Si definisce tachicardia un aumento della frequenza dei battiti cardiaci oltre i 100 battiti per minuto.
La tachicardia, quando si caratterizza per valori elevati di frequenza cardiaca, può essere avvertita dal soggetto con una sintomatologia di “palpitazioni”, cioè una sensazione di battito cardiaco accelerato. Non esiste un valore fisso di frequenza cardiaca in corso di tachicardia che provoca questi sintomi nel paziente, in quanto vi è una notevole variabilità inter-individuale nella sintomatologia avvertita dai soggetti durante un episodio di tachicardia.
La tachicardia può essere “fisiologica”, cioè riscontrabile in condizioni di normalità, per esempio durante uno sforzo fisico o una forte emozione. Altre volte la tachicardia può essere espressione di una condizione patologica extracardiaca, come durante un episodio febbrile con elevati valori di temperatura corporea, una condizione di anemia severa, disidratazione o malattie della tiroide che determinano un iper-funzionamento della stessa.
La tachicardia può anche essere una condizione legata a varie patologie cardiache, che si presentano in genere sotto forma di aritmie cardiache. Tipicamente l’aritmia più frequente, la fibrillazione atriale, si presenta con una frequenza cardiaca elevata (spesso superiore ai 100 battiti per minuto) ed è avvertita dal paziente come palpitazioni caratterizzate da battiti cardiaci irregolari ed accelerati.