Janna – Jane – Somers ha una vita perfetta. O, almeno, in apparenza. È una donna piacente, alla dirigenza di un’importante rivista di moda, e basta. Il resto della sua vita è stato uno scappare: dal cancro del defunto marito, dalla vecchiaia della madre e, più in generale, da tutto ciò che riguarda le persone a lei vicine. Janna è sola, ma ama la sua solitudine, e non ha mai rimpianto la condizione che lei stessa si è costruita nel corso degli anni.
Tutto cambia quando, per caso, Jane incontra Mrs Maudie Fowler, una vecchina che, d’un tratto, entra a far parte della vita della protagonista.

“Il diario di Jane Somers” è fondamentalmente questo: il racconto in prima persona di come le vite di Maudie e Janna s’intrecciano e cambiano l’una in funzione dell’altra. Il punto di vista è sempre quello di Janna, che decide di tenere un diario proprio in funzione di Maudie, di come una vecchia dal cuore indomito riesca a penetrare in quello della fredda e insensibile donna in carriera.
È un susseguirsi di storie, riflessioni e punti di vista che articolano sempre di più il complesso rapporto tra le due donne, a partire dai ricordi dell’anziana dalla dolce infanzia alla terribile adolescenza, per spaziare poi al rapporto con i servizi sociali e alla condizione degli anziani e sull’essere anziani.

I cinque anni raccontati seguono anche le vicissitudini personali della protagonista, scossa da avvenimenti che mettono a dura prova le sue certezze e le sue verità, all’interno delle quali Mrs Fowler entra a gamba tesa fino a diventare lei stessa un punto cardine della vita di Janna.

Un romanzo complesso sull’accudire

Tema al centro del romanzo è sicuramente l’anzianità, incarnata nello scritto dalla figura di Mrs. Fowler, novantenne e in serie condizioni di disagio sociale.
Dalla casa fatiscente alle pessime condizioni igienico-sanitarie della vecchina, l’autrice non lesina dettagli nel descrivere crudamente il disgusto di Janna nell’entrare in contatto con la vita di Maudie. Punto di forza del libro, infatti, è l’estremo realismo con il quale Doris Lessing racconta l’essere poveri e anziani, e lo fa per esempio attraverso lunghe descrizioni delle giornate tipo dei vari personaggi. I dettagli minuziosi anche sugli aspetti della vita più ripugnanti della vita di Maudie, infatti, conferiscono complessità a tutto quello che concerne il rapporto con la protagonista. I passaggi dove sono descritte l’incontinenza, lo sporco e l’odore sono forse i più difficili da leggere, ma anche quelli dove ci si rende conto che forse ancor più difficile sarebbe viverli.

Ci si abitua a guardare chi è anziano tipicamente in due modi: o come pesi di cui liberarsi, forse per sfuggire alla paura della morte, o si cede allo stereotipo delle simpatiche e deboli creature dispensatrici di saggi consigli e ricordi affascinanti. L’autrice spezza bruscamente questa visione descrivendo una Maudie Fowler orgogliosa, testarda, antipatica, brusca e per nulla allegra, conscia della propria condizione della quale si vergogna. Gradisce – e neanche sempre – solamente le visite di Janna e rifiuta con tutta se stessa le attenzioni dei servizi sociali. Non vuole la pietà di nessuno, neanche quella del lettore. Maudie Fowler è prima di tutto un individuo, con le sue luci e le sue ombre, e con tutte quelle sfaccettature di personalità proprie di ognuno. L’autrice mette in risalto tutto questo con gli occhi della protagonista, che accudendo Mrs Fowler avrà modo di riflettere su sé stessa e sulla sua vita. Parallelamente, le riflessioni cadono anche sul modo in cui il mondo contemporaneo guarda l’anzianità, almeno un certo tipo di anzianità, e il rapporto di Maudie con i servizi sociali e con la sanità pubblica è uno specchio proprio di questo. L’anziana sa di avere bisogno d’essere lavata, di farsi visitare e dei pasti, ma non fa che rifiutarli di continuo. Maudie accetta, non di buon grado, un certo tipo di servizi solamente su richiesta di Janna, che diventa col tempo sua unica vera amica. Maudie non è stupida -anzi l’autrice sottolinea spesso lo sguardo perennemente incendiato e vigile seppure in un corpo debole- e proprio in virtù di ciò detesta, come tutti, ammettere le sue debolezze di fronte a quelli che sono, di fatto, estranei.
Janna, dal canto suo, viene da tutti presa per una “Buona Vicina”, una badante stipendiata proprio per accudire gli anziani soli e indigenti. Il mondo non riesce a capacitarsi del fatto che Janna e Maudie siano amiche, e che la più giovane voglia bene alla più anziana incondizionatamente, che, in buona sostanza, la tratti come un essere umano come tutti gli altri. Per quanto il sistema di servizi sociali sia più che funzionante, l’amicizia tra le due donne chiama l’idea che una concezione meramente burocratica del “problema anziani” non sia sufficiente. Il “diario di Jane Somers” vuole incorniciare l’essere anziani e il prendersi cura degli anziani in una cornice di complessità che è anche la chiave di lettura del romanzo, anche tramite la questione servizi sociali. Infatti, se da un lato l’assistenza pubblica è fondamentale al fine di rendere sostenibile una fase difficile della vita come la vecchiaia, dall’altro il tutto non può neanche essere ridotto alla “banale” assistenza domestica.
Questa complessità emerge soprattutto nei dialoghi tra le donne del romanzo, dove si mettono in luce gli aspetti più introversi delle varie personalità. Tra tutte, la più affascinante forse è proprio quella di Mrs Fowler, che in cuor suo, nelle lunghe giornate che passa da sola, spera fino all’ultimo che la sua amica Janna passi a portarle qualcosa da mangiare, per pulire un pochino casa, o per lavarle via i residui dell’incontinenza. Tuttavia, quando Janna arriva insiste col dire di non aver bisogno di nulla. Quella che in un primo momento potrebbe risultare solo una vecchia scorbutica, sicuramente non simpatica al lettore, si rivela infine un’anima introversa e complicata, che – più del cibo – ha bisogno di compagnia, di amicizia onesta e sincera e non di una badante.

Le intenzioni dell’autrice emergono chiaramente da due elementi: da un lato, attraverso le narrazioni e le descrizioni del mondo che gravita attorno a Maudie, dall’altro, attraverso l’impatto che questo ha sulla vita della protagonista.
L’amaro finale, in un certo senso, comunica proprio questo: il profondo cambiamento di Janna che viene fuori proprio quando Maudie esce dalla sua vita. Il tutto è un espediente che suggerisce al lettore quanto gli altri – specie le persone di cui ci si prende cura – impattino su di noi talvolta senza che ce ne rendiamo conto. Ciò che spesso è dato per scontato, e cioè che è sempre l’accuditore a salvare l’accudito, non lo è per niente nel romanzo di Doris Lessing, che insegna a non sottovalutare mai chi entra nella nostra vita, specie chi sulle spalle di vita ne ha già tanta.

“Dice di essere felice anche adesso, per merito mio (e questo è difficile da accettare, mi viene una gran rabbia, a pensare che basti così poco a cambiare una vita)”

Scheda libro

AUTORE: Doris Lessing
TITOLO: Il diario di Jane Somers
EDITORE: Feltrinelli
PAGINE: 254

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