L’aderenza della popolazione alle raccomandazioni sull’attività fisica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto da molti anni la sedentarietà e la scarsa attività fisica come fattori di rischio per morbilità e la mortalità, in particolare a causa delle malattie croniche non trasmissibili. Le linee guida del 2020 raccomandano 150-300 minuti di attività fisica moderata (perlopiù aerobica), come una camminata veloce con un leggero fiatone, oppure 75-150 di attività intensa, come una corsa o una camminata veloce in salita. Inoltre, sono raccomandate attività di rinforzo muscolare almeno un paio di volte alla settimana, come sollevamento pesi o elastici. Le varie attività si possono combinare tra loro, creando dei programmi personalizzati e progressivi. Gli anziani e i bambini hanno però necessità diverse: i primi hanno bisogno di aggiungere attività per l’equilibrio 2-3 volte alla settimana, mentre i secondi devono fare ben un’ora di attività moderata al giorno e, almeno tre volte alla settimana, attività di rinforzo muscolare ludica o sportiva.

A fine 2022, sul British Journal of Sport Medicine (BJSM), è stata pubblicata una interessante revisione sistematica con meta-nalisi, al fine di stimare la completa aderenza ai programmi di attività fisica delle capacità condizionali, di aerobica e rinforzo, nelle persone dai 5 anni di età in su. Sono stati selezionati 21 studi afferenti a 32 stati, perlopiù tra Europa, Australia e Stati Uniti, con un totale di più di 3 milioni di persone.

Molti studi hanno già dimostrato che l’aderenza a entrambi i tipi di attività fisica ha maggiori benefici in termini di riduzione della morbilità e mortalità per tutte le cause, rispetto alla pratica della sola attività aerobica o di rinforzo o della sedentarietà.

I risultati dello studio hanno messo in luce la tendenza di 4 adulti su 5 a non rispettare completamente le indicazioni sull’attività fisica, con un gradiente negativo per il sud Europa, mentre non sono stati trovati dati disponibili sui i bambini.

I ricercatori hanno identificato dei sottogruppi di persone  con una aderenza notevolmente più bassa, ovvero il genere femminile, l’età avanzata, il sottopeso o il sovrappeso, un basso livello socio-culturale e la scarsa percezione della propria salute. Studi precedenti hanno indagato la prevalenza della sola attività aerobica avendo risultati più ottimisti, mentre sulle attività di rinforzo i dati sembrano simili.

In questo nuovo studio sembra però che la scarsa attività fisica sia ampiamente sottostimata, ma occorre tenere conto dei limiti intrinseci del disegno osservazionale degli articoli analizzati (generalmente questionari ed interviste soggette inevitabilmente a bias).

In conclusione, la scarsa aderenza alle raccomandazioni sull’attività fisica rimane uno dei principali fattori di rischio per morbilità e mortalità. Occorre sicuramente investire ancora più risorse nella promozione della salute e nelle condizioni facilitanti la popolazione, come nelle scelte politiche globali e locali, specialmente per chi si trova più in svantaggio, al fine di ridurre il carico sociale, sanitario ed economico delle malattie croniche.

A cura di Agatino Sanguedolce e Carmela Rinaldi

Bibliografia

Garcia-Hermoso A., López-Gil J.F., Ramírez-Vélez R., et al. Adherence to aerobic and muscle-strengthening activities guidelines: a systematic review and meta-analysis of 3.3 million participants across 32 countries. British Journal of Sports Medicine 2023;57:225-229.


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