In che modo lo stile di vita può aiutarci a combattere una malattia infettiva virale? Nello specifico, che relazione c’è tra Covid-19 e attività fisica? Secondo diversi studi, condurre una vita sedentaria aumenta la probabilità di sviluppare forme più severe della malattia. Vediamo perché.

 

Diversi studi hanno messo in correlazione i fattori di rischio e la probabilità di ammalarsi in modo grave, o fatale, del virus SARS-COV-2. I risultati mostrano che l’essere anziani e maschi, e con alcune malattie croniche come l’obesità o il diabete, può essere determinante per una prognosi cattiva o infausta. Il meccanismo per il quale questi fattori di rischio hanno un effetto negativo sulla prognosi del covid-19 sembra essere l’aumentato livello di infiammazione sistemica e la minore efficienza del sistema immunitario, tipico dell’età avanzata e della presenza di malattie croniche.

 

Quali sono gli effetti dell’attività fisica sui malati di covid-19?

Se lo sono chiesti i ricercatori di un importante studio pubblicato recentemente sul British Journal of Sport Medicine, nel quale sono stati presi in esame quasi 50.000 americani che, nei due anni precedenti, erano stati sottoposti regolarmente a check-up di salute e ad una attenta intervista sul livello di attività fisica praticata con regolarità.

Sappiamo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato delle Linee Guida, aggiornate nel 2020, nelle quali suggerisce di mantenere un buon livello di attività fisica moderata, come una camminata veloce, 150 minuti alla settimana, ovvero 30 minuti per 5 giorni alla settimana. Arrivare a 300 può dare ulteriori benefici, ma poca attività fisica è sempre meglio di niente.

Lo studio americano, con il grande numero di persone osservate, ha messo in luce un aspetto importante: tra coloro che sono stati infettati dal nuovo coronavirus, chi svolge regolare attività fisica, secondo le raccomandazioni dell’OMS, ha una probabilità molto più bassa di essere ricoverato in ospedale, di finire rianimazione o di morire. Conseguentemente, chi svolge un po’ di attività fisica è risultato un po‘ più protetto rispetto a chi era completamente sedentario.

Secondo la loro analisi statistica, l’inattività fisica sembrerebbe essere il principale fattore di rischio, addirittura più forte rispetto a qualsiasi altra malattia concomitante, ad eccezione della sola età anagrafica o avere un organo trapiantato.

 

Perché l’attività fisica ci protegge dal Covid-19?

La risposta è nel sistema immunitario.

L’attività fisica regolare ha dimostrato di avere effetti antinfiammatori sistemici e di migliorare l’efficienza del sistema immunitario nel far fronte alle malattie croniche, ma anche alle malattie acute dell’apparato respiratorio, sia nei giovani che negli anziani. Al contrario la vita sedentaria, o comunque un basso livello di attività fisica, è associata a un aumento dei livelli di infiammazione sistemica.

L’infezione da covid-19 provoca danni all’apparato respiratorio e problemi potenzialmente fatali a tutti gli organi, a causa di un’eccessiva infiammazione sistemica, compromettendo la risposta del sistema immunitario, soprattutto nelle persone con più fattori di rischio, fragilità pre-esistenti o età avanzata. Soggetti che, tra le altre cose, possono avere limitazioni fisiche e una ridotta capacità di movimento.

Proprio in queste categorie di persone, i benefici dell’attività fisica possono ridurre il rischio di eventi importanti legati al covid-19.

L’attività muscolare, derivata da un’attività fisica moderata, fa produrre al muscolo delle sostanze, chiamate miochine, che hanno un potente effetto antinfiammatorio agendo direttamente sulle cellule del sistema immunitario e, in alcuni casi, rendendo più efficace la risposta dei vaccini per l’influenza stagionale, anche negli anziani. Si può ragionevolmente ipotizzare che questo avvenga anche con i vaccini dedicati al covid-19.

In particolare, l’aumento della frequenza cardiaca, che si ottiene ad esempio camminando velocemente o salendo le scale (bisogna avere il fiatone!), aumenta la circolazione del sangue, il trasporto degli anticorpi, e migliora la ventilazione polmonare, determinando un effetto protettivo diretto del sistema immunitario proprio sull’organo bersaglio preferito del coronavirus: il polmone.

L’attività fisica, infine, può mitigare anche gli effetti delle malattie croniche, che concorrono a scatenare o aggravare la malattia acuta da SARS-COV-2. Essa infatti:

  • Regola il diabete aumentando l’efficienza dell’insulina e l’assorbimento degli zuccheri nel muscolo.
  • Riduce l’obesità determinando una riduzione del tessuto adiposo, fonte di energia muscolare se mobilitato dell’attività fisica; al contrario, fonte di infiammazione sistemica se stagnante nel corpo
  • Migliora e previene le malattie cardiorespiratorie, aumentando l’efficienza del cuore e dei polmoni
  • Migliora la prognosi di molti tipi di cancro, aumentando l’efficienza dell’apparato locomotore, aumenta l’appetito e influenza direttamente il sistema immunitario
  • Ha un effetto positivo su alcuni disturbi psicologici come la depressione, l’ansia e sulle malattie neurologiche
  • Ha un effetto antiossidante e antinvecchiamento, poiché agisce influenzando direttamente la risposta del sistema immunitario, contrastando il normale decadimento della sua efficienza con l’età (inflammaging).

Purtroppo, le quarantene e le zone rosse hanno inevitabilmente portato una riduzione significativa dei livelli di attività fisica, rendendo ancora più fragili le risposte immunitarie dei soggetti più a rischio, nei quali l’isolamento sociale aveva già creato alterazioni di un sano stile di vita, come ad esempio nella gestione dell’alimentazione (e del peso), del sonno o dello stress.

 

Che tipo di attività fisica bisogna eseguire?

In generale, l’attività fisica moderata sembra avere i migliori effetti sulla riduzione dello stato infiammatorio e sulla stimolazione del sistema immunitario.

Ad esempio una camminata veloce protratta per 30-60 minuti, 5 giorni a settimana, con un leggero fiatone che comunque permetta di parlare, o un equivalente somma dei minuti suddivisa in 2-3 volte a settimana.

Gli effetti positivi sul sistema immunitario si manifestano già a partire dalle prime due settimane di pratica e se non riuscite a arrivare ai 150-300 minuti e settimana, ricordatevi che anche poca attività fisica ha il suo effetto positivo, soprattutto per le persone molto sedentarie.

Anche le normali attività della vita quotidiana possono contare come attività fisica, purché la loro intensità faccia sentire un leggero fiatone e/o fatica muscolare. L’importante è cercare di rimanere sempre attivi, ad esempio:

  • stare seduti meno di 30 minuti per volta
  • preferire sempre le scale all’ascensore
  • parcheggiare un po’ più lontano del luogo di lavoro
  • dedicarsi al giardinaggio e alle pulizie domestiche
  • usare un contapassi con 7000-10000 passi al giorno, purché eseguiti con un po’ di fatica (voto 5-6 in una scala 0-10)
  • utilizzo delle App per l’attività fisica, anche a casa propria e con poco spazio
  • farsi seguire da un professionista
  • chiedere sempre il parere del proprio medico!

L’attività fisica intensa, come la corsa in salita o l’allenamento coi pesi, è sempre consigliata in complemento o in parziale sostituzione dell’attività moderata, per circa 75-150 minuti a settimana, ovvero un paio di volte a settimana.

È ottima per aumentare la forza e la massa muscolare, indispensabili per il movimento, soprattutto negli anziani in alcune malattie croniche. È bene sottolineare che se è protratta per ore, induce un peggioramento globale del sistema immunitario aumentando la possibilità di ammalarsi di malattie respiratorie acute, come il covid-19, soprattutto dopo 90 minuti dalla fine dell’allenamento intenso. Pertanto è fondamentale non esagerare e, nel dubbio, ridurre il tempo della sessione di allenamento.

In conclusione, allo stato attuale delle conoscenze, gli esperti consigliano di praticare regolarmente attività fisica moderata più volte a settimana. Questa sana abitudine è un intervento non farmacologico efficace per potenziare il sistema immunitario col fine di prevenire e tenere a bada le malattie croniche e le conseguenze più gravi del covid-19.

A cura di
Agatino Sanguedolce
Carmela Rinaldi

Bibliografia:

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Physical inactivity is associated with a higher risk for severe COVID-19 outcomes: a study in 48 440 adult patients

Sallis RYoung DRTartof SY, et al

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