Attività fisica e microbiota intestinale: una relazione da indagare
Riferimento bibliografico
Clemente F, Bravini E, Corna S, Colombo E, Sartorio F, Rinaldi C, Vercelli S. The relationship between physical exercise and gut microbiota in the human being:a systematic review. Epidemiol Prev 2021; 45 (4):245-253. doi: 10.19191/EP21.4.P245.080
In sintesi
I risultati di una recente revisione hanno messo a fuoco alcuni aspetti relativi agli effetti dell’attività fisica sulla composizione del microbiota intestinale e alla relazione tra il livello di fitness cardiorespiratoria (FCR) e il microbiota.
Il contesto e il punto di partenza
La letteratura degli ultimi anni ha evidenziato come essere fisicamente attivi possa influenzare la composizione del microbiota intestinale e promuovere uno stato antinfiammatorio sistemico, aprendo il dibattito su nuove frontiere terapeutiche per numerose patologie infiammatorie. Una pratica regolare dell’attività fisica, anche attraverso l’esercizio, è quindi molto importante. Tuttavia, sulle modalità di somministrazione dell’esercizio non c’è molta chiarezza e va tenuto conto che esistono cofattori che regolano il microbiota intestinale, come la dieta e l’uso di farmaci.
Le caratteristiche dello studio
Lo studio di Clemente e colleghi si pone l’obiettivo di revisionare la letteratura esistente in tema di attività fisica ed effetti sul microbiota intestinale per colmare queste lacune e analizzare la relazione tra la FCR e il microbiota intestinale. La revisione sistematica include studi che hanno coinvolto esseri umani sottoposti a programmi di esercizi di qualsiasi durata, intensità e tipologia. La ricerca è stata effettuata sulle banche dati biomediche PubMed, Scopus e Web of Science.
I risultati ottenuti
Nello studio sono stati inclusi 15 trial clinici che hanno utilizzato l’allenamento aerobico isolato o abbinato a esercizi di forza. In generale, l’esercizio ha mostrato effetti positivi sul microbiota, influenzando la conta fecale di alcuni phyla batterici (in particolare Bacteroidetes, Firmicutes e Proteobacteria), con una debole tendenza alla proporzionalità nei confronti di durata e intensità dell’allenamento, ma non è ancora possibile stabilire una relazione certa tra la FCR e il microbiota.
Limiti dello studio
I trial clinici inclusi nello studio non sono di buona qualità dal punto di vista del rigore metodologico in base ai criteri della scala del Physiotherapy Evidence Database e del Cochrane Collaboration Risk of Bias tool e mancano studi che indaghino gli effetti del solo esercizio di rinforzo muscolare sulla composizione del microbiota intestinale. In aggiunta, l’eterogeneità nel riportare le unità tassonomiche non ha reso possibile identificare taxa batterici rappresentativi di un miglioramento del profilo microbico.
Quali le novità
Esistono moderate evidenze che l’esercizio aerobico isolato o combinato a esercizi contro resistenza possa influenzare positivamente la composizione del microbiota intestinale. Tuttavia, lo studio degli effetti dell’esercizio fisico sulla composizione del microbiota intestinale dell’essere umano è ancora a un livello esplorativo e vi sono molti aspetti di questo tema che richiedono approfondimenti.
Quali le prospettive
Le criticità emerse in questa revisione sistematica potranno essere utili per la conduzione di ulteriori studi. È auspicabile che i trial clinici futuri vadano ad indagare anche gli effetti sul microbiota del solo allenamento contro resistenza. Sono inoltre necessari maggiore qualità e rigore metodologico, nel tentativo di uniformare i metodi di valutazione dell’outcome e nel determinare tipologia e soglie di intensità e durata degli interventi. Firmicutes, Bacteroidetes e Proteobacteria potrebbero, infine, costituire un core set di minima per uniformare il reporting delle unità tassonomiche negli studi futuri.
A cura di Elisabetta Bravini e Carmela Rinaldi