La gotta è una malattia conseguente alla deposizione di cristalli di urato monosodico a livello delle articolazioni, delle ossa e dei tessuti molli. Tali cristalli si formano in seguito alla precipitazione dell’acido urico.
L’acido urico è una sostanza normalmente presente nel nostro organismo, prodotta in seguito alla degradazione delle purine, dei costituenti degli acidi nucleici (DNA e RNA). Quando supera una determinata concentrazione (circa 6.8 mg/dL), l’acido urico perde la sua capacità di sciogliersi nei fluidi e tende a precipitare. Per tale motivo, l’iperuricemia è una condizione necessaria a causare la gotta, sebbene non sia una condizione sufficiente.
Esistono infatti molti soggetti che possono presentare livelli aumentati di uricemia, senza per questo presentare manifestazioni cliniche correlate.

Fattori di rischio

Tra i principali fattori di rischio rientrano il sesso maschile e l’età: la gotta è infatti una malattia tipica dell’età adulta e colpisce i giovani solo in presenza di patologie ereditarie che alterino il metabolismo dell’acido urico. Tra i principali fattori di rischio modificabili vanno invece annoverati: obesità, ipertensione arteriosa, dislipidemia, malattie cardiovascolari, diabete, insufficienza renale cronica e farmaci (come i diuretici) che possono causare iperuricemia. È inoltre molto importante l’aspetto dietetico, in quanto alcuni alimenti possono aumentare il rischio di gotta: tra essi soprattutto quelli ad elevato contenuto proteico (ad esempio carni rosse e frutti di mare) che possono causare un aumento della produzione di acido urico.

Manifestazione clinica

La manifestazione clinica più tipica della gotta è rappresentata da una artrite acuta ricorrente che coinvolge di solito una sola articolazione: la sede più frequente è rappresentata dalla prima metatarso falangea, dove cioè si articola il primo dito del piede, ma possono essere coinvolte anche altre articolazioni, come caviglie, polsi, ginocchia. Tra le fasi acute, si osservano periodi di benessere (fase intercritica). Gli attacchi possono spesso avere un fattore scatenante: un trigger alimentare, per esempio, oppure un trauma, un intervento chirurgico, il digiuno o la disidratazione e l’utilizzo di farmaci che aumentino i livelli di acido urico.
Con l’andare avanti del tempo la malattia può diventare poliarticolare, cioè coinvolgere molte articolazioni e le fasi intercritiche possono tendere ad abbreviarsi. A volte i cristalli di urato possono depositarsi nei tessuti molli vicini alle articolazioni portando alla formazione dei tofi gottosi, che si presentano come piccole lesioni indurite e giallastre, indolenti.
L’iperuricemia può determinare anche danno renale, sia attraverso la deposizione dei cristalli nel rene, che attraverso la loro precipitazione nelle urine, dove possono formare dei calcoli.

Diagnosi e terapia

La diagnosi della gotta è clinica e si avvale della dimostrazione della presenza di cristalli di acido urico dentro il liquido articolare.
La terapia della fase acuta prevede l’impiego di farmaci come antinfiammatori, cortisonici e colchicina. È inoltre fondamentale la prevenzione, finalizzata a mantenere sotto controllo i valori di uricemia, attraverso modifiche dello stile di vita ed eventuali interventi terapeutici con farmaci quali l’allopurinolo e il febuxostat.

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