L’osteoporosi è una condizione caratterizzata da una riduzione della massa ossea e deterioramento della microstruttura, che causa fragilità ossea e aumenta il rischio di fratture.
L’osso, spesso ritenuto “statico”, è in realtà una struttura altamente dinamica, costituita da tessuti che continuamente, vengono rimosse e sostituite da nuovo tessuto osseo, al fine di mantenere l’integrità strutturale e la resistenza ai traumi. Questo processo si definisce rimodellamento.
Il rimodellamento richiede un adeguato apporto di calcio, di altri minerali e di vitamina D, oltre che la giusta quantità diversi ormoni, come l’ormone paratiroideo, l’ormone della crescita, la calcitonina, gli estrogeni e il testosterone.
L’alterazione di questo fisiologico rimodellamento porta allo sviluppo di osteoporosi, condizione caratterizzata da una riduzione della massa ossea.
Cause
Le donne sono più frequentemente soggette a sviluppare osteoporosi rispetto agli uomini in quanto, dopo la menopausa, la riduzione dei livelli di estrogeni interferisce con il normale rimodellamento e causa una perdita di massa ossea. Infatti la più comune forma di osteoporosi primaria, cioè che insorge spontaneamente, è quella post-menopausale.
Esistono anche cause secondarie di osteoporosi; tra queste vanno ricordate soprattutto:
- alcune malattie ormonali (ad es. iperparatiroidismo);
- l’utilizzo di alcuni farmaci (ad es. cortisonici);
- deficit alimentari o di assorbimento che interferiscano con il metabolismo calcio/fosforo e con l’attività della vitamina D;
- malattie concomitanti (malattie ematologiche, malattie infiammatorie croniche, malattie causanti ipomobilità)
Diagnosi
L’osteoporosi è una condizione asintomatica, fino a che non compaiono fratture; ciò impatta sulla consapevolezza di malattia rendendo più critica l’aderenza terapeutica.
Le sedi più frequenti delle fratture causate dall’osteoporosi sono
- Vertebre: i cedimenti vertebrali possono essere asintomatici o manifestarsi con dolore alla schiena;
- Femore: Le fratture di femore possono arrivare a colpire il 15% delle donne e il 5% degli uomini al di sopra degli 80 anni di età e possono causare una riduzione della qualità e della durata della vita;
- Polso: il radio è un’ulteriore comune sede di frattura nell’osteoporosi.
La diagnosi di osteoporosi può essere fatta in presenza di fratture da fragilità, che insorgono spontaneamente o in seguito a traumi minori, o in relazione all’esito di una densitometria ossea (MOC) che mostra una riduzione dei valori di T-score ≤ -2.5. Il T-score è un parametro che quantifica il grado di perdita di massa ossea rispetto ai valori medi di un soggetto giovane della popolazione di riferimento.
Trattamento
Il trattamento e la prevenzione dell’osteoporosi si attuano soprattutto con cambiamenti nello stile di vita:
- Dieta: un adeguato introito calorico e un idoneo apporto di calcio e vitamina D sono fondamentali per il mantenimento di una adeguata massa ossea;
- Esposizione alla luce solare: consente una adeguata produzione endogena di vitamina D;
- Esercizio fisico: fondamentale per garantire un corretto rimodellamento osseo;
- Cessazione del fumo di sigaretta, noto fattore di rischio per osteoporosi.
La prevenzione primaria dovrebbe iniziare fin dalla giovane età, per massimizzare il picco di densità ossea che si raggiunge tra i 16 e i 22 anni: da quella fase della vita la densità ossea tende a diminuire.
Quando la malattia si è già manifestata, inoltre, è molto importante prevenire il rischio di cadute, per evitare le fratture.
Nei soggetti a più alto rischio di frattura, in base ai valori di T-score e all’eventuale presenza di ulteriori fattori di rischio, può essere indicato introdurre terapie farmacologiche specifiche.
Oltre ai supplementi di calcio e vitamina D, che sono indicati in tutti i pazienti che non riescono a garantire un’adeguata assunzione attraverso l’alimentazione, sono disponibili due categorie di farmaci:
- Farmaci che inibiscono il riassorbimento di osso: ad esempio bifosfonati e denosumab;
- Farmaci che favoriscono la deposizione di nuovo osso: ad esempio teriparatide e romosozumab.
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