Esistono molti articoli e libri riguardanti l’alimentazione per la tiroide, che consigliano i cibi più adatti per i soggetti affetti da ipo o ipertiroidismo. Ma quanto c’è di vero?
Come abbiamo già visto, lo iodio è un elemento essenziale per il corretto funzionamento della tiroide, lo si assume in quantità adeguate consumando sale iodato, pesce e frutti di mare. Per i soggetti affetti da ipertiroidismo invece il suo consumo dovrebbe essere controllato, sarebbe meglio utilizzare sale marino non iodato, senza apportare altri accorgimenti dietetici, tutti gli altri alimenti, compresi pesci e frutti di mare, possono essere consumati.
Altro elemento importantissimo per la tiroide è il selenio che si trova in numerosissimi alimenti. Il suo adeguato apporto avviene attraverso una dieta varia e bilanciata, con l’aggiunta eventuale di un’integrazione con 100 µg di selenio al giorno; è utile sia per gli individui affetti da ipotiroidismo sia per quelli con ipertiroidismo.
Anche il ferro è un elemento essenziale per la tiroide. È stata riscontrata una correlazione tra tiroidite cronica autoimmune (tiroidite di Hashimoto) e deficit di ferro, infatti soggetti con tiroidite cronica autoimmune hanno una maggiore probabilità di sviluppare gastrite cronica autoimmune o il morbo celiaco. In entrambe le condizioni si è riscontrato un ridotto assorbimento intestinale di ferro, un rischio di sviluppare deficit di ferro e anemia sideropenica. La carenza di ferro inoltre è una condizione sfavorevole per la produzione di ormoni tiroidei, pertanto è bene che le persone affette da tiroidite di Hashimoto controllino i valori di ferritina e, se necessario, avviino una supplementazione di ferro. Per quanto riguarda l’alimentazione, il ferro viene assunto principalmente tramite la carne e i derivati animali; le verdure invece, sebbene ne siano molto ricche, lo contengono in una forma poco biodisponibile ovvero poco “assorbibile”. I soggetti vegetariani e ancora di più i vegani hanno un maggior rischio di carenza di ferro, per cui si consiglia di eseguire esami periodici di controllo.
Per quanto riguarda la vitamina D il suo ruolo sul benessere della tiroide è tuttora incerto; è noto però che un suo adeguato livello è utile per il sistema immunitario che regola moltissime funzioni nel nostro organismo, tra cui quella tiroidea. La vitamina D, nel nostro organismo è sintetizzata in prevalenza dalla pelle in seguito all’esposizione solare e in una minor quantità è introdotta con la dieta, soprattutto con pesce, frattaglie e latticini. La carenza di vitamina D è molto comune nella popolazione italiana, per cui è spesso necessario assumerla attraverso integratori.
Ci sono infine, alcuni alimenti che, se consumati in quantità eccessive, possono potenzialmente favorire l’ipotiroidismo e lo sviluppo del gozzo tiroideo; alcuni esempi sono broccoli, cavoli e cavolfiore, rape, crescione, rucola, ravanelli, rafano e soia ma se consumati in quantità normali, non possono, da soli, indurre un ipotiroidismo, e d’altra parte, non possono risolvere un quadro di ipertiroidismo, poiché il loro effetto sulla tiroide è irrisorio.
In conclusione, come in molti contesti, la moderazione è sempre la chiave giusta. L’alimentazione deve sempre essere varia, bilanciata e, se non per specifiche motivazioni, per il benessere della tiroide, è meglio non abolire alcun alimento.
Bibliografia
Hu S, Rayman MP. Multiple Nutritional Factors and the Risk of Hashimoto’s Thyroiditis. Thyroid. 2017 May;27(5):597-610. doi: 10.1089/thy.2016.0635. Epub 2017 Apr 6. PMID: 28290237.