La pancolonscopia è un’indagine strumentale che consente la visualizzazione dall’interno del grosso intestino (dal retto fino al cieco) e della parte terminale dell’intestino tenue (ileo terminale). Si esegue inserendo nell’ano del paziente uno strumento a fibre ottiche chiamato “endoscopio” (un tubicino molto flessibile e mobile dotato di videocamera all’estremità che restituisce l’immagine su un monitor).
Come si svolge l’esame
L’esame a scopo diagnostico dura circa 20-25 minuti e viene eseguito in ambulatorio. In caso di rimozione di polipi intestinali o di effettuazione di prelievi di tessuto (prelievo bioptico) la procedura può durare più a lungo, richiedendo anche un periodo breve di osservazione dopo l’esame.
Nelle 8-12 ore precedenti l’esame è necessario assumere un lassativo per la pulizia del lume intestinale. Nel corso dell’esame, al paziente, che viene fatto sdraiare sul fianco sinistro e con le ginocchia al petto, viene somministrato un blando sedativo: la sedazione è utile per non avvertire il fastidio dato dall’immissione di aria (si tratta di anidride carbonica) e dai movimenti dello strumento stesso.
La pancolonscopia generalmente non è un esame doloroso, ma la progressione dello strumento nel lume intestinale può essere fastidioso.
Indicazioni
L’esame può avere una valenza diagnostica, ossia consentire di far diagnosi di una patologia intestinale anche attraverso l’esecuzione di biopsie (ad esempio, malattia infiammatoria cronica intestinale, colite infettiva e non, tumori benigni come polipi adenomatosi o iperplastici e tumori maligni), oppure terapeutica, ossia permettere di trattare nel corso dell’esame una patologia a carico dell’ intestino (emostasi di lesioni sanguinanti come tumori o anomalie vascolari, asportazione di piccoli polipi, dilatazione di stenosi).
Le indicazioni diagnostiche per la colonscopia sono:
-
Sanguinamento dal retto (emissione dal retto di sangue rosso vivo o rosso scuro, da solo o misto a coaguli)
-
Sospetto sanguinamento digestivo in atto o recente (emissione di sangue con le feci, riscontro di sangue occulto nelle feci, anemia da carenza di ferro)
-
Perdita di muco con le feci (mucorrea)
-
Recente alterazione dell’alvo (per esempio nuova comparsa di stipsi) con sintomi d’allarme (perdita di peso non intenzionale, mancanza di appetito, riscontro di anemia)
-
Conferma e biopsia di lesioni sospette evidenziate ad esami radiologici (per esempio, TC addome, colonscopia virtuale)
-
Malattie infiammatorie intestinali croniche (rettocolite ulcerosa e Morbo di Crohn)
-
Familiarità per cancro al colon ed età >50 anni
-
Pregressi interventi chirurgici per cancro del colon retto
-
Pregresse polipectomie
-
Sindromi genetiche con aumentato rischio di cancro del colon (per esempio, poliposi familiare adenomatosa)
-
Screening per il cancro del colon retto
-
Stipsi
Le principali indicazioni terapeutiche della colonscopia sono:
-
Trattamento di lesioni sanguinanti come tumori, anomalie vascolari
-
Escissione di piccole lesioni (“polipi“)
-
Dilatazione di stenosi (restringimenti del lume intestinale)
Controinidicazioni
La colonscopia è controindicata in caso di:
-
Sospetta perforazione intestinale
-
Episodio di infiammazione acuta dei diverticoli (diverticolite acuta) recente
-
Se l’esito dell’esame non modifica il trattamento del paziente
-
Occlusione intestinale (controindicazione relativa)
Complicanze
Le complicanze dell’esame possono essere secondarie alla preparazione (alterazione degli elettroliti nel sangue per effetto della diarrea indotta da lassativo), alla sedazione (alterazioni del ritmo cardiaco) o alla procedura stessa (perforazione, distensione addominale).
A cura di Cristina Rigamonti