Quando ci rechiamo al Pronto Soccorso, è molto importante comprendere come vengono gestite le priorità di trattamento attraverso il triage. Questo metodo, infatti, permette di classificare gli ingressi in base all’urgenza facilitando e velocizzando così il lavoro degli operatori sanitari.
Se fino a qualche anno fa i codici colore erano 4 (rosso, giallo, verde e bianco), recentemente il Ministero della Salute ha introdotto nuove linee di indirizzo nazionali che modificano il tradizionale sistema adottando una classificazione basata su 5 classi di priorità.
Vediamo insieme come funziona il triage in questo articolo.
Breve excursus storico sul triage
Il concetto di triage ha origini antiche, ma la sua applicazione moderna risale alle guerre napoleoniche all’inizio del XIX secolo. Il termine “triage”, che deriva dal francese “trier” (che significa smistare, selezionare), fu introdotto dal medico francese Dominique Jean Larrey, medico di Napoleone Bonaparte. Larrey sviluppò un metodo per classificare i feriti sul campo di battaglia in base alla gravità delle loro condizioni, al fine di garantire cure tempestive ai più bisognosi. Questo sistema fu poi adottato nei conflitti mondiali e successivamente introdotto negli ospedali per ottimizzare la gestione dei pazienti nei dipartimenti di emergenza.
Oggi il triage è una procedura fondamentale in tutto il mondo e viene utilizzato anche in scenari di catastrofi naturali e attentati terroristici, dove la rapida valutazione dei pazienti può fare la differenza tra la vita e la morte.
La prima valutazione
All’arrivo in Pronto Soccorso, ogni paziente viene sottoposto a una valutazione iniziale. Questa procedura, effettuata da infermieri appositamente formati, ha lo scopo di stabilire la priorità di accesso alle cure in base alla gravità delle condizioni cliniche.
Dopo il caricamento della pratica sul sistema informatico (mediante dati personali e tesserino sanitario), viene assegnato un codice di priorità una serie di passaggi:
- Anamnesi: viene raccolta una breve descrizione del problema riferito dal paziente o da eventuali accompagnatori. Se il paziente, per esempio, si è recato in Pronto Soccorso per dolore toracico, gli verrà chiesto quando è insorto il dolore, dove si localizza, se si modifica in qualche modo. Verrà anche – nello stesso esempio – chiesto al paziente se soffre di qualche malattia e quali farmaci assume.
- Esame obiettivo rapido: l’infermiere osserva la presenza di eventuali segni clinici rilevanti, come ad esempio la presenza di pallore, difficoltà respiratorie o il riscontro di grossolane alterazioni neurologiche.
- Raccolta dei parametri vitali: vengono misurati pressione arteriosa, frequenza cardiaca, saturazione di ossigeno e temperatura corporea.
- Esami strumentali rapidi: se necessario, possono essere effettuati esami come l’elettrocardiogramma per valutare eventuali condizioni cardiache critiche.
I nuovi codici numerici e il loro significato
Come dicevamo, da qualche anno è stato introdotto un nuovo sistema di codici di priorità, il quale prevede cinque livelli, identificati da codici numerici da 1 a 5 ai quali corrispondono i colori rosso, arancione, azzurro, verde e bianco:
- Codice 1 – Codice rosso: Emergenza con priorità assoluta
Le persone alle quali viene assegnato un codice rosso sono pazienti in condizioni gravissime, il cui stato vitale è instabile a seguito della compromissione di uno o più parametri vitali. Ogni secondo è fondamentale, in quanto il mancato intervento immediato può causare la morte. Per questo motivo, questi pazienti necessitano di accesso immediato in sala visita.
Esempi di quadri clinici che richiedono l’assegnazione di un codice rosso sono: arresto cardiaco, shock anafilattico grave, insufficienza respiratoria acuta grave, politrauma ad elevata dinamica.
- Codice 2 – Codice arancione: Urgenza non differibile
I pazienti con codice arancione non sono in immediato pericolo di vita, ma le condizioni potrebbero peggiorare se non trattate in tempi brevi. In questo caso l’ingresso in sala visita dovrebbe avvenire entro 15 minuti; quando ciò non può avvenire a causa del sovraffollamento, questi pazienti sono rivalutati ogni 15 minuti.
Esempi di quadri clinici che richiedono l’assegnazione di un codice arancione sono: trauma cranico che ha determinato una perdita di coscienza, trauma di un arto con alterazione del profilo dell’osso, emissione di urina con sangue (ematuria).
- Codice 3 – Codice azzurro: Urgenza differibile
Il codice azzurro viene attribuito per condizioni stabili senza rischio evolutivo, ma che richiedono prestazioni complesse. La visita dovrebbe avvenire entro 60 minuti o prevedere una rivalutazione ogni 40 minuti.
Esempi di quadri clinici che richiedono l’assegnazione di codice azzurro sono: febbre alta persistente con parametri vitali di norma in paziente fragile, vertigine con parametri vitali di norma in paziente fragile, dolore toracico lieve ed elettrocardiogramma normale.
- Codice 4 – Codice verde: Urgenza minore
Questi pazienti presentano condizioni stabili senza rischio evolutivo e che richiedono prestazioni semplici. Il paziente è cosciente, stabile e in condizioni non gravi. Può provare dolore o disagio, ma la sua situazione non presenta un rischio immediato per la vita. In questo caso l’ingresso in sala visita dovrebbe avvenire entro 120 minuti o prevedere una rivalutazione ogni 90 in caso di sovraffollamento.
Esempi di quadri clinici che richiedono l’assegnazione di codice verde sono: distorsione di caviglia senza frattura, lieve reazione allergica senza compromissione respiratoria, cefalea con parametri vitali di norma senza segni di allarme.
- Codice 5 – Codice bianco: Non urgenza, ingresso o rivalutazione entro 240 minuti.
I sintomi sono lievi e non urgenti, gestibili in ambulatorio o dal medico di famiglia. L’accesso al pronto soccorso è non prioritario. L’ingresso in sala visita è ovviamente più rimandabile e dovrebbe avvenire entro 240 minuti; in caso contrario, i pazienti sono rivalutati ogni 150 minuti.
Esempi: lieve mal di gola, eruzione cutanea presente da tempo priva di complicazioni, lieve stato influenzale.
Grazie al continuo monitoraggio – e nel caso in cui le condizioni peggiorassero – il codice di priorità può essere modificato, accelerando così l’accesso alle cure. Questo metodo garantisce che nessuna emergenza venga trascurata e che le risorse sanitarie vengano allocate in modo ottimale.
Tempi di attesa e affollamento del Pronto Soccorso: l’importanza del triage
I tempi di attesa in Pronto Soccorso non sono determinati solo dal codice assegnato tramite il triage, ma anche dal numero complessivo di pazienti presenti nella struttura. Durante i periodi di forte affluenza, come stagioni influenzali o giornate con un elevato numero di accessi, i tempi di attesa per i codici meno urgenti possono aumentare sensibilmente.
Il personale sanitario lavora sempre per garantire assistenza a tutti i pazienti ma la priorità è sempre data ai casi più gravi. Questo significa che un paziente con codice azzurro, verde o bianco potrebbe dover attendere più a lungo rispetto ai tempi standard indicati, soprattutto se vi è un’elevata presenza di codici rossi ed arancioni.
È importante sapere che il sistema di triage non determina il trattamento definitivo, ma stabilisce l’ordine di visita in base alla gravità della situazione ed è per questo essenziale avere pazienza e fidarsi del personale medico ed infermieristico.
Quando rivolgersi al Pronto Soccorso?
Il Pronto Soccorso è destinato alle emergenze e alle urgenze ed è per questo consigliabile consultare il medico di famiglia, la guardia medica o rivolgersi a strutture territoriali come gli ambulatori di continuità assistenziale in caso di sintomatologia meno grave. Questo approccio contribuisce a evitare il sovraffollamento e a garantire un accesso più rapido alle cure.
È importante però fare attenzione ad alcuni segnali che indicano la necessità di recarsi immediatamente in Pronto Soccorso, tra cui:
- difficoltà respiratorie gravi
- dolore toracico improvviso e intenso
- emorragie inarrestabili o ferite profonde
- perdita di coscienza o stato confusionale
- paralisi improvvisa o difficoltà nel parlare
Nel caso in cui riscontrassi uno di questi segni o sintomi non esitare a rivolgerti al Pronto Soccorso o chiamare il numero nazionale per le emergenze 118.
Fonti
Ministero della Salute. Linee di indirizzo nazionali sul triage intraospedaliero. 2019