L’idrogeno solforato, un gas incolore, solubile in acqua e noto per il suo odore caratteristico di uova marce, è stato a lungo riconosciuto come un gas estremamente tossico. Tuttavia, simile al monossido di carbonio e all’ossido nitrico, la percezione negativa di questo gas ha subito una svolta significativa con la scoperta che viene generato enzimaticamente negli animali in condizioni normali.
Recenti scoperte hanno portato la comunità scientifica a rivalutare l’idrogeno solforato, riconoscendone le proprietà citoprotettive in vari organi e tessuti. Questo gas svolge un ruolo cruciale nel contrastare le specie ossidative, come le specie reattive dell’ossigeno (ROS) e dell’azoto (RNS), proteggendo così l’organismo dallo stress ossidativo.
Negli ultimi vent’anni, sono stati identificati diversi composti, sia sintetici che naturali, che agiscono come donatori di idrogeno solforato. Da qui sono emersi i concetti di sulfaceutici e sulfanutraceutici, termine coniato dalla combinazione delle parole solfuro, nutrienti e farmaceutici.
I sulfaceutici, in gran parte composti inorganici, sono selezionati come donatori di idrogeno solforato e rientrano nella categoria degli integratori alimentari. Essi possono essere distinti tra rilascio rapido, che generano una produzione veloce di idrogeno solforato entro pochi minuti dall’assunzione, e rilascio lento, che rilasciano una quantità costante di idrogeno solforato in un periodo più esteso.
D’altra parte, i sulfanutraceutici, noti anche come “sulfaceutici botanici“, sono estratti vegetali o piante commestibili che contengono sulfaceutici, e servono come fonte di idrogeno solforato esogeno derivato da composti di zolfo.
Le ricerche su sulfaceutici e sulfanutraceutici hanno innescato un dibattito sulla possibile esistenza di una “farmacologia dei sistemi”. Questo approccio alternativo alla farmacologia si basa sull’idea che stimoli diversi possono attivare percorsi di segnalazione multipli che convergono su bersagli comuni a valle, determinando funzioni cellulari simili condivise da diverse condizioni patologiche.
I sulfaceutici e i sulfanutraceutici possono, quindi, essere considerati esempi di farmacologia dei sistemi, poiché i loro effetti benefici, mediati dal rilascio di idrogeno solforato, possono essere attribuiti alle interazioni multi-target che portano a cambiamenti nell’attività e nella funzione delle proteine.
A cura di Claudio Molinari
Bibliografia
D. Dordevic et al. “Sulfur content in foods and beverages and its role in human and animal metabolism: A scoping review of recent studies”. Heliyon. 2023; 9(4): e15452. doi: 10.1016/j.heliyon.2023.e15452
G. Cirino et al. “Hydrogen sulfide and sulfaceutic or sulfanutraceutic agents: Classification, differences and relevance in preclinical and clinical studies” Pharmacological Research. 2023; 196, October , 106947. doi: 10.1016/j.phrs.2023.106947