Dal punto di vista emotivo molti risponderebbero di sì, il cioccolato fondente infatti è una leccornia che ci si concede proprio per godersi un momento di gusto. Ma anche dal punto di vista scientifico sembrano esserci interessanti benefici.
È di crescente interesse lo studio della nutrizione, alla ricerca di “alimenti funzionali” ovvero cibi che in virtù della presenza di componenti specifiche portano un effetto benefico sulla salute, oltre alla funzione nutriente di base.

Il cacao è stato associato a effetti terapeutici fin da tempi antichissimi, infatti le civiltà Maya e Azteca lo utilizzavano come un vero e proprio farmaco; ed anche una volta arrivato in Europa il cacao ha conservato la nomina di “cibo divino” dotato di potere energizzante e rinforzante.
La curiosità verso il cacao è ancora oggi viva, infatti recentemente sono state condotte ricerche sul suo potenziale terapeutico. Si è osservato che effettivamente il cioccolato fondente gioca un ruolo nel prevenire le malattie cardiovascolari ed in particolare nel ridurre il rischio cardiovascolare nei soggetti con diabete mellito o sindrome metabolica.

La componente più importante contenuta nel cacao sono i flavonoli, un sottogruppo dei flavonoidi. È nota la correlazione inversa tra l’assunzione di flavanoli e l’insorgenza di diabete mellito, la ragione è che i flavonoidi hanno la capacità di aumentare la sensibilità all’insulina (e quindi ridurre l’insulino-resistenza), di migliorare la funzione endoteliale e di ridurre lo stress ossidativo delle cellule.
Alcuni studi condotti sui topi hanno dimostrato l’effetto insulino-sensibilizzante e successivi piccoli studi sull’uomo lo hanno confermato.

È importante sottolineare come questi benefici siano da attribuire al cioccolato fondente e non a quello al latte, poiché il latte contiene molecole che legano e “sequestrano” i flavonoidi andando a ridurre i loro effetti. Anche l’assunzione di cioccolato fondente insieme ad un bicchiere di latte ha lo stesso effetto inibente.

Oltre a questi risultati, sono ad oggi in corso ricerche volte a studiare il potere prebiotico dei polifenoli e dei flavonoidi. Infatti essi a livello intestinale potrebbero favorire la crescita di “batteri buoni” a discapito degli altri, favorendo una migliore composizione della flora intestinale. Tuttavia sono necessari ulteriori studi per indagare meglio questo aspetto.

Al contrario di quanto era creduto dagli antichi, il cioccolato comunque non è un alimento magico, e infatti può avere anche effetti negativi: per esempio può peggiorare il reflusso gastroesofageo ed è un alimento che può favorire l’insorgenza di un attacco di emicrania. In più, ha un potere calorico elevato per cui è sempre bene limitarne il consumo. A questo proposito non è stata ancora definita una quantità raccomandata di cioccolato fondente da inserire nella dieta ma è sempre consigliata la moderazione.

 

Fonte

Use of dark chocolate for diabetic patients: a review of the literature and current evidence. Journal of community hospital internal medicine perspectives, 2017

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