flessibilità) supervisionati da un professionista (es: fisioterapista), sembrano essere più convenienti dei programmi monocomponente e di quelli non supervisionati, poiché apparentemente più efficaci nel prevenire le cadute.  Questi ultimi risultati, secondo gli autori, dovrebbero essere interpretati con cautela poiché le interazioni sociali nei programmi supervisionati possono contribuire ai risultati degli interventi stessi si influenzano a vicenda (minor isolamento sociale, più compliance e partecipazione, effetto trial, ecc).

In conclusione, sebbene siano sempre raccomandati ulteriori studi primari, si può affermare che l’esercizio strutturato, personalizzato, multicomponente, di gruppo o individuale, soprattutto per i più fragili e meglio se supervisionato, è efficace nel ridurre il rischio di cadute da una media del 23% fino al 55%, con un potenziale risparmio economico enorme.

Infine, occorre considerare che un programma di attività fisica costa poche decine di euro a settimana a fronte di una spesa per ogni caduta traumatica di migliaia di euro, senza contare il costo psico-sociale della perdita dell’autonomia della persona o della sua morte.

Nel valutare i finanziamenti per i programmi di prevenzione, le istituzioni dovrebbero scegliere il tipo di intervento e il livello di supervisione in base al contesto bio-pisco-sociale della popolazione di riferimento e al budget economico disponibile, tenendo conto dei grandi benefici dell’attività fisica per la salute in generale, già ampiamente dimostrati dalla letteratura scientifica e raccomandati dall’OMS e dai piani sanitari dei singoli Stati.

Investire nella prevenzione, conviene!

A cura di Agatino Sanguedolce e Carmela Rinaldi

Bibliografia

Marina B Pinheiro et al. Economic evaluations of fall prevention exercise programs: a systematic review. British Journal of Medicine


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